L'urlo

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"Caro diario, non posso credere che siano passati già sette anni da quando sono arrivato in questo villaggio di montagna. Devo ammettere che gli abitanti sono molto gentili ma ho cercato lo stesso di non legare troppo con nessuno di loro. Finalmente controllo completamente le trasformazioni, a prescindere se sia giorno o notte. Stranamente, non ho trovato ancora nessuna traccia di Black ma non posso permettermi di abbassare la guardia; sto continuando a fare giri di ricognizione ogni sera ma ultimamente mi sono allontanato talmente tanto da addormentarmi in giro per il bosco prima di riuscire a tornare a casa. Potendomi trasformare a mio completo piacimento, posso sfruttare anche i superpoteri da licantropo, tra cui la supervelocità e l'amplificazione dei sensi. Il sole è tramontato già da un po' quindi penso sia il momento di fare un altro giro: ho intenzione di allontanarmi ancora di più visto che ho scoperto esserci un'altra città a circa cinquanta chilometri da qui. Mi piacerebbe dare un'occhiata ma sarà meglio partire subito, così da tornare prima del sorgere del sole. "

Erano circa le 20:30 del 12 Febbraio 1943 quando Tyler legò nuovamente insieme il suo diario e quello del padre. Si trasformò, gettandosi per l'ennesima volta tra gli alberi e i cespugli che si intersecavano tra loro, anneriti dal buio della notte, che lo accompagnarono per tutti quei chilometri; a volte, il terreno veniva interrotto dall'asfalto anche se il ragazzo non ci faceva molto caso vista la velocità elevata di cui disponeva.

Circa mezz'ora dopo essere partito, arrivò a destinazione: rimase ai margini del bosco, osservando la città che brillava come una lucciola nella notte. Nonostante l'ora tarda, nelle strade si intravedeva ancora qualche passante che si aggirava tra gli edifici. Tyler rimase nell'oscurità della boscaglia ma continuò a fare avanti e indietro per il perimetro del bosco, studiando la città per quanto gli fosse possibile.

Dopo circa mezz'ora che osservava la città, si rese conto di quanto fosse stanco visto che aveva le palpebre che si chiudevano da sole; si accucciò in mezzo a due cespugli, guardandosi un po' intorno e si assicurò di essere abbastanza nascosto. Poggiò la testa sulle zampe distese, chiuse gli occhi e si addormentò.

