ch. 9

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Stupide scale e stupido me!
avevo il fiatone.
presi dei respiri profondi e aprii la porta di servizio per il tetto.
-waw.
la vista da quassù era pazzesca e porca vacca che vento del cazzo.
volo via!!!!
devo essere serio!
è importante!
per poco non vado direttamente sul pavimento di faccia ma ehi!
sentii una risata di fronte a me e alzai lo sguardo dal pavimento.
t-qui mostra il tuo lato umano...
-piuttosto qui giace uno stronzo... giudicante...
t-non sei uno stronzo... forse un po' giudicante... ma non lo siamo tutti?
-viene col essere umano... quindi tu no...
ci sorridemmo.
questa era l'apertura che volevo per scusarmi.
koo credeva in me.
-è occupato questo posto?
e la mia bocca fa i cazzi suoi.
tae ridacchiò per poi farmi il segno di sedermi vicino a lui.
così feci.
il silenzio cadde su di noi.
tae guardò di fronte il paesaggio mentre io stavo guardando lui.
il suo profilo.
era molto bello.
mai quanto koo certo.
koo era l'essere alieno in forma umana più bello che avessi mai visto, ma tae era un secondo vicino.
i suoi occhi così brillanti, erano azzurri come molti alieni ma erano bellissimi e particolari, espressivi persino.
sembrava che prendesse vita formando delle onde che potevano travolgerti.
aveva un bellissimo naso e delle belle labbra anche se aveva dita molto lunghe.
amo le mani grandi e dita lunghe...
beh qualsiasi mani erano più grande delle mie, quindi non ci voleva molto per farmi sognare.
le dita erano il mio feticcio.
belle dita, bella persona.
non era così ma ehi.
se le tue dita mi attraevano avresti avuto una possibilità.
t-la mia anima gemella è morta.
i miei pensieri vennero interrotti dalle sue parole.
-lo so...
t-tutto il mio equipaggio è morto...
-lo so...
tae mi guardò e io arrossii.
mi fece un cenno.
t-per molto tempo ho lottato... voi la chiamate sindrome del sopravvissuto... io la consideravo solo colpa... colpa per essere vivo... e pressione perché la loro morte non sia sprecata...
-come sono morti? non devi rispondere se non vuoi...
t- in missione... doveva essere una missione di pace... incontrare una delegazione... fare accordi... tornare a casa... dovevo essere con loro, ma sono stato male... qualcuno mi aveva avvelenato... sono rimasto da solo... sulla nave... ad aspettarli... sono andati tutti, non avevo una bella sensazione per questo, ma minho non ne voleva sapere di ascoltarmi... abbiamo litigato e l'ultima cosa che gli ho detto era che abusava del nostro legame per fare sempre come voleva... la cosa che so è che sono saltati in aria... abbiamo trovato tutti suoi arti e lo abbiamo ricomposto... sai, i nostri tentacoli ti rincollano... ma non possono riportare in vita un corpo che non respira... un cervello che non va...
-mi dispiace tanto....
t-sono sterile da allora...
-non ti definisce...
t-per la mia specie si...
la sua voce era malinconica.
raccontava un futuro infranto.
-hoba è stato adottato...
tae mi guardò.
Non entrava un cazzo.
io guardai di fronte a me.
era qualcosa di cui non parlavo mai, soprattutto perché non era la mia storia... Non completamente...
-È stato abbandonato e i miei zii... Non potevano avere figli... hoba è stato il loro bambino... Mai considerato diversamente...
tae sbatté le palpebre alle mie parole.
-non avere l'anima gemella romantica non ti porta a non avere una famiglia o un figlio... essere sterile non ti definisce... non generare una vita non vuol dire non essere genitori...
t-la mia specie non la vede così... voi umani siete fortunati...
-la tua specie non conta... la tua famiglia si... e nessuno ti giudica... non qui... Non con noi...
t-aver abbandonato la mia squadra... li ho lasciati morire...
-se mi buttassi e morissi sarebbe colpa tua o mia?
t-perchè dovresti farlo?
-non lo faccio... ma era per farti capire...
t-non mi piace pensare a te che muori... non di nuovo... non dopo ciò che ti ho detto un secondo fa...
guardai in basso vergognandomi delle mie parole.
-mi dispiace... volevo solo farti capire che le persone prendono le loro decisioni e non è colpa tua se sono morti... probabilmente era giunto il loro momento... non avresti potuto fare niente per evitarlo... Per salvarli...
t-l'ho capito sai? col tempo... e molta terapia... Ora so che non potevo fare niente... ma non mi fa sentire meglio... e non cambia quello che ho detto... non gli ho potuto dire che lo amavo... e che lo perdonavo... rimpiango le mie ultime parole...
feci un cenno comprensivo.
-i genitori di hoba... I miei zii... Hanno adottato anche me...
tae si girò a guardarmi.
sorrisi.
feci un sorriso triste.
-sono stato adottato dai miei zii? o qualcosa del genere... Ricordo poco i miei genitori... Io e hoba siamo cresciuti insieme...
t-i tuoi genitori sono vivi?
-sono morti? o questo è ciò che mi è stato detto... se sono ancora vivi non mi interessa davvero... non più... ho la mia famiglia: hoba e joonie... e ora voi... non ho bisogno di altro...
t-come hai conosciuto joonie? Quando è diventato tuo fratello hobi hyung?
Ridacchiai della sua curiosità.
- ero piccolo? forse cinque... Forse di più? Non ricordo molto... Prima ero solo poi avevo hoba...
t-e nam hyung?
-hoba e joonie erano migliori amici... quando veniva da noi lo incontravo spesso... A hoba piace raccontare come li seguivo sempre e ovunque... e li copiavo... sono i miei hyung... ma sono anche la mia famiglia... certo che li copiavo... erano i miei modelli crescendo... E il mio rapporto con loro è cambiato crescendo... Ma ci vogliamo molto bene...
t-capisco...
tae si sdraiò per terra e guardò il cielo.
il sole ci stava riscaldando, il vento ci stava congelando.
chiusi gli occhi ascoltando le parole incomprensibili del vento.
t-dopo che li trovai, li portai a casa per la sepoltura... Kook e gli altri sono venuti al funerale... non sapevo chi fossero... tranne che erano un altra squadra... e mentre tutti mi facevano le condoglianze chiedendomi i miei obbiettivi ora... Kook venne da me offrendomi aiuto, un aiuto concreto... non ponendo domande al quale non sapevo rispondere, ma dando soluzioni... mi trovò un terapista... uno che potevo vedere da casa... uno che sapeva cosa stava facendo e voleva curarmi, non darmi dei farmaci o alleviare il mio dolore... quello ha aiutato... Molto... Ha aiutato anche con la fiducia... in me e in lui... quando mi sono sentito meno a pezzi e volevo ricominciare a uscire, Kook fece la seconda cosa più straordinaria per uno sconosciuto: mi offrì un posto sulla sua nave... e da lì non me ne sono mai andato... li ho conosciuti davvero... sono invecchiato con loro e forse come dici tu, ho creato una nuova famiglia? sono migliorato, sono guarito anche se a volte cado nelle vecchie abitudini... mi sono chiuso per proteggermi e proteggere il mio cuore...
sorrisi fiero e orgoglioso di lui e del suo coraggio.
ci vuole forza per andare avanti.
ci vuole forza anche solo per capire che si ha bisogno di aiuto.
ma aspetta invecchiato?
-quanti cazzo di anni hai?
t-molti? gli alieni non invecchiano...
-come i vampiri! sei un vampiro moderno!
tae mi guardò confuso.
t-vampiri? ma non sono esseri morti che bevono sangue?
-si e non invecchiano mai! come te!
t-mangiamo cibo umano e non siamo morti?
-ma non invecchi?
scosse la testa ridacchiando.
t-quando completerai il legame neanche tu invecchierai più? anche se tecnicamente invecchiamo anche noi, ma così lentamente che è come essere fermi... le nostre cellule si rigenerano da soli... Anche tu non stai invecchiando umanamente... visto che hai il gene alieno e attivato i tuoi poteri...
ero a bocca aperta.
ringrazio vivamente il mio essere alieno allora.
-figo!!!! sono come una strega che si evolve in vampiro quando è pronto!
t-pokemon?
-pokemon!
il silenzio cadde su di noi e mi sdraiai a guardare il cielo con lui.
t-sarei onorato di avere il tuo marchio...
sorrisi e mi girai a guardarlo.
-anche io!
t-mi importa... Molto...
era timido che carino.
-mi dispiace per le mie parole... ero arrabbiato...
t-lo sei sempre con me... Perché?
-perchè ti nascondi dietro un sorriso quando dovresti dire che ti ha ferito...
t-cosa cambia?
-che posso scusarmi e so perché? so cosa pensi? ti conosco? imparo i tuoi limiti? cosa ti piace, cosa no? imparo a capirti... A conoscerti...
t-non posso prometterlo...
-lo so...
t-posso prometterti però che cercherò di parlare... di aprirmi di più... ma non arrabbiarti troppo se sbaglio...
-se farai il tuo meglio... va bene... andrà sempre bene...
tae chiuse gli occhi e io guardai la sua mano.
mi stesi di nuovo e cercai la sua mano.
allacciammo le nostre dita, stringendole.
rimanemmo sul tetto nella tranquillità del vento riscaldati dal sole.
fare del nostro meglio era sempre abbastanza.
anche la comunicazione.
ma soprattutto le decisioni degli altri non sono colpa nostra.

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