Capitolo 52 (Alexander)

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Mi sveglio la mattina dopo. Sono le 8:00 e Flavia di solito a questora ritorna in camera dopo che ha finito la colazione.

Mi vado a fare una doccia, lavando via tutto il sangue e le ferite che mi ha inferto resteranno sulla mia pelle per sempre.

"Fai la doccia e non mi inviti?" domanda Flavia entrando. "Piccola ciao" dico baciandola, cado in ginocchio e la abbraccio, si china arrivando alla mia altezza, mi lascia un bacio sulla testa mentre mi fa qualche coccola, io piango. Si anche un mafioso può piangere.

Lei continua a stringermi, "Sono qui, mi senti" dice mentre mi stringe la mano e io mi calmo.

Finisco di lavarmi, vado in camera per prendere una maglietta e trovo una scatola con gli orsetti sopra, la apro e ciò che trovo mi lascia a bocca aperta, c'è un foglio con scritto -Ciao papà-, un test di gravidanza e infine delle scarpine tenerissime con su un orsetto, mi dirigo verso il bagno ovvero dove si trova Flavia, "Amore, sul serio?" dico e lei si gira, quando capisce a cosa mi riferisco mi annuisce. E io appoggio tutto per terra, e corro ad abbracciarla. "Si, hai idee sul nome?" inizio e non finisco più di fare le domande per la sicurezza del bambino o bambina. "Mamma, Papà, Miriam venite forza" dico dopo che Flavia si è messa su un pantalone, un top che lasciano la pancia libera. Appena arrivano io mi abbasso e bacio la pancia a Flavia e tutti capiscono subito. Auguri vari arrivano da tutti.

E io sono felice di dire che il mio primogenito o la mia primogenita lo o la ha in pancia Flavia, L'amore della mia vita.

Fine.

Scrittrice

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