Vecchie Conoscenze

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[0.5]

Davanti al supermercato più grande di Atlanta, Charlotte uscì con un carrello della spesa colmo di sacchetti, sembrava che dovesse bastare per almeno un mese.
Cercò l'auto di Mark trascinando quel carrello, fino a quando da lontano non sentì una voce chiamarla per nome.

<<Sono qui! Mi vedi?!>> Urlò il ragazzo scuotendo la mano per farsi notare tra le auto parcheggiate che rendevano tutto più complicato. 

Arrivata alla macchina, Markus si impaurì dalla quantità di spesa che aveva fatto la sua ragazza <<Hai dimenticato che non possiedo un Range Rover, ma un auto qualunque>>commentò alzando le sopracciglia.

<<Forse ho esagerato hai ragione, ma pensavo di organizzare una festicciola visto che eri appena tornato, sai per festeggiare questo evento anche con gli amici con chi vuoi>>confessò Charlotte guardando da tutt'altra parte.

<<Grazie per il pensiero, ascolta vorrei parlarti di una cosa, sali in macchina>> Mark e la ragazza fecero un giretto per la città, la situazione era complicata da spiegare a Charlotte, ma la verità doveva comunque esser detta, lei doveva sapere in che situazione si era cacciato l'ex soldato.

<<Che succede tesoro? Ti vedo teso>> Chiese Charlotte accarezzando il viso di Markus.

<<Hai presente cosa è successo ieri a quel accampamento militare?>>

<<No, non ho avuto tempo di ascoltare il notiziario, cosa è successo?>>Markus a quel punto si voltò d'altra parte, guardò prima intorno, poi tirò un sospiro e guardando la ragazza negli occhi le prese la mano.

<<L'accampamento è stato disintegrato da un gruppo ben armato, non si sà ancora chi e quanti erano, non si sa neanche se sono morti Otis e Ron>>sussurrò Markus tirando su con il naso.

<< Ero all'oscuro di tutto ciò, non so veramente cosa dire, mi dispiace->>

<<Posso soltanto dirti... Che gli uomini che hanno ucciso loro due e tanti altri, non sono stati mandati da organizzazioni terroristiche. Sono stati mandati da me.>>affermò con un tono determinato e sicuro.

Charlotte lo guardò per qualche secondo, iniziò a sorridere e poi ridere, ridere e ridere, non capendo se prendere sul serio quello che diceva o no. Markus accostò davanti a un palazzo condominiale, poi prese il cellulare e mostrò alla ragazza la foto che Jeannette gli aveva inviato che mostrava i resti dell'accampamento distrutto.

<<Hai ancora da ridere razza di idiota?!>>sbottò Markus lanciandole un'occhiata torva.

Charlotte smise di ridere, gli occhi a fissare lo schermo del cellulare, e la mano a coprire la bocca aperta dallo shock.

La ragazza scese dall'auto guardando Markus con la coda dell'occhio, con passo svelto si  allontanò dalla macchina, il fidanzato scese lasciandola incustodita e inseguì la ragazza per poi fermarla afferrandola per il braccio sinistro.

<<Lasciami, ho detto lasciami o urlerò come se non ci fosse un domani e fidati che qualcuno verrà in mio soccorso, perché qualcuno ti scambierà per un malintenzionato>>Gli intimò Charlotte.

<<Lasciami spiegare, mi conosci non farei mai una cosa del genere senza un valido motivo>>Mark lasciò il braccio della ragazza.

<<Il Markus che conosco io non collabora con i terroristi!>>puntualizzò

<<Shh! Stai zitta, fidati di me non sono un criminale, lasciami spiegare>> balbettò Mark poggiando le mani sulle spalle spalle di Charlotte.

Dopo aver spiegato la situazione alla ragazza, le acque cominciarono a calmarsi e si riuscì a creare un dialogo tranquillo, una telecamera davanti al portone del condominio si girò lentamente verso i due ragazzi, puntandoli fissi.

<<Non dovevi chiamare in ogni caso quelle persone, hai sbagliato e immagino tu lo sappia. Si poteva trovare un altra soluzione>>contestò Charlotte gesticolando.

