Capelli neri lunghi sino al seno, la carnagione chiarissima e le lentiggini, gli occhi nocciola e le labbra carnose, le mani curate e la pelle morbida al tatto, era perfetta, l'aroma di vaniglia mi cullava ogni qualvolta mi rifugiavo fra le sue braccia per un po' di calore e conforto, lei era l'unica in grado di concedermi l'amore che necessitavo, l'attrazione che vi era fra di noi non era carnale, non sapevamo neppure cosa fosse il sesso al tempo, era mentale, ci capivamo e ci aiutavano senza pretendere nulla in cambio.
Non le raccontai ciò che successe con Black, il me bambino si vergognava a rivelare alla bambina di cui era perdutamente ossessionato di esser stato così debole, lo nascosi nei miei ricordi chiudendo a chiave e gettando quest'ultima nel buco nero della mia anima. La mia ninfetta aveva un fratello maggiore che amava follemente, me ne parlò con gli occhietti a forma di cuore, ad ogni descrizione fiutavo l'enorme ammirazione che riservava nei suoi confronti.
A dividerli erano 5 anni di differenza, il che sottolineava anche il divario d'età che aveva con me.
Il mio decimo compleanno lo passai da lei, riuscì a convincere mia madre con la scusa che non riuscivamo mai a passare del tempo insieme - la mia innocente madre era all'oscuro di tutte le giustificazioni d'assenza presentate con falsa firma solamente per trascorrere del tempo con la mia ninfetta - quel giorno era anche molto speciale per lei, suo fratello sarebbe tornato da loro dopo aver trascorso i primi due anni di superiori in Brasile ed esser stato cacciato da quella scuola per aver dato fuoco alla giacca della professoressa provocando vari ustioni a quest'ultima, lui rappresentava il perfetto ragazzo di cui avrei voluto fare conoscenza.
Lei seduta sopra di me con l'intimità aderente al cavallo dei miei pantaloni, indossava un top bianco e dei pantaloncini neri che aderivano alla perfezione alle sue curve, nonostante fosse ancora solamente una bimba, la mia ninfetta possedeva dei glutei invidiabili e dei piccolissimi seni che sporgevano appena, io la tenevo per i fianchi, ero senza maglietta e con solamente i pantaloni della tuta grigi addosso, trascorsero minuti da quando iniziò a tracciare la linea della cicatrice senza stancarsi, la lasciai continuare, ciò mi permise di osservarla meglio e di captare ogni suo dettaglio.
La sua pelle era candida come la neve, le lentiggini le circondavano alla perfezioni quegli occhioni color nocciola, avrei preferito tuffarmi all'interno di quella cascata di cioccolato e affogarci, iniziai a giocare con una ciocca dei suoi capelli per poi posarla e sistemarla dietro l'orecchio, le toccai la guancia e tracciai la linea del suo labbro inferiore, i miei desideri maschili avrebbero voluto avvicinarla al mio volto e succhiare quelle labbra così carnose e rosse come il sangue, se avessi seguito il mio istinto l'avrei spogliata in quell'esatto momento e resa adulta prima del tempo.
Ci pensò lei a riportarmi alla realtà e ad allontanarmi da quegli innocenti pensieri <Me lo vuoi dire come te la sei fatta?> domandò con una vocina lieve e dolce, una delle caratteristiche che più mi attraevano di lei <No.> le risposi sorridendo, amavo farla arrabbiare, effettuava sempre quella buffa espressione da bimba infastidita dai miei modi arroganti, avrebbe dovuto capire da quel giorno in asilo che non ero il principe azzurro delle favole, lei conosceva la mia reputazione ma nonostante ciò decise di stare con me, di accompagnarmi in tutte le pazzie che effettuai e di coprirmi come più poteva, lei mi amava, amava il ribelle che sapeva tenere sotto controllo la sua vita, incosciente che la mia esistenza era tutto fuorché sotto il mio controllo.
Vedeva in me il perfetto eroe delle favole che avrebbe sacrificato tutto per lei e in parte aveva ragione, ero il cattivo che avrebbe distrutto il mondo intero pur di vederla sorridere.
Bussarono alla porta e si affrettò a scendere da sopra di me a ricomporsi, andò ad aprire e sentì la voce di sua madre <Il tuo fratellone è di sotto bambina mia, scendi a salutarlo.> le disse dolcemente la madre, la mia ninfetta annuì raggiungendomi nuovamente <È qui! Andiamo, vieni con me, te lo presento.> esclamò felice, a vederla così eccitata per l'arrivo di suo fratello mi venne da sorridere e annuì alzandomi e rimettendomi la maglietta per poi seguirla tirato dalla sua manina incastrata nella mia.
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The Promise
Storie d'amoreVolume 1 (completo - in revisione) "Chaos is me. And you don't have enough power to tame it, to tame me." Diamond, a seguito della promessa fatta al suo padrino, si trasferisce in Brasile dove incontra per la prima volta Eros, mafioso inglese entrat...