Capitolo 9 (Alexander)

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~ 7 ore prima ~

Dopo che Flavia è scappata in bagno cerco di entrare dall'entrata in camera mia ma sta volta è stata furba e ha chiuso.

Resto in camera finché non la vedo uscire, visto che ho aspettato appoggiato allo stipite della porta di camera mia e allora vado, entro mi apro la porta del bagno. Gliela farò pagare per quella risposta da stronza che mi ha riservato. Decido così di chiamare il mio migliore amico Christian McKey.

C - Pronto, come te la passi? –

A - Bene dai. Oggi sai che sono stato in Italia per riscuotere quel pagamento mancato? –

C – Si –

A – Bene non avevano i soldi e mentre stavamo per spaventarli è arrivata la loro figlia Flavia ...Ecco e abbiamo preso lei come pagamento ... Ad una condizione che durante il periodo scolastico, sia a casa coi suoi mentre durante qualsiasi vacanza starà da noi ... E ora siamo qui da me, o meglio lei è andata a fare la famosa giornata solo donne con mia mamma e mia sorella, e... –

C – E... –

A – Vorrei fargliela pagare per quello che mi ha detto. Solo che non so come fare –

C – Ok, capisco mi fa, posso venire li che ci pensiamo meglio e ci appuntiamo le idee? –

A – Si certo –

Una volta arrivato decidiamo di andare in cortile, ci sediamo per terra e con carta e penna scriviamo tutto.

"Amico prima di scrivere qualche idea mi serve sapere cos'è successo" mi dice lui prima di iniziare, "Giusto" dico prima di dirgli brevemente cos'è successo. "Si è incazzata perché non le ho detto che avremmo avuto il bagno comunicante"

"Cazzo amico sei nella merda" "fammi finire di parlare per favore", mi fa il gesto con la mano per continuare e lo faccio,

"E allora mi ha detto che non gliel'ho detto perché non ne avevo le palle, allora ho avvicinato il mio bacino al suo".

"Ok, ma qual è questa frase che ti ha fatto venir voglia di fargliela pagare?" mi chiede giustamente lui.

"Io le ho detto: "Ti basta come prova del fatto che le palle le ho?" e lei mi ha risposto "Ne ho sentite di più grandi" ti rendi conto? Qualcun altro l'ha toccata".

"Ok allora sappi che anche lei te la farà pagare, ma tu dovrai anticiparla" annuisco curioso di quello che ha in mente facendolo continuare.

"Visto che resterà qua durante tutte le vacanze e so che non sei uno che si trattiene quando toccano ciò che è tuo, questa tesi viene dimostrata da quello che hai detto poco fa, quindi falle quello che puoi farle solo tu" conclude lui alludendo.

"Va bene, ma quando?" mi sorge spontaneo questo dubbio, "A tavola, mentre mangerete, tanto non ti vergogni di tuo padre visto che è sto lui a parlarcene giusto?" accenno con la testa una risposta positiva.

Bene, abbiamo trovato un piano perfetto, mi correggo, lui ha trovato un piano perfetto per vendicarmi di quello che lei mi ha detto.

"Una volta che saremo in camera da soli mi farò dire chi è questo che l'ha toccata" dico mentre lui dondola la testa lateralmente, disperatamente, ridacchiando prendendomi per il culo: "Sei sempre il solito".

Dice per poi scoppiare a ridere, e io lo seguo a ruota subito dopo.

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