Fu un urlo improvviso a svegliare il ragazzo dal mondo dei sogni, un grido di una ragazza. Il giovane lupo drizzò le orecchie e rimase immobile e in silenzio, attendendo un qualsiasi altro suono che gli facesse capire che ciò che gli era sembrato di sentire non era solamente frutto di un sogno. Pochi attimi dopo un altro grido gli arrivò alle orecchie; questa volta sembrava più lontano ma riuscì lo stesso ad individuare la direzione. Si alzò, cominciando a correre. Annusò l'aria e il terreno, cercando qualche traccia di altre persone che si erano avventurate in quel bosco; finalmente fiutò una traccia: "Un lupo che non conosco... E questo odore? Non è di un umano ma neanche di un animale". Continuò a seguire quella scia ma un altro odore a lui noto si fece spazio nelle narici: "Black". Tyler non riuscì più a restare lucido e ricominciò a correre senza preoccuparsi degli altri due odori, senza preoccuparsi di cosa avrebbe potuto trovare oppure di chi altro poteva trovarsi insieme a lui. Raggiunse in pochissimi secondi il luogo da cui provenivano quelle urla e quegli odori ma ciò che vide lo lasciò senza fiato: una ragazza terrorizzata era inginocchiata per terra; delle manette le stringevano i polsi, mentre dei rivoli di sangue le uscivano dalla fronte e dalla bocca. Davanti a lei un uomo era in piedi con le nocche insanguinate; era molto grosso di corporatura e indossava dei semplici jeans neri e una giacca del medesimo colore. Un poco più distanti, due lupi assistevano alla scena. Uno aveva il manto marrone scuro e di corporatura era più minuto di quello che gli era accanto: un grosso lupo dal manto nero ricoperto di cicatrici. Esso era seduto a guardare quella povera ragazza finché non notò Tyler e la sua attenzione venne spostata su quest'ultimo. Si alzò, emettendo un abbaio roco che attirò l'attenzione dell'uomo che stava picchiando la ragazza. Questi si voltò nella direzione del giovane Wilson: i suoi occhi diventarono gialli e, in una frazione di secondo, si trasformò in lupo; anche lui aveva il manto marrone ma le orecchie, il muso e la coda erano quasi completamente neri. Si stava per lanciare addosso a Tyler ma Black lo richiamò, raggiungendo il giovane lupo e piazzandosi tra i due. In un momento di lucidità, il lupo grigio guardò oltre Black, notando che la ragazza teneva la testa abbassata, dalla quale perdeva sangue. Il lupo marrone si piazzò di fianco a lei, osservando la scena. Tyler fu costretto a riportare la sua attenzione sull'imponente figura nera ma Black non si scompose, continuando a fissarlo. Il lupo grigio alzò le labbra, cominciando a ringhiare. Mosse un passo verso il lupo nero: per quanto volesse affrontarlo, era in svantaggio numerico e, in più, quella ragazza necessitava di aiuto. Intuite le sue intenzioni, Black si voltò, guardando la ragazza poi tornò a fissare Tyler. Cominciò anche lui a ringhiare, spostandosi più di lato con la parte anteriore del corpo. Il ragazzo era pronto allo scontro in qualsiasi momento e aveva deciso che non se ne sarebbe andato senza aver almeno provato ad aiutarla.

Le nuvole si addensarono e qualche lampo, seguito da rumorosi tuoni, cominciò a illuminare il cielo in lontananza. Tyler spiccò un balzo verso Black ma fu intercettato e buttato al suolo dal lupo con le orecchie nere. Rotolò per terra ma si rialzò subito; l'altro lupo era già di fronte a lui e stava per morderlo alla zampa anteriore destra ma il giovane lupo fu abbastanza rapido da utilizzare la supervelocità per spostarsi e ritrovarsi al suo fianco. Gli azzannò il collo, lasciando sprofondare i denti nella carne. L'altro lupo guaì per il dolore e cominciò a dimenarsi, cercando di liberarsi dalla morsa. Il giallo degli occhi di Tyler divenne ancora più luminoso; sentì una scarica di adrenalina percorrergli la colonna vertebrale, ringhiò nella morsa, cominciando ad abbassare la testa, trascinandosi dietro il collo dell'altro. Questo aveva ormai smesso di provare a liberarsi e stava cominciando a respirare a fatica; si lasciò andare, accasciandosi per terra. Tyler era pronto a continuare, a finire ciò che aveva iniziato ma una frase gli balenò in testa: "I lupi neri sono i più pericolosi: sono i traditori del branco oppure lupi che in passato si sono macchiati di crimini molto gravi". Il ragazzo allentò la presa: "Rafael...", pensò; i suoi occhi smisero di brillare di quel giallo innaturale e il ragazzo mollò definitivamente la presa sul collo dell'altro lupo. Si voltò verso Black, aspettando adesso una sua mossa. Questo nuovamente non si scompose, si girò, guardando in direzione dell'altro lupo che era rimasto per tutto quel tempo accanto alla ragazza, si voltò di nuovo verso l'altro suo compagno a terra, guardando poi anche il lupo più giovane. Si avviò nella loro direzione, Tyler tese i muscoli, pronto ad un attacco; il lupo nero continuò a camminare, li superò e si diresse nell'oscurità del bosco seguito a ruota dall'altro lupo marrone che lasciò così la ragazza incustodita.

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