🔴Capitolo 11 (Alexander)🔴

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Mentre sto per uscire dalla biblioteca le vedo entrare, mi porta un senso di piacere vedere che si divertono insieme, che vanno d'accordo.

Loro vanno su in camera seguite da tre dei nostri bodyguard, uno per ognuna di loro, pieni di borse.

La cuoca mi dice che sarà pronto da mangiare tra una quarantina di minuti, ringrazio e torno in biblioteca.

Mi arriva un messaggio da Christian

C – Attuato il piano? Com'è andato? –

A – Sono appena tornate, per le 21 mangiamo –

C – Ok fammi sapere poi, chiaro? –

A – Si –

A – Poi ti chiamo, va bene? –

C – Ovvio –

D'avvero si aspettava che sarebbero tornate presto? Conoscendo mia mamma e mia sorella pensavo sarebbero tornate direttamente dopo aver cenato fuori e noi qui che le aspettavamo.

Arrivano le 21:00 e le vedo scendere, Lei con una gonna che le copre a malapena il culo, odio mia sorella, e prima di accomodarsi le tre furbe si guardano, ritiro quello che ho detto non mi piace che vadano d'accordo, non mi piace tutta questa complicità tra di loro.

Lei si accomoda vicino a me e iniziamo a parlare della giornata aspettando il primo, io le metto la mano sinistra sulla coscia, che lei prontamente sposta; ma la rimetto, e me la sposta, la rimetto e me la risposta. Finalmente arriva il primo e mentre prende la forchetta per iniziare a mangiare, le metto la mano sopra al suo punto debole e arrossisce violentemente, si gira a guardarmi, le sorrido.

Inizio a fare un movimento rotatorio su di esso. Ma nonostante lei serri le gambe io continuo a muoverle, con più difficoltà ma ci riesco. Cerca di far finta di niente ma appena inizia a mangiare il primo, apre leggermente le gambe dandomi più accesso, dopo averle spostato le mutandine di lato per lasciarmi libero accesso.

Finito il primo beve un goccio d'acqua e lì inserisco un dito e quasi non si strozza: "Tutto bene?" le chiede Miriam, io vedo che la guarda e che le fa l'occhiolino mi insospettisco e per estorcerle delle informazioni metto un altro dito, dopo mi avvicino all'orecchio sussurrandole: "Per cos'era quell'occhiolino?" "Quale occhiolino?" chiede ingenuamente lei, questa risposta non mi piace e quindi inizio a far andare più veloce le dita. "Quindi per che cos'era?" "Nulla" dice trattenendosi dal gemere, si capisce, perché si sta mordendo talmente forte il labbro inferiore che le è diventato rosso come il sangue "Quindi c'è stato un occhiolino" annuisce e basta.

Quando finalmente arriva il secondo, una semplice cotoletta "Posso avere un po' di limone da metterci sopra?", chiede con tutta la concentrazione del modo per non gemere visto che dopo la sua risposta muta ho rallentato. Dopo pochi minuti le arriva il limone, ringrazia e spreme lo spicchio sopra alla cotoletta.

Continuo con quello che le sto facendo anche mentre mangio, mentre bevo, mentre rispondo a delle domande, io riesco a far tutto mentre lei sta zitta e concentrata sul mangiare la cotoletta che ha nel piatto.

Ad un certo punto sento che sta per venire, e da bastardo quale sono levo la mano, lasciandola lì così in balia delle emozioni, e con un orgasmo non portato a termine.

"Sappi Alexander che te la farò pagare" mi dice all'orecchio appena riesce a parlare.

Una volta finito di mangiare andiamo ognuno nelle nostre camere. Io ci resto per 10 minuti poi vado nella biblioteca, il posto più lontano da qualsiasi camera da letto occupata e chiamo Christian.

C – Amico ti rendi conto di che ore sono? -

A – Se non vuoi che ora ti dica com'è andata, ti chiamo domani se mi ricordo –

C – Sei fuori, no oh, parla subito –

A – È andata bene, piano riuscito –

C – Solo questo? Non mi dici altro? Che ne so? Che intimo aveva, com'era vestita... -

A – Te lo dico solo perché sei tu altrimenti ti avrei risposto male alla quarta domanda che mi hai fatto.

C – Si scusa, lo so, allora racconta –

A – Aveva l'intimo di pizzo... –

C – Cosa? Sei serio? –

A –Si, sono serio, l'ho sentito mentre gliele spostavo. Prima sono rimasto con la mano sulla coscia, che lei continuava a spostare, poi le ho appoggiato la mano e ha serrato le gambe ma appena è arrivato il mangiare le ha separate –

C – Poi? –

A – Poi ho messo un dito mentre beveva , e mia sorella le ha fatto l'occhiolino –

CCosa a me manco saluta, per dirti mi parla solo se sono io a farle le domande altrimenti niente e a lei che conosce si e no da 8 ore già le fa l'occhiolino –

A – Già –

C – Non cercare di cambiare argomento, non ci riuscirai –

A – Comunque dopo che le ha fatto l'occhiolino le ho messo il secondo dito chiedendole perché e lei mi rispondeva da finta tonta –

C – Ok, poi cos'è successo, figa ma devo cavarti le parole di bocca? –

A – Ho continuato a fare dentro e fuori fino a quando non stava per venire, che sono uscito definitivamente –

C – Amico sei pronto per la sua vendetta? –

A – Spero che sia ancora sveglia così vado da lei e mi faccio dire chi è stato a toccarla –

C – Sei unico, se non esistessi dovrebbero crearti –

Dice prima di mettere giù dopo esserci salutati.

Ora vado su da lei e vediamo chi è questo che l'ha toccata.

Una volta salito su vado in camera sua passando dalla porta che da sul corridoio che trovo socchiusa, ma appena la guardo vedo che dorme con solo l'intimo che aveva su oggi.

Le scatto una foto perché è troppo bella, e la tengo per me.

Le lascio un bigliettino sul comodino con il mio numero di telefono, le lascio un bacio tra i capelli e vado in camera mia passando dal bagno.

You're mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora