🔴Capitolo 48 (Alexander)🔴

1K 15 0
                                    


Siamo appena arrivati a casa. E la vedo correre su per le scale, "Piccola furbetta, è inutile che mi scappi, abbiamo casa solo per noi" dopo che l'ho detto lei si ferma, si gira e mi corre incontro, mi abbasso e la prendo in braccio, inizio a baciarla, "Da dove vuoi iniziare?" domando, "Da dove vuoi" mi risponde e la porto in sala musica, la appoggio sul pianoforte a coda.

La bacio, prima normalmente, poi spingo la lingua contro le sue labbra serrate, ma mi nega l'accesso, le mordo il labbro inferiore e la sento gemere, nel farlo apre la bocca e io infilo la lingua, continuo a baciarla mentre con le mani vedo a prendere le mutandine, solo delle culotte visto che col vestito tutto fru fru che ha le si sarebbe visto tutto, provo a toglierle ma non si staccano, la sento spingermi via e pensando voglia prendermi per il culo non mi allontano. Mi morde il labbro parecchio forte alche le lascio le labbra "É una tutina, per questo non si leva" dice e in un senso avevo ragione era per sfottermi, allora mi prende le mani, le porta verso la sua schiena nuda e sento un cordino, me lo pinza tra le dita e me lo fa tirare, le slaccio la tutina, mi abbasso per togliergliela e lei mi guarda come se fosse la prima volta che la vedo nuda. Quando le ho levato la tutina l'unica cosa che la veste sono delle mutandine in pizzo nero, levo anche quello. Ora è nuda, e solo per me. Mi prendo dei minuti a guardarla, è bellissima. Le bacio il seno e lei geme, succhio prima il destro mentre con la mano sinistra le stuzzico il sinistro. Cambio e succhio il sinistro, non lasciando insoddisfatto il destro.

Quando sono soddisfatto, mi stacco, e scendo coi baci, arrivo alla pancia, poi scendo di più e la sento serrare le gambe, "No piccola, oggi urli, fattele fare le cose" dico ma lei non allarga le gambe, devo trovare un modo diverso, la bacio, cercando di avvicinarmi a lei, mi allarga le gambe facendomi spazio. Le metto una mano sulla fica e gliela stimolo, "Bastardo" dice mentre si morde il labbro, "No non trattenere neanche un gemito, lasciati andare, voglio sentirti urlare il mio nome quando verrai" le dico e sembra apprezzare, la sento sempre più bagnata.

"Sei sempre così quando pensi a me?" le domando e lei annuisce per poi gemere un po' più forte, inizia a farmi male il cazzo se lo lascio dentro ai jeans, allora slaccio la cerniera. Mentre lei è distratta le schiaccio una mano sul petto facendola sdraiare, scendo con la faccia e quando sono preciso inizio a leccarla, lei non aspettandoselo tira un urletto, dio le sa adoro.

Continuo finché non la sento tremare, allora li rallento. Ma non riesce a trattenersi, e viene.

Mi rialzo, avvicino la mia faccia alla sua e la bacio. Facendole sentire quanto è buona.

La prendo in braccio, e la alzo, "Dove andiamo? E i vestiti?" "Shh piccola troppe domande, non preoccuparti, ci pensiamo dopo" dico e lei inizia a baciarmi il collo, poi succhia, morde, lascia il suo segno di possessione sul mio collo e dopo quando ha finito, "Tra quanto siamo arrivati? Dove mi stai portando?" "In doccia" è l'unica risposta che riesco a darle.

Quando finalmente arriviamo in doccia, la appoggio per terra, mi si avvicina, "Non è giusto che io sono nuda e tu sei vestito" dice e inizia a spogliarmi.

Quando siamo entrambi nudi, la spingo sotto al getto d'acqua bollente. La alzo e la appoggio al muro, "Pronta?" le domando "E tu, tu lo sei?" mi domanda, la bacio e entro.

Mi sento mangiare da strati di pelle, lei ha buttato la testa indietro, ha l'affanno, "Piccola ancora sono fermo e già non hai più fiato?" le chiedo sfottendola. Entro del tutto e mi sento accolto dentro di lei. Sto così bene, non vorrei uscire mai più. È una fottuta droga.

Le bacio il collo, mentre lei si abitua a me. Quando mi annuisce inizio a muovermi dentro di lei, entrando e uscendo. Sento dei gemiti, sono i miei e i suoi insieme, e mentre ci guardiamo negli occhi io vado più forte.

Esco dalla doccia dopo aver spento l'acqua e ci sdraiamo per terra, lei sopra e io sotto.

Si mette su dritta e inizia a fare quei movimenti impacciati che danno tanto sollievo al mio caro amichetto, sentendoci vicini al culmine la prendo per i fianchi e la guido facendola saltare sopra di me, e non farla strusciare.

Le tremano le gambe e io vado più forte, sempre più veloce, capisco che le piace da quei suoni che emette dalla bocca mentre la muovo, non riuscendo a muovermi bene cambio le posizioni facendola stare sotto. Le alzo le gambe e la penetro più a fondo, sento che le sue gambe tremano sempre di più e allora "Piccola non resisto più" "Neanche io" mi risponde e ci guardiamo negli occhi mentre veniamo.

Siamo sdraiati sul letto da ben quindici minuti e le gambe di Flavia non hanno smesso di tremare un secondo, "Sono stato bravo" dico mentre mi avvicino a lei e mi sdraio tra le sue gambe appoggiando la testa sulla sua pancia, mentre le coccolo le gambe.

You're mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora