Capitolo 4 (Flavia)

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Pronunciato il suo cognome scendiamo insieme: "Flavia siamo arrivati ad un compromesso che durerà finché non avrai finito la scuola" comincia mio padre Giorgio "Andrai ad abitare da loro in Germania durante qualsiasi tipo vacanza, Natalizia, estiva... e ritornerai qui durante il periodo scolastico" termina mia madre Federica.

Io li guardo uno ad uno. "Accetto il compromesso" sono le uniche parole che escono dalla mia bocca, prima di risalire in camera per iniziare a fare le valigie con tutte le cose che mi serviranno per l'estate: vestiti (maglie, pantaloni, gonne, intimo...), trucchi, scarpe, spazzolino, cose per capelli (spazzole, pettini, lacca, gel, piastra, phon, termoprotettore...) ma soprattutto mi porto i libri, minimo 10, per sicurezza, non sapendo che non ne avrei letto neanche uno.

Porterò anche i compiti che avrei dovuto fare, con il diario, i libri di testo e i vari quaderni.

Prendo anche il portafoglio con dentro la carta d'identità, tessera sanitaria, e qualche soldo. Con maggiore importanza prendo le cuffiette, il cellulare, e il suo caricatore (che va bene anche per le cuffie).

Prendo anche qualche vestito provocante, sia mai che trovo qualche bel ragazzo che attiri la mia attenzione, col quale parlare e passare il tempo in attesa del matrimonio.

Poi le cose per lavarmi: shampoo, balsamo, docciaschiuma i miei preferiti quelli dell'acquolina che hanno un profumo degno di quello scritto sull'etichetta.

Una volta finito chiamai a gran voce: "Alexander!! mi mandi su almeno uno dei suoi scagnozzi perché da sola non riesco a portare giù tutto!! Grazie!!" detto ciò sento dei passi sulle scale e aprendo la porta mi imbatto in? "Joseph White piacere", che a quanto ho capito è uno dei tre <<scagnozzi>>, è castano scuro con occhi del medesimo colore e bello che abbronzato.

"Signorina, il signor Alexander mi ha chiesto di dirle di portare anche i costumi visto che abbiamo la piscina sia interna che esterna" mi dice Joseph. "Ok grazie allora prendo qualcosa, e per favore dammi del tu", mi si avvicina sussurrandomi all'orecchio "Prenda qualcosa di provocante e lo lasci insoddisfatto, se lo merita, a volte è proprio uno stronzo, se ne renderà conto da sola". Ok?! questa non me l'aspettavo proprio: "Non li ho" dico imbarazzata dalla situazione. "Non si preoccupi li prenderà in Germania con la sorella e la madre del signor Alexander quando andrete a fare shopping" conclude. E inizio ad aver paura di quelle due donne che ancora non conosco, spero non siano come Francesco o chiamato anche: <<io sono il migliore>>

Appena scendiamo lui chiede agli altri due di aiutarlo perché ci sono su ancora robe.

Una volta caricata tutta la mia roba salgo in macchina senza neanche salutare i miei familiari

E via che si parte

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