Su richiesta dello psichiatra, uno degli uomini presenti tolse il sacco nero dalla testa di quel mostro e di fronte a me si presentò un uomo dai capelli scuri, con gli occhi azzurri e una cicatrice sul braccio. Lo stesso che aveva dato inizio a tutto, colui che mi aveva bloccato e cercato di avvicinarsi a me per la prima volta, l'uomo responsabile di tutto quello che accadde quel giorno.
Feci alcuni passi in avanti, fermandomi proprio davanti a lui.
Non riuscii a identificare con certezza l'emozione che mi pervase in quel momento. Era un miscuglio complesso, un sentimento per cui non credo esista una parola capace di definirlo. Sentii la rabbia percorrermi le vene, mescolata a un odio profondo e un disgusto totale, insieme a un desiderio di vendetta che cresceva dentro di me, il bisogno di vederlo soffrire e pregare per la sua vita.
Sono consapevole che la Diamond bambina si vergognerebbe di queste parole. Mi rinnegherebbe, mi definirebbe un essere disumano per desiderare una simile fine per qualcuno. Ma, allo stesso tempo, so che quella bambina felice e spensierata che ero, non ha idea di cosa significhi vivere una vita segnata dagli abusi. La Diamond bambina non potrebbe mai comprendere quello che provo, nessuno potrebbe farlo, a meno che non abbia percorso la stessa strada, affrontato gli stessi ostacoli, vissuto la stessa sofferenza con la stessa pazienza.
Pochi sarebbero riusciti a sopravvivere a un passato come il mio e arrivare a questa età senza togliersi la vita o senza diventare, loro stessi, mostri.
E ora, la mia pazienza ha raggiunto il limite, la mia innocenza è giunta alla fine, e la mia purezza stava per essere definitivamente macchiata, trasformandomi nella carnefice che mai avrei voluto diventare.
<Hai detto che è mio?> chiesi, mantenendo lo sguardo fisso sull'uomo ai miei piedi.
<Completamente.> rispose lo psichiatra, avvicinandosi di poco a me. <Tu darai gli ordini e loro li eseguiranno. Qualunque essi siano.>
<Voglio che comprenda cosa significhi essere privati di se stessi, che pianga dal dolore e urli così tanto da perdere la voce. Voglio che alla fine non riesca più a camminare, che si senta debole e meschino, macchiato del piacere di qualcun altro. Voglio che odi se stesso a tal punto da pensare al suicidio, che alla fine cada ai miei piedi e mi implori di farli smettere. Voglio che provi la stessa crudeltà che utilizzò con di me.> mi voltai verso lo psichiatra, dietro di me che mi stava ascoltando con attenzione. <Possono farlo?> domandai, decisa a vendicarmi per tutte le ingiustizie che ho subito e a porre fine alla tortura interna che da anni mi ha accompagnata senza sosta.
Lo psichiatra guardò uno degli uomini e, annuendo alla mia richiesta, gli ordinò di agire. L'uomo prese la bestia ai miei piedi e la trascinò verso due colonne vicine. <Anche se mi torturerai fino alla morte, non mi piegherò mai ai piedi di una puttana!> urlò con rabbia, mentre lo legavano alle colonne e gli chiudevano la bocca con un panno.
Lo psichiatra si avvicinò a me. <Sicura di voler assistere? L'atrocità che hai richiesto verrà eseguita senza esitazione.> affermò, incrociando i miei occhi.
<Sì.> risposi con sicurezza. <Voglio spegnere il fuoco che mi divora da anni.>
Dopo averlo legato, due uomini si spogliarono completamente. <Nessuna pietà.> affermai, osservandoli mentre gli strappavano i vestiti, lasciandolo nudo di fronte a noi.
Lo psichiatra prese una sedia che si trovava poco distante e la posizionò esattamente davanti a lui. <Vieni, siediti. Lo spettacolo sarà lungo.> disse, invitandomi ad avvicinarmi con un cenno della mano. Eseguii la sua richiesta, avvicinandomi e sedendomi sulla sedia mentre lui si posizionava alle mie spalle e, con un movimento del capo, dava agli uomini il segnale per iniziare.
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The Promise
RomanceVolume 1 (completo - in revisione) "Chaos is me. And you don't have enough power to tame it, to tame me." Diamond, a seguito della promessa fatta al suo padrino, si trasferisce in Brasile dove incontra per la prima volta Eros, mafioso inglese entrat...