Diamond 2

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Era come se la mia vita fosse sull'orlo di un baratro, una sola spinta e sarei giunta al termine del mio percorso, liberandomi da quella sensazione di angoscia e tristezza che mi soffocavano. Non riuscivo ad accettare la sua scomparsa, a convincermi della perdita del mio unico vero padre.

Ero a pezzi. Sola.

Presi i suoi vestiti dall'armadio e li avvicinai al mio viso, inspirando il suo profumo e abbracciandoli, quasi come se lui fosse presente lì con me. Ancora riuscivo a sentire la sua voce: "Dia, non mi abbracci?". Ogni giorno ero solita correre verso di lui per abbracciarlo, sfogandomi con lui e ritrovando me stessa grazie a lui.

Passò una settimana da quel 7 luglio, giorni di completo isolamento, riflettendo su quello che mi aveva detto e su come avrei dovuto reagire. Se fingere che nulla fosse successo e ricominciare, oppure... Eros. Erano passati sette giorni dal funerale, e ancora non lo vidi. In casa c'erano solo Black e Xavier, due uomini che mi incutono più timore che spensieratezza. Forse era questo a cui mio padre si riferiva quando mi diceva: "quando li conoscerai, capirai perché Eros se ne è andato".

<Signorina Diamond, la stanno aspettando.> mi voltai e annuii alla governante; mi ero dimenticata della riunione. Oggi il notaio avrebbe letto il testamento lasciato da papà. Indossai una giacca della tuta e uscii, dirigendomi verso la sala.

Varcai la soglia e subito notai Black Knight. Era l'unico figlio di Ryan Knight, particolarmente alto, robusto e dall'aspetto molto sinistro. Nella mano destra aveva un Rolex tempestato di diamanti, che brillavano sotto i raggi del sole. I suoi capelli erano neri, i suoi occhi caratterizzati da un castano molto chiaro, mentre le labbra erano carnose come quelle del padre. Un naso aquilino separava le due guance rosate, in tinta con le labbra.

Nonostante la recente perdita del padre, indossava un completo rosso, elegante e appariscente. La scelta del colore rispecchiava la sua natura meschina.

Davvero non gli importava di Ryan? Come poteva presentarsi in questo modo a un evento del genere?

Accanto a lui, sedeva Xavier, intento a leggere alcuni documenti. A differenza del padre Black, sembrava più fragile per essere un "Knight". Alzò gli occhi verso di me e quel colore celeste mi ricordò mio padre. Mi avvicinai e feci per sedermi senza distogliere lo sguardo da lui. I suoi capelli castani contrastavano con la pelle olivastra, mentre il naso aquilino incorniciava le sue labbra sottili.

A differenza del padre, indossava un maglioncino marrone abbinato a un paio di pantaloni dello stesso colore.

Non erano neri, certo, ma almeno non erano rossi.

Mi sedetti e per un istante guardai il mio riflesso sulla finestra. Nonostante il mio abbigliamento sportivo, mi presentai in modo più rispettoso rispetto a loro. Nero, non rosso. Nero, non marrone.

Il notaio si sedette di fronte a noi. <Come riportato qui> cominciò, abbassando gli occhi sui documenti. <La famiglia Knight è la più nota e celebre famiglia inglese, a capo di molte aziende automobilistiche, e vanta un patrimonio di circa 189 miliardi di dollari. La valutazione dell'azienda, The Knight, supera gli 800 miliardi di dollari. La ricchezza, in gran parte legata alle azioni dell'azienda, è stata alimentata da un'ascesa vertiginosa del prezzo delle azioni della casa automobilistica, che è aumentato di oltre il 1.000% in due anni.>

<Non dovremmo aspettare l'arrivo di Eros Knight prima di iniziare questa riunione?> domandai, notando il loro silenzio. <La prego, continui.> disse Black, la cui voce mi provocò un brivido lungo tutta la spina dorsale.

<Il signor Ryan Knight, prima di morire, ha scritto un testamento nel quale, come ben saprete, ha suddiviso l'intero patrimonio di famiglia.>

Il notaio aprì la busta contenente il testamento, leggendo:

"Io sottoscritto Ryan Knight nato a Londra il 15 marzo 1945, nel pieno possesso delle mie facoltà dispongo che alla mia morte la villa in Germania e i beni ad essa legate divengano di proprietà di Diamond One mentre le macchine, i titoli, le aziende, tutti i conti corrente e gli altri miei beni passino completamente a nome di mio nipote Eros Knight.

Berlino, Germania, 6 giugno 2019
Ryan Knight"


Cosa?! A me? Faticai a credere alle sue parole. Sebbene non condividessi la decisione di papà, la accettai. Non avrei mai tratto vantaggio da nulla, ma non avrei neanche mai contrastato il suo ultimo desiderio.

<Com'è possibile?! Questo testamento non può essere vero, Ryan non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non avrebbe mai lasciato tutto a lei.> mi voltai immediatamente verso Black, che con una mano sul fianco e una tra i capelli mi osservava. In quell'istante riuscii a percepire tutto l'odio che provava nei miei confronti.

<No, papà, non posso credere che tutte le aziende e il patrimonio siano finiti nelle mani di Eros. Dopo quello che ha fatto alla mamma, non lo accetto.> disse Xavier, in piedi accanto al padre.

Cosa intendeva dire con quella frase? Cosa aveva fatto Eros di così grave da condurre la sua stessa famiglia ad odiarlo così profondamente?

Non reagii alle loro parole, incapace di comprendere come potessero concentrarsi solo sul patrimonio quando il più grande dono che la vita ci avesse fatto, ci aveva appena lasciati.

<Abbiamo lavorato per anni in quelle aziende, siamo stati noi a condurle al successo. Non Eros. Faccia qualcosa.> continuò Xavier, rivolgendosi al notaio.

<Non vi preoccupate, signori Knight. Per legge, vi spetta una percentuale del patrimonio, minima, ma comunque di vostra proprietà.> rispose il notaio, indossando la giacca.

Probabilmente desiderava solo fuggire da quei due. No, Dia, non devi pensarci, non devi ridere.

Non riuscii a trattenermi e risi. Black e Xavier si voltarono verso di me, probabilmente pensando che stessi ridendo di loro, e in parte era vero, ma non avevo alcuna intenzione di litigare, non in quello stato d'animo, non dopo tutto quello che era successo in questi giorni.

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