Un Piccolo Prestito

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[0.8]

Erano le dieci del mattino, l'inverno era alle porte e il freddo gelido non tardò ad arrivare, rendeva quel leggero vento che soffiava, freddo come un cubo di ghiaccio, nonostante il sole fosse già sorto le nuvole coprivano la sua forte luce rendendo il cielo interamente grigio.

Un camioncino era parcheggiato di fronte al capannone che era stato utilizzato come quartier generale, Markus uscì dall'edificio vestito con un completo interamente bianco e con le scarpe nere, si sistemò la cravatta e con il borsone in spalla andò verso il veicolo, aprì, e prese le armi all'interno che erano state inserite all'interno delle apposite casse.

 Mark e gli altri avevano a disposizione un fucile semiautomatico, un giubbotto antiproiettile sotto il completo, e dei guanti neri per non lasciare impronte. 

Sonia e Rikardo furono i prossimi ad uscire all'esterno <<Questi vestiti non sono niente male, non c'entra molto con il mio stile, ma devo dire che è una figata>>commentò Rikardo con aria entusiasta.

<<Si beh hai ragione, ma do la preferenza ai vestiti più attillati, in questo modo sembro non avere forme>> disse Sonia toccandosi i glutei.

 Andarono verso Mark impegnato a sistemare la borsa.<<Non ho potuto non sentire i vostri futili discorsi, mi sarei   aspettato piuttosto una lamentela sul colore del vestito>>dichiarò scuotendo la testa.

<<E vi dico la verità l'avrei condivisa pure io, piuttosto dov'è Marilyn?>>Domandò.

<<Sta arrivando, Charles gli sta spiegando al telefono cosa fare>>rispose Rikardo.

Marilyn uscì con le maschere in mano, le diede ai tre ragazzi e poi salì sul furgone al posto di guida. <<Da quando le donne stanno al volante?>>aggiunse il ragazzo.

<<Puoi nascondere almeno per una volta il tuo lato estremamente maschilista?>>chiese Markus

<<Era una battuta, va bene non l'avete capita>>

<<L'abbiamo capita tutti amico mio, smettila di cercare la morte o dovrò presentartela io>>disse Marilyn intervenendo nel discorso.

Le strade erano deserte, era un week end come un altro ad Atlanta, poca gente in giro e l'aria diventava sempre più tesa strada facendo.

<<Non mettetevi le maschere, potremo incontrare una pattuglia e farci scoprire>> suggerì Marilyn guardandosi intorno.

 Arrivati ad un semaforo il veicolo si fermò, Markus ne approfittò per mandare un messaggio a Charlotte, "Stiamo per andare in banca, sei già in aereo?" Scrisse, "Mi trovo con  Charles, sarò io ad accompagnarvi all'aeroporto" rispose la ragazza.

<<Ad accompagnarci all'aeroporto sarà->>

<<È Charlotte che ci accompagna, si lo so>>disse Marilyn parlandogli sopra.

<<Come? Aspetta, hai sbirciato?>>chiese Mark infastidito e dubbioso.

<<Potrei, potrei averlo fatto ma potrei non->>

<<brutta baldracca, ma ficca il naso da un altra parte!>>urlò il ragazzo irritato, mentre Marilyn rideva a crepapelle.

Pochi minuti dopo giunsero davanti alla banca, fecero un sospiro profondo e indossarono le maschere, Markus chiuse gli occhi e strinse l'arma che impugnava cercando di trattenere l'ansia e la paura di morire o di un probabile fallimento del colpo.

Sonia colpendo il furgone urlò per dare il segnale <<FUORI! FUORI!>> scesero tutti rapidamente

 Rikardo entrò per primo e con un calcio spalancò le porte in vetro della banca, le ragazze cominciarono a puntare gli ostaggi e a urlargli contro per farli distendere sul pavimento.

Il Potere Logora Chi Non Ce L'haDove le storie prendono vita. Scoprilo ora