Capitolo 40 (Vivian)

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"ORA!!" sento urlare e capisco che è Flavia, visto che le ho appena mandato il messaggio per dirle della moto. Metto su le scarpe e esco, la vedo lì, tra poco le escono i fumi dalle orecchie. Andiamo in macchina e usciamo, quando siamo vicine a mio figlio lei si gira verso di lui e gli alza il medio. "Cos'è successo?" domando quando siamo fuori. "Mi ha fatto un succhiotto in mezzo alle tette e poi ho messo una maglietta dove era aperta proprio lì, stavo per cambiarmi ma mi ha detto che almeno avrebbero riconosciuto il suo marchio e avrebbero capito che sono sua. Allora gli ho chiesto il perché sapessero quale fosse il suo marchio e gli ho esplicitamente chiesto se lui avesse fatto altri succhiotti a altre ragazze, e lui mi ha detto che lì dove l'ha fatto a me sono stata la prima, allora mi sono incazza, mi sono cambiata e sono scesa, poi ho incontrato te, e il resto lo sai" dice, poi si rende conto di cosa mi ha detto e si porta le mani davanti alla bocca, "Non abbiamo fatto nulla, cioè nel senso, non quello che pensi tu, allora è..." "Tranquilla, io e mia figlia ne parliamo, so cosa fanno lei e Marko e non sono ancora arrivati a quel punto, tranquilla, con me e Miriam ne puoi parlare tranquillamente" dico e sembra tranquillizzarsi.

"Parlando d'altro, hai in mente già qualche marca o tipo?" "Ho cercato, e ho trovato questa" dice e aspetta che arriviamo al semaforo rosso, poi mi mostra la foto. "Molto bella, cos'è?" chiedo "La Kawasaki Z H2" mi risponde "Come motore ha il quattro cilindri in linea raffreddato a liquido e sovralimentato, in grado di erogare 200 CV a 11.000 giri/min e 137 Nm di coppia massima a 8.500 giri/minuto" "Ok, ma io non ci capisco niente di moto" dico e lei annuisce, senza prendermi in giro.

C'è un appostamento della polizia, e ci fanno il segno di fermarci, "Fermati" mi dice Flavia ammonendomi. "Buongiorno signorina, patente e libretto" chiede a Flavia, "Non sono io che guido, non siamo in Inghilterra, si guida a destra, ha per caso bevuto? No perché se è così e noi chiamiamo il prefetto possono ritirarle il distintivo e la pistola, altrimenti ci lasci andare e noi non chiamiamo il prefetto" dice e il poliziotto ci fa segno di andare. "Come hai fatto a capirlo?" domando, "Il suo alito puzzava, non si reggeva in piedi e poi ha sbagliato a chiedermi le cose, è venuto da ma nonostante io non sia io a guidare" dice e io sono sbalordita.

Dopo altri quindici minuti di macchina e siamo arrivati in concessionaria. "Buongiorno signore" dice il ragazzo appena entriamo, "Buongiorno" rispondo, "Buongiorno, avrei visto questa moto" dice Flavia mostrandogli la foto. "Si certo mi segua" dice con un tono orribile come se noi donne non sapessimo neanche cosa vuol dire guidare. "Abbiamo questa, e questa" dice indicandocele. "Questa qui verde e nera, posso provarla?" domanda e il tipo "Sai guidarla?" domanda e Flavia tira fuori la patente, "Ricevuta a pieni voti" dice e lascia spiazzato il ragazzo che le indica la moto e lei ci sale, la accende e la prova. "Ok, va bene. Alexander ha la patente per la moto vero?" mi domanda e annuisco in risposta. "Bene la compriamo" dico rivolgendomi al ragazzo. "Seguitemi" dice e così facciamo. Il ragazzo ci spiega tutte le caratteristiche della moto e poi ci fa pagare o almeno Flavia paga, ha insistito tanto in machina, dice che è il suo regalo per Alexander.

"Dove volete che vi portiamo la moto?" domanda "La porto a casa io" dice Flavia e il ragazzo le da le chiavi. Io salgo in macchina e Flavia in moto, con il casco, il giubbotto e i pantaloni che ha messo precedentemente in macchina e partiamo. Mi arriva una chiamata e rispondo.

V – Pronto, dimmi Flavia –

F – Sono ferma a fare benzina –

V – Io mi fermo, qui c'è un Eurospin, sono nel parcheggio –

F – Ok, quando sono dentro al parcheggio ti chiamo –

Dice e poi mette giù. Io nel frattempo ho parcheggiato. Dopo venti minuti neanche mi chiama.

F – Sono dentro, sono davanti all'uscita del parcheggio –

V – Arrivo, ferma lì –

Dico poi metto giù. Arrivo all'uscita e la vedo, le faccio gli abbaglianti, lei mi riconosce e appena la sorpasso mi segue.

Arrivate a casa parcheggiamo la moto in un punto ben nascosto.

Attendiamo soltanto che arrivi domani, ovvero il compleanno di Alex.

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