Un Triste Addio

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[6.3]

Sonia era andata a New York, per informare Markus della situazione, era rimasta soltanto lei con il boss, lo venne a trovare a casa sua, seduti sul divano non aprirono bocca per i primi minuti.

<<Markus...Marylin è morta>>sussurrò Sonia con le lacrime a gli occhi, Markus rimase immobile, non ebbe nessuna reazione

<<I dottori la settimana scorsa hanno detto che la situazione era gravissima...poi...hanno detto che il proiettile aveva colpito gravemente lo stomaco, hanno provato a ricucire, a sistemare ma... niente! Non c'è l'hanno fatta!>>urlò Sonia in lacrime

<<E poi...un giorno andai a trovarla, e quando cominciò a non rispondermi più... capì che era andata>>aggiunse scoppiando in un pianto disperato, appoggiò la testa sulla spalla di Markus, lui aveva lo sguardo perso nel vuoto, nessuna espressione, dentro di sé non provava più nulla, non aveva più senso andare avanti, non aveva più senso guardare oltre, vedeva tutto nero e lo spiraglio di luce che nonostante tutto aveva sempre visto, in quel momento non lo vedeva più, quello spiraglio era la speranza, che in lui non era mai mancata, ma che adesso è svanita.
Sonia e Markus rimasero seduti per qualche minuto a fissare il niente, immersi nei loro pensieri, nel loro mare di dolore e angoscia. Ad un tratto Markus di alzò, andò verso la cucina, e prese una bottiglia d'acqua dal frigorifero, due bicchieri che poggiò sulla penisola, versò l'acqua nei due bicchieri, poi si sedette e cominciò a sorseggiare l'acqua, rimanendo fermo nel suo mondo

<<Ti va un po' d'acqua Sonia?>>domandò, la ragazza si alzò cercando di asciugarsi le lacrime con le mani, andò verso Mark, si sedette di fronte a lui, e annuendo prese il bicchiere d'acqua. In quella casa c'era un silenzio quasi assordante, era tutto tranquillo, pacifico, forse fin troppo calmo.

<<Ho...ho deciso di restare fuori>>sussurrò la ragazza fissando il tavolo, Markus annuì lentamente continuando a sorseggiare l'acqua

<<Io credo che...che sia meglio per tutti e due, penso che andrò in Spagna>>aggiunse portando di nuovo il bicchiere alle sue labbra

<<Ho contattato Jessica, a quanto pare lei e il suo compagno...se la passano bene a Madrid, potrebbero ospitarmi, o darmi una casa dove potrò ricominciare da zero...>>Mark continuò a fissare il tavolo non dando nessun segnale, poggiò il bicchiere su di esso, e sospirò

<<Ho scelto un posto lontano da qua Markus, un posto...dove posso non pensare a quante probabilità ci siano che qualcuno venga qua a uccidermi>>disse alzandosi dalla sedia e posando la bottiglia nel frigorifero

<<Te ne sarai accorto pure tu Mark...tutti vogliono farti fuori, ogni singolo criminale...vuole ucciderti, e questo ha sempre coinvolto anche le persone che ti hanno circondato>>Markus si alzò in piedi e andò verso la porta d'uscita

<<So bene che...non volevi questo, so che finora hai soltanto voluto ricominciare da zero, ricreare la squadra, vivere tutti insieme in Italia...ma purtroppo niente è andato come doveva andare>>disse seguendo il ragazzo

<<Ho fatto degli errori, che adesso hanno  inciso su ciò che è accaduto a me, e  alle persone che mi stavano intorno>>sussurrò Markus

<<Ma se potessi tornare indietro Sonia...rifarei tutto quello che ho fatto finora>>aggiunse tenendo la maniglia della porta, la aprì e andò insieme a Sonia verso l'auto della ragazza

<<Che farai adesso?>>domandò Sonia salendo in auto

<<Lavoro per un cartello, vogliono diversi Kili di roba, ma non so dove andarla a prendere, mi servono uomini, armi, tutto ciò che serve per gestire un quartiere>>disse Markus

<<Ce la farai, ne sono sicura>>sussurrò la ragazza mettendo in moto

<<Dove vuoi andare Mark?>>

<<YellowWine..>>rispose il ragazzo.
Andarono velocemente all'enoteca, il locale era abbandonato, c'erano ancora i tavoli ribaltati, e tutto in disordine, Markus andò verso lo sgabuzzino mentre Sonia rimase indietro a guardare il locale

