Incubo

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"Se le torce un capello, non ha idea di cosa gli farò" Tyler stava correndo sotto forma di lupo; tra i denti stringeva una borsa ed era diretto al Forest Park: Black aveva rapito Ashley e lui doveva salvarla. Calpestò le foglie ad una velocità impressionante, orecchie all'indietro e occhi gialli spalancati. Arrivò a destinazione e si mise a cercare la ragazza, arrivando alla base della cascata del parco. Sentì un urlo femminile e non riuscì a muovere un muscolo quando vide Rafael trafiggerla; rimase inerme mentre Black lasciava cadere il corpo senza vita della rossa e, al ragazzo, parve di vedere tutto al rallentatore.

<<Ashley!>>

Quando riuscì a recuperare il controllo del proprio corpo, emettendo un urlo disperato, il paesaggio cambiò: il corpo della ragazza scomparve insieme a Black, gli alberi e i cespugli vennero sostituiti da mura e arredamenti; era tornato a casa. Abbassò lo sguardo, studiandosi le mani, "Come faccio ad essere qui?" Alzò nuovamente la testa, guardandosi attorno: ai muri bianchi erano appese delle cornici con le foto in bianco e nero raffiguranti lui, suo padre e sua madre. Tyler sfiorò quelle foto, "Non è possibile, mamma e papà son-"

<<Tyler?>> una voce femminile attirò l'attenzione del ragazzo che si voltò in quella direzione.

Dall'entrata della cucina si affacciò una donna dagli occhi scuri e dai capelli del medesimo colore raccolti in una treccia, era vestita con una camicetta bianca e una gonna celeste che arrivava a coprire a malapena gli scarponcini neri.

Tyler si perse qualche secondo a fissarla.

<<Oh bene! Sono felice che tu sia tornato.>>

<<Ma... Mamma...>> balbettò incredulo il ragazzo mentre gli occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.

<<Tesoro, tuo padre ti sta aspettando in camera tua, deve parlarti di una cosa.>> concluse con un sorriso la donna.

Tyler si fiondò ad abbracciarla, rimanendo in quella posizione per diversi secondi. Purtroppo, ad un certo punto sentì che doveva staccarsi da lei così indietreggiò di un passo tenendo però una mano sulla spalla della madre.

<<Tutto bene Tyler?>> chiese la donna, vedendo ormai il figlio piangere.

<<Adesso sì.>> il ragazzo si sforzò di sorriderle, squadrando ancora per qualche istante quel volto che tanto sperava di rivedere: il suo ultimo ricordo, per quanto sfocato, era di un viso consumato dalla stanchezza per una lotta che era impossibile vincere; vedere ancora il sorriso sul volto della madre, almeno per un'ultima volta, quello sarebbe stato sufficiente e non occorrevano altre parole.

Lasciò scivolare il suo braccio lungo il fianco, abbassando la testa per non incrociare più quegli occhi, e si incamminò verso le scale: sapeva che se si fosse guardato indietro sarebbe corso di nuovo tra le sue braccia. Corse verso camera sua, bloccandosi davanti alla porta a osservare la maniglia. "Padre" pensò, mentre poggiava la mano su quest'ultima e aprì la porta della stanza. Entrò lentamente, girando lievemente la testa a destra e a sinistra constatando che ogni mobile era dove si ricordava di averlo lasciato la sera della sua partenza.

<<Ciao figliolo.>>

Tyler si voltò completamente nella direzione del tavolino dove aveva lasciato le lettere per le persone che lo avevano cresciuto. Tra lui e il mobile c'era un grosso lupo bianco che lo stava fissando. "Padre" Tyler non ebbe il tempo di realizzare, il lupo ululò e la stanza del ragazzo si dissolse come in un'illusione; rimasero solo lui e il padre in una camera bianca che sembrava però estendersi all'infinito in ogni direzione.

<<Tyler ascoltami, non abbiamo molto tempo...>>

Il ragazzo che fino a quel momento si stava guardando attorno, posò di nuovo i suoi occhi sull'animale che però, adesso, non aveva più le sembianze di un lupo bensì era tornato umano.

<<Figliolo ascoltami: mi dispiace tanto per non essere potuto stare al tuo fianco... almeno non fisicamente... ma ricorda che io sarò sempre con te.>>

Tyler rimase in silenzio: voleva parlare ma il suo corpo non rispondeva più ai comandi.

<<Ho visto tutto, Ashley... sono felice che tu abbia trovato una ragazza speciale come lei.>> l'uomo gli rivolse un sorriso ma il suo sguardò si incupì pochi istanti dopo.

<<Ma sono stato spettatore anche della tua lotta contro Black...>>

L'immagine dell'uomo cominciò a tremolare.

<<Tyler, qualcosa non mi ha convinto quel giorno...>>

La sagoma era quasi scomparsa.

"Cosa intendete dire, padre?" il ragazzo avrebbe voluto porre questa domanda ma le sue labbra non si mossero.

<<Tieni gli occhi aperti, figlio mio...>>

<<Papà!>> Tyler riuscì finalmente a parlare, tendendo una mano nella direzione dell'uomo ma non lo riuscì a raggiungere prima che questo scomparisse.

In quel momento sentì intorno a lui come un potente terremoto; alberi e cespugli crebbero sul terreno, così come il pelo sul corpo del ragazzo. Il cielo si tinse di blu e gli occhi di Tyler diventarono color miele. La luna illuminava la cascata mentre questa si tingeva di un colore scarlatto. Tyler e Black erano di nuovo sul precipizio ma questa volta fu Tyler a non reagire, fu il lupo grigio a finire nella morsa del lupo nero per poi essere scaraventato giù per la cascata. Mentre cadeva, il mondo intorno a lui rallentò: vide Rafael e Ashley che si affacciavano sulla sporgenza e vide apparire sui loro volti dei sorrisi. Impotente com'era i quel momento, li guardò mentre, mano nella mano, si voltavano per andarsene. Quella scena gli sembrò durare minuti interi ma, una volta che i due furono usciti dalla sua visuale, riuscì ad urlare una singola parola.

<<Ashley!!>>

Tyler riaprì gli occhi, ritrovandosi seduto sul sacco a pelo dove si era addormentato la precedente notte, completamente sudato e con il cuore che non accennava a rallentare la sua corsa.

The Sun and The MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora