Mi avvicinai alla finestra ed inspirai quanta più aria possibile. Non avrei ceduto alle mie emozioni, non ora che mi sembravano tutto fuorché chiare.
Era una delle sensazioni peggiori: non riuscire a trovare le parole giuste per descrivere quello che realmente accadeva dentro di sé. Avrei voluto urlare, distruggere ogni oggetto davanti a me, lasciar esplodere questa rabbia costante che stava lentamente prendendo il controllo della mia mente, della mia vita.
Non avrei mai immaginato di ritrovarmi in una situazione simile per un uomo. Questo dolore incessante che mi aveva accompagnato durante tutto il periodo di reclusione era paragonabile, se non superiore, a quello provato il giorno in cui papà se ne andò. E sapere che è successo tutto per causa mia, lo rendeva ancora più insopportabile.
Tutta la sofferenza che lo psichiatra aveva affrontato era colpa mia: dal giorno in cui lo conobbi, lo trascinai con me in un abisso senza luce, sperando invano che fosse lui a riportarmi all'uscita, a salvarmi dal buio che ormai avvolgeva senza tregua la mia vita. Desideravo solo che la mano che avevo stretto mi riportasse alla realtà, alla bellezza di una realtà che avevo dimenticato.
Mi accasciai a terra, lasciando che le lacrime scorressero e concedendo al mio cuore un momento per riprendere fiato.
Invidio ogni ragazzo e ragazza che, in questo momento, si trova a casa con la propria famiglia. Invidio chi può ancora abbracciare sua madre o suo padre, chi ha avuto la fortuna di sentire il calore dell'amore paterno e materno, chi può contare su parenti pronti a fare qualsiasi cosa pur di regalargli un sorriso.
Invidio chi ha un tetto sotto cui ripararsi, chi non si trova confinato in una stanza, privato della libertà, chiunque abbia la forza di cambiare il proprio destino.
Io invidio il resto dell'umanità per la loro vita, per non aver mai sofferto come me. E provo rabbia verso chi non riesce a riconoscere l'enorme dono che la vita gli ha concesso: la famiglia.
Mi alzai velocemente quando sentii la porta riaprirsi. Asciugai le lacrime e indossai la maschera della ragazza forte, quella che nulla e nessuno può piegare. Ora lo so, ora l'ho capito: questo mondo è soltanto un enorme palcoscenico, popolato da attori che ogni giorno interpretano un ruolo diverso. E io? Io fui ingenua. Mi presentai a questa recita senza maschera, mostrando il mio vero volto.
<Fammi indovinare: sei tu Eros Knight?> chiesi, lasciando trasparire una punta di ironia. <Ora come ora, non mi meraviglia più nulla.>
Lui rise, avvicinandosi a me. <L'avrei preferito, ma no. Non sono io Eros Knight. Lui lo è.>
Si voltò e aprì la porta. Un uomo, alto circa un metro e novanta, con una corporatura possente, entrò, posizionandosi sulla soglia. Indossava una canottiera nera aderente e pantaloni dello stesso colore, leggermente più larghi, trattenuti da una cintura di cuoio.
Alzai lo sguardo e rimasi colpita dai suoi occhi: erano diversi, sembravano vivere di vita propria. Uno era di un nero profondo, l'altro... quasi inesistente, bianco, bianchissimo mentre una cicatrice profonda gli attraversava la guancia, molto probabilmente, causata da una lama ben affilata. Nonostante fosse guarita, si poteva notare la forza con cui gli era stata inflitta. Non oso immaginare il dolore che aveva provato nel momento esatto in cui quel colpo l'aveva ferito.
Il suo corpo era totalmente ricoperto di tatuaggi, simboli che avrebbero richiesto un'infinità di tempo per decifrarli. Ma quello che più mi colpì furono i suoi capelli: bianchi come la neve, e non per scelta. Era il suo colore naturale, lo capii osservando le sopracciglia e le ciglia, anch'esse bianche.
Un brivido mi percorse la schiena quando il suo sguardo si posò su di me. Sentii il cuore rallentare, un battito dopo l'altro, come se il tempo stesso avesse cambiato ritmo. Istintivamente feci un passo indietro mentre lui avanzava.
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The Promise
RomantikVolume 1 (completo - in revisione) "Chaos is me. And you don't have enough power to tame it, to tame me." Diamond, a seguito della promessa fatta al suo padrino, si trasferisce in Brasile dove incontra per la prima volta Eros, mafioso inglese entrat...