🔴Capitolo 10 (Flavia)🔴

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Torniamo a casa verso le 20:15 e visto che la cuoca ci ha detto che il mangiare non sarà pronto prima delle 21:00 andiamo su in camera mia e iniziamo a dividerci la roba.

Mentre loro guardano, dividono quello che abbiamo comprato e parlano tra di loro come se fossero amiche della stessa età. Mi permetto di guardarle.

Vivian, una bella donna, dimostra 40 anni, come il marito; lei a differenza del resto della famiglia è rossa coi capelli che le arrivano fin sotto le spalle, occhi marroni, e alta un metro e 70, veste verde.

Miriam è identica a suo fratello, capelli castani scuro, corti a caschetto appena tagliati dal parrucchiere, occhi marroni; è alta almeno un metro e 70 come la mamma, veste nero.

"Scusate la maleducazione, ma quanti anni avete?" chiedo loro.

"Non ti preoccupare cara, io ne ho 42 mentre lei 23, mentre Francesco 45" mi risponde Vivian, "Ne dimostrate di meno" dico prima di continuare a mettere a posto quello che mi stanno dando. Perché si, loro mi passano quello che secondo loro è troppo semplice per la mia vendetta mentre io pensavo fosse tutto troppo.

Dopo circa venti minuti trovano quello adatto e me lo fanno indossare. (so metterlo perché me lo hanno mostrato prima mentre li compravamo). È una lingerie nera sotto in pizzo a mo' di vedo non vedo mentre la parte sopra è verde scurissimo anche lì in pizzo vedo non vedo. Il competo sarebbe con la giarrettiera che però io non metto perché non mi sembra il caso, e le ragazze sono d'accordo con me.

Ci cambiamo con le cose nuove, poi. Io con gonna e top nuovi, Miriam con maglia e gonna nuovi mentre Vivian con pantalone e maglia nuovi; rigorosamente coi -Colori Sinclair-.

Scendiamo e andiamo nella sala da pranzo. Arrivate, notiamo che al tavolo ci sono tre posti liberi, due vicini al padre di Alexander Francesco che è a capotavola mentre l'ultimo vicino a Alexander stesso che si trova alla sinistra di suo padre. Ci guardiamo e ci intendiamo. Io vado ad occupare il posto vicino ad Alexander.

Alex mentre aspettiamo che portino il primo inizia a mettere la sua mano sinistra con gli anelli freddi sulla mia coscia, che io prontamente sposto; ma lui la rimette, e io la sposto, la rimette e io la risposto. Finalmente arriva il primo e mentre io prendo la forchetta per iniziare a mangiare, lui mette la mano sopra al mio punto debole e arrossisco violentemente, mi giro a guardarlo, vedo che ha un sorrisino malizioso sul viso.

Inizia a far girare le dita su di esso portandomi uno strano senso allo stomaco. Ma nonostante io serri le gambe lui continua a muoverle, con più difficoltà ma ci riesce. Cerco di far finta di niente ma appena inizio a mangiare il primo apro leggermente le gambe dandogli più accesso, perché si mi piace e tanto quello che mi sta facendo, dopo aver spostato le mie mutandine di lato per lasciargli libero accesso.

Finito il primo bevo un goccio d'acqua e lì inserisce un dito e io quasi non mi strozzo: "Tutto bene?" mi chiede Miriam, io la guardo cercando di farle capire quello che sta succedendo, con mia enorme sorpresa noto che ci sono riuscita, visto che mi fa l'occhiolino. Mai l'avesse fatto visto che lui mette un altro dito dopo, si avvicina all'orecchio sussurrandomi: "Per cos'era quell'occhiolino?" "Quale occhiolino?" chiedo ingenuamente io, non sapendo che a questo mio tentativo di sfuggire alla sua domanda mi sarebbe ritorto contro visto che inizia a far andare più veloce le due dita. "Quindi per che cos'era?" "Nulla" dico io trattenendo un gemito, "Quindi c'è stato un occhiolino" annuisco e basta sapendo che potrebbe uscirmi un gemito se solo parlassi.

Quando finalmente arriva il secondo, una semplice cotoletta "Posso avere un po' di limone da metterci sopra?", chiedo con tutta la concentrazione del modo per non gemere visto che dopo la mia risposta muta ha rallentato, concedendomi la capacità di parlare senza balbettare. Dopo pochi minuti mi arriva il limone, ringrazio e spremo lo spicchio sopra alla cotoletta.

Lui continua con il suo lavoro anche mentre mangia, mentre beve, mentre risponde a delle domande, lui riesce a far tutto mentre io credo che se solo aprissi bocca da lì uscirebbero solamente gemiti.

Ad un certo punto sento che sto per venire, lo sente anche lui e da bastardo qual è leva la mano, lasciandomi lì così in balia delle emozioni, e con un orgasmo non completo.

"Sappi Alexander che te la farò pagare" gli dico all'orecchio appena riesco a riprendere l'uso della parola.

Finita la cena torniamo ognuno nelle nostre camere e andiamo a dormire.

Essendo estate fa caldo e io dormo con solo l'intimo addosso.

You're mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora