"Caro diario, ieri abbiamo fatto un altro giro di pattugliamento nei boschi che circondano il nostro campo. Per il branco ogni ricognizione è solo una battuta di caccia ma io sfrutto l'occasione per assicurarmi che non ci siano tracce di nemici nei dintorni. Più il tempo passa più mi sento tranquillo vista l'assenza di altri lupi ma continuo ad essere teso e mi costringo a studiare bene tutto quello che ci circonda, non mi farò trovare impreparato, qualsiasi intruso voglia avvicinarsi. Sono ancora nel sacco a pelo insieme ad Ashley e non penso che mi alzerò tanto presto: sotto consiglio del branco, dopo una strigliata da parte della rossa e visto anche il mio incubo che mi ha fatto dormire poco e niente, credo proprio sia il caso che mi riposi un altro po' anche se prendere sonno mi sembra impossibile."
Erano circa le nove del mattino del 21 Febbraio 1946 quando Tyler, stufo di non riuscire a prendere sonno, si era alzato per prendere il suo diario per poi distendersi nuovamente accanto alla compagna.
Concluso il suo resoconto della sera precedente, chiuse il libretto, posandolo per terra di fianco a lui. Si coprì gli occhi con il braccio e cominciò a respirare profondamente, immergendosi nuovamente nei suoi pensieri. Non si rese conto, però, che tutti i suoi movimenti era stati osservati dalla rossa al suo fianco, che si era svegliata sentendo il suo ragazzo alzarsi per poi tornare nel sacco. La ragazza, che era rimasta appositamente voltata di spalle per non fare notare il suo risveglio, si girò sull'altro fianco, ritrovandosi ad osservare la mano di Tyler che penzolava. I suoi capelli color pece, che aveva lasciato crescere un po', erano sparsi disordinatamente sul piccolo cuscinetto.
<<Tyler?>> lo chiamò la ragazza, sfiorandogli la mano.
Il moro scostò il braccio, scoprendo un occhio per osservare Ashley.
<<Scusa, ti ho svegliata di nuovo, vero?>>
La ragazza annuì lievemente, per poi sorridergli. Tyler sospirò, coprendosi nuovamente gli occhi. Ashley lo fissò per un po', poi provò ad accarezzargli la mano.
<<Ѐ inutile che fingi, so che non riuscirai a riaddormentarti.>> disse lei, con la voce un po' impastata dal sonno.
Tyler si sollevò, mettendosi seduto e stiracchiandosi. Ashley lo imitò, sedendosi leggermente più indietro rispetto a lui. Si perse per qualche secondo ad osservare i capelli scuri del ragazzo che ricadevano scomposti lungo le spalle, formando come delle onde di un mare agitato. Ashley vide le spalle del ragazzo alzarsi e abbassarsi lentamente, mentre lui emetteva l'ennesimo sospiro. La ragazza non sapeva che cosa stesse passando per la testa del moro ma, senza aggiungere altro, circondò la sua vita con le braccia, appoggiando il capo tra le scapole del ragazzo. Tyler non mosse un muscolo, non disse una parola, lasciò semplicemente che la rossa lo consolasse; lasciò che quell'abbraccio gli trasmettesse il messaggio "Se hai bisogno sono qui, non sei solo" e, anche se non lo diede a vedere, in quel momento quel gesto fu come un'ancora di salvezza che lo riportò alla realtà.
I due rimasero in quella posizione per qualche minuto fino a quando la rossa interruppe il silenzio che si era creato.
<<Tyler? Posso capire che ti sta succedendo? E non rispondere che va tutto bene perché lo vedo che c'è qualcosa che ti sta tormentando.>> disse Ashley, spostando la testa sulla spalla del ragazzo.
Tyler voltò il capo, trovandosi ad un paio di centimetri dalla ragazza. La fissò per qualche istante negli occhi verdi: lo sguardo di lei esprimeva convinzione ma al contempo era molto dolce; il ragazzo era sicuro che qualsiasi cosa sarebbe successa da lì in avanti, lei non lo avrebbe mai lasciato da solo.
Le diede un bacio sulla fronte.
<<Tranquilla Ash... era solo un incubo in fondo.>> le rispose con il sorriso più rassicurante che riusciva a fare.
Ashley però non era convinta così strinse un po' l'abbraccio intorno al busto di Tyler.
