Superare Il Limite

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[3.2]

Annie e Rikardo intanto giravano per il paese gestendo gli affari al confine con il Canada, la fama della Familias era arrivata fino ad Ottawa ma ancora in quel territorio Markus non aveva costruito nessuna rete di contatti.

L'idea era quella di dare un segnale forte ai vertici delle autorità con degli assalti alle centrali di polizia di New York, fu così che con alcune dritte di Michael e Jacob i due partirono verso Nord dirigendosi verso un capannone dove avrebbero preso le armi, ovvero Toronto.

L'obbiettivo era di prendere le armi da utilizzare per l'attacco a una centrale di polizia dove si trovava Alexander Cooper.

<<Il viaggio sarà lungo cara mia>>disse Rikardo accendendo la radio.

<<Precisamente quanto lungo?>> Chiese

<<Se non troviamo traffico sette o otto ore di viaggio>>

<<Cosa?! Riportami subito a casa, non ho intenzione di farmi davvero otto ore di viaggio in autostrada!>>lamentò Annie.

<<Dovrei fare io questo tipo di lamentela dato che sono io che guido, ma a differenza tua ho un minimo di pazienza e sono abituato a fare questi lunghi tratti, se proprio vuoi ammazzare il tempo c'è un cubo di Rubik nel portaoggetti, un libro di cucina e un giornaletto>>

<<Va bene... Come vuoi>>sbuffò Annie aprendo il portaoggetti, prese il cubo di Rubik di cui parlava Rikardo, era pieno di polvere e lo buttò subito sui suoi piedi esprimendo totale disgusto.

Poi prese il libro di cucina e sfogliando le pagine cominciò a leggere attentamente.

<<Attenta potrebbe venirti il mal d'auto>>avvisò Rikardo voltandosi verso di lei.

<<Non sono così delicata Rik, sul serio stai tranquillo>>rispose con tono irritato.

<<Comunque, volevo parlarti di Markus, ieri sera ci siamo baciati... E pensavo che anche lui provasse quello che provo io per lui, ma ad un tratto ha nominato una certa Charlotte->>

<<Lascialo perdere, per quello che so è successa la stessa cosa a quella ragazza, lui ha sempre la testa altrove, non da molto peso alle relazioni interpersonali da quando è diventato il boss, il capo, il sommo o come lo vuoi chiamare>>rispose.

<<Ti assicuro che ne abbiamo parlato ieri sera e mi ha detto che non vuole sentire ragione, gli va bene come stanno le cose adesso, non vuole assolutamente cambiare per nessuno>>aggiunse alzando le sopracciglia.

<<Markus ha detto così?>>

<<Markus mi ha proprio urlato e detto queste parole qui, neanche io me l'aspettavo lo so, però evidentemente il potere l'ha logorato fin troppo>>Annie si voltò verso di lui confusa e scioccata, poi sospirando spostò il suo sguardo verso il basso.

<<Non è vero, la verità è che il potere logora solo chi non ce l'ha e io che invece non lo posseggo, sono stata logorata da qualcuno che invece lo possiede>>sussurrò.

<<Non essere triste Annie, andrà tutto bene, ok? Qualsiasi cosa accadrà io sarò sempre qui ad aiutarti va bene?>>rassicurò Rikardo toccando la gamba della ragazza.

<<Certo, va bene ti ringrazio, però vorrei che provassi a parlargli ancora, magari era in un momento di rabbia o magari era occupato o->>

<<Non era in un momento di rabbia e neanche in un momento in cui era occupato! ERA IN UN MOMENTO IN CUI ERA A LETTO CON LA NOSTRA CARA ALICIA! ECCO IN CHE MOMENTO ERA!>>esclamò il ragazzo colpendo il cruscotto.

Il Potere Logora Chi Non Ce L'haDove le storie prendono vita. Scoprilo ora