<<In ogni caso non siamo qui a caso, per ripagare quel debito di cui ti ho parlato posso farmi dare un aiuto da un mio vecchio amico, abita proprio in questo palazzo>>Mark indicò il piano con l'indice, poi entrò insieme alla ragazza nel condominio e dopo qualche rampa di scale, arrivò al piano dove abitava il contatto del ragazzo.

La porta era chiusa con il lucchetto, Markus con le mani ai fianchi sbuffò e alzò le sopracciglia infastidito per la situazione, Charlotte si chinò verso lo zerbino e lo sollevò cercando la chiave del lucchetto.

<<E adesso? Che si fa?>> chiese la ragazza.

Alle spalle dei due ragazzi si aprì la porta dell'appartamento di fronte, ne uscì un uomo vestito di nero, con un passamontagna e con una pistola in mano con cui puntava la coppia.

Markus e Charlotte si voltarono rapidamente verso l'uomo, alzarono le mani verso l'alto con cautela e con gli occhi sgranati rimasero immobili.

<<Entrate, forza che aspettate? Non fate scherzi o dovrò trasformarvi in uno scolapasta>>ordinò l'uomo facendo cenno di entrare.

La casa era totalmente sottosopra, la cucina era sporca da chissà quanto tempo, i piatti nel lavandino formavano quasi una piramide e i cartoni della pizza ricoprivano il piano della cucina, sul tavolo c'erano lattine di Energy drink vuote o quasi finite, per terra buste e pacchi aperti abbandonati quasi a impedire il passaggio.

L'uomo guidò il percorso per il suo studio ai due ragazzi, poi si tolse il passamontagna e lo lanciò via <<Bene, siete al sicuro adesso, potete voltarvi>>

<<Charles, era proprio necessario?>> chiese Markus con tono ironico.

<<Non sai mai chi potrebbe venirti a cercare, conosco fin troppe persone in questa città che pagherebbero per farmi fuori>>disse Charles poggiando la pistola sulla scrivania.

<<Sono anni che non ci sentiamo, cosa è successo? Che fine ha fatto il vecchio e buon Charles Miller?>>domandò il ragazzo mettendo le mani in tasca.

<<Sono sempre lo stesso, ho fatto tanta strada nel mondo dei Cracker, e no non intendo i Cracker ma...va bene lasciamo perdere.>>rispose sbuffando.

<< In ogni caso, sono riuscito a raggiungere le mie ambizioni, ma spesso mi domando, a che prezzo? Sono ricco da far schifo ma guarda dove vivo, in una topaia! Potrei comprare una villa da chissà quante centinaia di metri quadrati, con una piscina olimpionica. Potrei avere le auto migliori al mondo, e avere le donne più belle d'America!! E invece, no! SONO SOLO!>>Urlò Charles dalla disperazione, e calciando in aria i sacchetti e gli scatoloni

<<Mi dispiace Charles, pensavo fossero andate diversamente le cose, pensavo di trovarti in accappatoio con delle pantofole Gucci>>

<<Non importa dimmi cosa vuoi, non ho tempo di parlare dei miei problemi con voi>>

<<Duecentomila dollari>>affermò Charlotte intervenendo nel discorso.

<<Duecentomila? E perché->>

<<Ti abbiamo detto cosa vogliamo, adesso tocca a te trovare una soluzione>> comandò la ragazza con tono minaccioso, Charles si sedette sulla sedia davanti alla scrivania, e accendendo il computer si voltò verso Markus.

<<È tosta la ragazza, in ogni caso vi informo che non posso più spostare denaro da altri conti correnti, né posso darvi i miei, non ho alcun modo per riciclarli e ho quasi abbandonato i miei doveri da Hacker. Però c'è un altra maniera, più pericolosa e rischiosa>> Charles girò lo schermo verso la coppia e gli mostrò la facciata di una banca.

<<Ripuliremo una banca, ecco cosa faremo>>

Il Potere Logora Chi Non Ce L'haDove le storie prendono vita. Scoprilo ora