<<Che cosa hai sognato?>> gli chiese la rossa.
Tyler si prese un attimo per riflettere.
<<Eravamo di nuovo nel Forest Park con Black e...>>
Il moro non finì la frase che una voce fuori dalla tenda lo chiamò.
<<Tyler? Abbiamo un problema!>>
Il ragazzo riconobbe subito la voce di Lucas e si precipitò all'entrata della tenda. Lucas gli venne incontro.
<<Poco fa abbiamo sentito un ululato! Sembrava però abbastanza distante...>>
Tyler rimase immobile, cercando di elaborare l'informazione più velocemente possibile.
<<Va bene, organizziamo due squadre per fare un giro nei paraggi ->>
Un altro ululato interruppe il discorso dell'alfa.
<<Lucas, Jacob, con me. Michael, Veronica, Julius voi tre andrete insieme, gli altri restino qui a guardia dell'accampamento!>>
Impartiti gli ordini, Tyler assunse la forma di lupo, seguito dagli altri cinque, e corsero verso la fitta boscaglia.
Il giovane alfa stava avanzando in testa al suo gruppo, annusando l'aria in cerca di indizi ma un altro ululato fece fermare i tre lupi, che iniziarono a guardarsi attorno. "Ѐ vicino" pensò Tyler; "qualcosa non va, c'è troppo silenzio adesso" Lucas era molto teso: nessun uccello cinguettava e non c'erano roditori che correvano tra le foglie per raggiungere gli alberi ancora spogli.
Passarono alcuni secondi di assoluto e inquietante silenzio prima che un fragoroso rumore di foglie secche calpestate attirasse l'attenzione del trio: un lupo, inseguito da altri due. Erano spuntati dal nulla; il primo era grigio mentre gli altri erano due lupi neri. Tyler si lanciò nella loro direzione, frapponendosi tra il lupo grigio e gli inseguitori. I due lupi, più grossi dell'alfa, gli ringhiarono contro minacciosi; intanto il lupo grigio, che si era accorto di ciò che stava succedendo, si era fermato alle spalle di Tyler notando come fosse strano il manto di quest'ultimo: il pelo era quasi completamente marrone, presentava però delle chiazze più chiare, quasi bianche, sui fianchi, sulla coda e sulle zampe.
Lucas e Jacob affiancarono l'alfa e il più anziano riconobbe subito uno dei due lupi neri; "Ci hanno trovati" pensò, senza distogliere nemmeno per un attimo lo sguardo dal lupo traditore. I lupi neri continuavano a ringhiare e mostrare i denti finché uno non saltò nella direzione di Jacob ma Tyler lo intercettò al volo, finendo per terra insieme all'avversario. Quest'ultimo si alzò immediatamente, seguito dall'alfa che provava ad essere più minaccioso possibile ringhiandogli; "Non può essere, ci hanno davvero dato la caccia?!" Tyler non ebbe il tempo di riflettere: sentì un guaito alle sue spalle e gli venne spontaneo voltarsi; vide Lucas che veniva atterrato dall'altro lupo nero e Jacob che era immobile, paralizzato. Il lupo che aveva sfidato l'alfa, approfittò della distrazione del suo avversario per attaccarlo mirando al collo. Questa volta, Tyler non riuscì ad evitarlo, ritrovandosi nella morsa del nemico.
Gocce scarlatte scivolarono lungo il collo dell'alfa, macchiando il pelo di un color cremisi per poi cadere al suolo. Tyler guaì per poi iniziare a dimenarsi disperatamente ma il lupo non mollava la presa. Il ragazzo iniziò ad avere il respiro affannato e irregolare, la vista gli si stava offuscando e le zampe non lo reggevano più in piedi. Anche l'udito iniziò a giocargli brutti scherzi ma riuscì a sentire il suono ovattato delle foglie secche calpestate e un dolore lancinante al collo, prima di cadere a terra. Udì in lontananza un misto di abbai, ululati e guaiti ma non aveva più le forze per alzarsi e reagire: si arrese e, ancora annaspante, chiuse gli occhi.
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The Sun and The Moon
ParanormalDa tanti anni, nel mondo soprannaturale, composto da vampiri e lupi mannari, imperversa una guerra ma, in particolare, essa coinvolge due famiglie: i Wilson e i Rivera. Tyler ed Ashley si ritroveranno in mezzo ad una battaglia che non gli appartiene...