Eros 3

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Donne non inginocchiatevi per Dio,
inginocchiatevi per me.
Eros Knight

Sveglio, furbo, calcolatore, astuto, iperattivo ma scarsa attenzione e concentrazione, diminuzione del rendimento scolastico, impulsività, attacchi di rabbia e di panico.

Le conseguenze dei continui maltrattamenti da parte di quell'essere si presentarono in maniera evidente in seguito a due anni in quello stato, ogni mia trasgressione venne affiancata, punita, da una reazione violenta e destabilizzante per il bambino quale ero. Ad ogni richiamo o discussione uno schiaffo, ad ogni bravata la cintura di Louis Vuitton mi colpiva la schiena lacerando la pelle per punirmi con eleganza e mantenere il suo status sociale anche in quelle situazioni.

Mi allontanai da mia madre, da quella casa, iniziai ad uscire quotidianamente, a dormire fuori, a volte per strada, altre nei vagoni abbandonati, nelle stazioni o case distrutte e quindi vuote. Il respiro si riappropriava del mio corpo solo a chilometri e chilometri di distanza, allontanandomi da quell'essere, da quel bambino e da mia madre.

Allontanandomi da quel profumo, quel maledetto Narciso che mi continuavo a sentire addosso a ogni passo che effettuavo, nonostante sfregassi la mia pelle sino a renderla rossa e sensibile al tatto in ogni doccia, che passarono dall'essere 3 a settimana a una, due, tre volte al giorno. Percepivo la sua essenza sul mio piccolo corpo, dentro la mia anima. Il suo odore nelle narici e le mani addosso come avessero solcato ogni punto della mia pelle reclamando la proprietà.

Mi allontanai da mia madre e la iniziai ad ignorare percependola causa, in parte, del mio soffrimento.

Avrebbe dovuto percepire il mio cambiamento, condurmi da uno psicologo, da uno psichiatra o da chiunque mi potesse salvare da quella situazione, avrebbe dovuto accorgersi del bastardo che aveva sposato, toccarmi la pelle e percepire le ferite che continuai a coprire dietro enormi felpe, magliette e maglioni. Mia madre pensò che il mio cambio di look fosse stato solo per la mia tendenza a seguire la moda oversize, dimenticando che a un bambino, che a me non è mai interessata.

L'adulto che ora sono divenuto la capisce e l'ha perdonata, il bambino che ero l'ha allontanata e ferita percependola in parte causa dell'accaduto.

Il rendimento scolastico divenne quasi nullo, prima, nonostante il comportamento discutibile, presentavo una media invidiabile grazie alla mia memoria visiva e uditiva, difatti mi bastava prestare attenzione in classe, ascoltare ciò che spiegavano e guardare le slide che ci proiettavano o le pagine del libro per ricordarmi tutto e svolgere le verifiche senza ripassare nulla a casa. Ero agevolato grazie alla mia memoria che da quando quell'essere ha intossicato con la sua immagine, il suo odore, il suo tocco e la sua voce, iniziò ad allontanarsi da me, a non concentrarsi sull'insegnante ma a ripercorrere quelle vicende, a ricordare ogni parola sentita, ogni colpo ricevuto e ogni sensazione percepita.

Gli attacchi di rabbia divennero più frequenti, seguiti da attacchi di panico costanti che si affievolirono con il passare del tempo, la violenza che quell'essere esercitò su di me sia fisicamente che psicologicamente sfociò nella distruzione di vasi, specchi, cattedre, sedie e qualsiasi cosa vi si trovasse dinanzi a me, anche umana, per cui nell'eccessivo bullismo a scuola di cui non andai più fiero anzi, iniziai ad odiare quella parte di me che mi isolò da tutti etichettato come il ragazzino violento e ingestibile, il diavolo che era risalito all'inferno per distruggerli. Mi iniziai ad esiliare, allontanai chiunque e mi rinchiusi in una cella di cui solo quell'essere aveva le chiavi.

Le docce aumentarono, con l'intento di sigillare il tutto nella mia memoria, per ricordare a me stesso quanto debole io fossi stato. Mi bruciava, ogni goccia di acqua accarezzava le ferite con violenza costringendomi a stringere gli occhi e le mani con forza, spingendo la mia mente a soffrire in silenzio e a contemplare la conseguenza della sua incapacità a sovrastare tutta quella situazione che oramai divenne ingestibile.

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