Diamond 21

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Continuai a procedere dritta per la mia strada senza voltarmi o fermarmi nemmeno per un istante, finché non sentii tirare il mio braccio e una mano coprire la mia bocca con un panno bagnato.

Strinsi con forza il suo braccio, cercando di liberarmi e fuggire, ma in breve tempo iniziai a sentire il respiro mancarmi, la debolezza pervadermi, e gli occhi pesarmi. Provai a resistere, a non inspirare il veleno in quel panno, ma non ci riuscii e precipitai in un sonno profondo.

Non sentii più nulla, né emozioni, né alcuna parte del mio corpo. I battiti del mio cuore si affievolirono mentre collassavo a terra tra le sue braccia.

Non potei guardarlo; indossava un passamontagna che gli nascondeva il volto. L'unica cosa che riuscii a percepire fu la sua voce sussurrare la seguente frase: <Dì al capo che l'abbiamo presa.>

Chiusi gli occhi e mi abbandonai all'oscurità.

La testa la percepii così pesante da non riuscire a sollevarla per guardarmi intorno. Un dolore lancinante mi attraversò il corpo mentre riprendevo conoscenza.

Con uno sforzo, alzai appena la testa per osservare il luogo circostante: un magazzino completamente deserto. Non c'era nulla tranne un tavolo e una sedia di legno disposti di fronte a me. Io, invece, ero seduta su una sedia con la bocca chiusa con un panno, le mani e i piedi legati.

Mi sentii impotente, debole e sola in quel luogo deserto, rapita chissà da chi e per cosa.

Continuai a spingere la sedia fino ad arrivare contro una colonna, avvicinai la mano all'angolo e cominciai a strofinare la corda contro di essa cercando di spezzarla.

Continuai a strofinare la corda con determinazione per diversi minuti, finché non udii la porta aprirsi. Chiusi gli occhi e feci finta di dormire ancora, mentre diversi passi si avvicinavano.

<Apri gli occhi, sappiamo che sei sveglia.>

Strinsi gli occhi per un istante prima di riaprirli e osservarli. Quattro uomini si posizionarono di fronte a me: due a sinistra e due a destra, mentre la sedia dietro al tavolo rimase vuota.

Indossavano abiti completamente grigi: alcuni con felpa e jeans, altri con completi formali dello stesso colore. Emisi dei suoni per far capire che volevo parlare, e li vidi ridere. Uno di loro si avvicinò, fissandomi, e io feci altrettanto, attendendo una sua reazione.

<Chissà cosa ci ha trovato il König in te.>

Spalancai gli occhi non appena udii il suo nome. Il ragazzo si abbassò alla mia altezza. <Come fa una come te a conoscerlo?> chiese, incredulo.

<Povera, sarà la vittima di questa guerra.> disse un altro.

Mi agitai avanti e indietro sulla sedia, cercando di comunicare loro che volevo parlare, che dovevano togliere il panno dalla mia bocca. Ma l'unica cosa che ricevetti fu una risposta arrogante, pronunciata con tono sprezzante: <Senza il consenso dell'Alpha, non possiamo liberarti, piccolina.>

<E neanche divertirci con te.> rise uno di loro in risposta. Se si fossero avvicinati, se mi avessero toccata, avrei reagito. Non avrei permesso loro di privarmi nuovamente del mio corpo.

<Andiamo, sta per arrivare.> disse uno di loro, e tutti uscirono insieme.

Il König veniva chiamato anche Alpha? Perché mi avevano rapita?

Inspirai profondamente e mi riavvicinai alla colonna, continuando a strofinare la corda contro di essa.

Con gli occhi chiusi, ripetei la stessa azione, desiderando solamente capire chi fosse questo König, come facesse a conoscermi e quale legame avesse con me.

Sono stata rapita in pieno giorno da uomini mai visti prima, trasportata fino a questo magazzino e legata.

Luke lavora per il König e anche tutti i suoi amici. È lui l'uomo per cui sarebbe disposto a uccidere un compagno di vita, a cui ha giurato fedeltà e lealtà assoluta.

Luke!

Venni rapita poco dopo aver ascoltato la loro discussione su una possibile guerra. Non mi sorprenderebbe scoprire che dietro a tutto questo ci fosse lui.

Il suo amico aveva detto che Luke era molto legato al König, ma perché? Per quale motivo avrebbe dovuto compiere una mossa così meschina?

Io e lui siamo amici, abbiamo trascorso intere giornate insieme. Perché rapirmi invece di seguirmi e chiedermi di parlare? Pensava che non l'avrei ascoltato? Avrei ascoltato ogni sua parola, ero pronta a dedicargli ore intere se solo me lo avesse chiesto.

Non avrei mai immaginato che fosse capace di rapirmi. Questo è l'unico gesto che non avrei mai previsto potesse compiere nei miei confronti.

Ero consapevole che fosse un omicida, con tutti quei tatuaggi che commemoravano le sue vittime. Ricordo il modo in cui affermò con sicurezza che avrebbe ucciso il suo amico se solo il König lo avesse chiesto. Sapevo che non era innocente, ma non avrei mai immaginato che lo sarebbe stato anche con me.

Credevo che almeno con me fosse sincero, che ci tenesse davvero, dopo tutto quello che abbiamo condiviso.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

Come hai potuto fidarti di un uomo così meschino come lui! Come hai potuto cedere il tuo cuore a un uomo così crudele!

COME HAI POTUTO ESSERE COSÌ INGENUA, DIAMOND!

Sei venuta in Brasile per trovare Eros Knight e ora ti ritrovi in mezzo a una guerra tra mafiosi, stupida.

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