<<È da tanto che non venivo qui...caspita che magia>>disse ridacchiando

<<Chissà se il vino è ancora buono>>sussurrò prendendo una delle bottiglie

<<Hey! Vieni qua forza!>>esclamò Mark, la ragazza andò subito da lui, lo vide sollevare una trave di legno dal pavimento, sotto c'era una scalinata che portava a un piano sotterraneo, Sonia rimase sbalordita, non sapeva dell'esistenza di quel posto, scese insieme a Markus qualche gradino, vide una grande stanza e la grande porta di un caveau

<<Che razza di posto è questo?>>domandò Sonia sbalordita, Mark ignorò la domanda dell'amica, aprì la cassa forte con l'impronta digitale, e la porta si aprì lentamente.
Una piramide di lingotti d'oro poggiava su un tavolo di ferro, erano circa una trentina, accanto alle pareti c'erano altre montagne di  lingotti d'oro oro, tutta quella ricchezza dentro a quel caveau era il profitto che la Familitas aveva accumulato in cinque anni, i due rimasero in piedi, immobili a fissare tutto quel denaro che trasmetteva quasi magnificenza.
Markus entrò dentro la cassaforte, prese un borsone, e prese uno ad uno alcuni lingotti e li mise lì dentro

<<Quanti sono?>>domandò Sonia stupefatta, Markus chiuse il borsone e lo diede in mano alla ragazza

<<Da New York...a San Francisco, da Dallas...a Minneapolis, era tutto mio...Dodici... miliardi di dollari>>rispose  Markus guardando la pila di lingotti

<<Pesano non è vero?>>chiese.

<<Un po'...perché mi stai dando questi lingotti?>>

<<Questo è per il disturbo, te ne manderò altri...per ringraziarti del contributo che hai dato finora, e per esserci sempre stata>>sussurrò Markus

<<Non li voglio Mark, sono contenta di averti accompagnato in questa avventura, tieniti pure il borsone>>la ragazza lasciò il borsone per terra e diede un forte abbraccio all'amico

<<Mi mancherai>>sussurrò la ragazza

<<Buona fortuna Sonia...>>disse Markus, dalle scale scesero alcuni uomini insieme ai figli di Roberto, la ragazza si girò verso di loro e gli fece cenno di fermarsi

<<Loro sono alcuni ragazzi, sono persone fidati, potranno aiutarti con quello che dovrai fare in futuro>>disse Sonia

<<Siamo lieti di conoscerla signor Moreno>>disse uno degli scagnozzi di Sonia

<<Addio ragazzi>>aggiunse Sonia, la ragazza se ne andò via dal caveau, lasciò Markus in compagnia dei suoi nuovi soldati.
Mark chiuse la cassaforte e ritornò ai tavoli insieme ai suoi scagnozzi,

<<Loro sono i miei figli>>dichiarò Markus abbracciando i due ragazzini

<<Il ragazzino si chiamerà Arthur, la ragazzina Maddie>>continuò accarezzando i capelli di Arthur, gli scagnozzi annuirono, poi andarono a indossare l'uniforme del locale e iniziarono a sistemare l'enoteca. Mark si sedette in un tavolino in un angolo della sala e iniziò a conversare con i bambini, all'improvviso la porta d'entrata si aprì, ed entrò il Dottor H, Markus vedendolo si alzò immediatamente in piedi, l'uomo gli fece cenno di calmarsi

<<Tranquilli, sono qui per dare un informazione al signor Moreno>>annunciò il Dottor H, poi andò verso il tavolo di Mark, con passo lento

<<Entro due settimane, il signor Enrique ha bisogno di cento kilogrammi di farina>>

<<Tutti noi speriamo nel fatto che lei abbia già iniziato a lavorare...>>continuò avvicinandosi sempre di più a Markus

<<Certo...il carico arriverà entro il tempo prestabilito>>disse Markus guardandolo dritto negli occhi

<<Sarà meglio, arrivederci allora>>disse Dottor H andando verso l'uscita

<<Che fine ha fatto la mia ragazza?>>domandò, l'uomo si girò verso di lui, esitò qualche secondo a rispondere

<<È dietro le sbarre>>rispose prima di uscire dal YellowWine, Markus annuì lentamente

<<Beh...sempre meglio che morta>>sussurrò

Il Potere Logora Chi Non Ce L'haDove le storie prendono vita. Scoprilo ora