ch. 36

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Rosso...
Cazzo è il fuoco.
fuoco
tanto fuoco.
c'era fuliggine e fumo ovunque.
stavo tossendo per via del fumo.
Non riuscivo a vedere niente.

kook

urlai, telepaticamente o con la voce non lo sapevo.
ero nel panico.
chiamai anche gli altri ma ero completamente solo.
cazzo!
niente panico!
perché pensare cose che mi facevano andare nel panico.
il panico non mi avrebbe aiutato ad uscirne se non morire prima.
razionalità nei momenti di panico? sarà lo shock!
mi guardai intorno per capire dove fossi e non ero a Esa.
non ero nella camera di tae.
Dove cazzo ero?
Calma e guardiamoci in torno per quanto il fumo mi permetteva.
Ero invece in un cratere pieno di fuoco.
Cosa?
ma dove?
s-taehyung, non possiamo restare ancora per molto, prendi i resti di minho hyung, io prendo quelli degli altri e andiamocene da qui o moriremo anche noi...

taehyung?
perché quel tizio mi ha chiamato così?
minho?
dove avevo sentito questo nome?
il mio corpo o quello che avevo preso in prestito si mosse, mettendo sopra alla massa mezza bruciata delle cose lunghe con una testa...
erano dei tentacoli!
poi la presi tra le braccia e mi incamminai verso la nave dove venne messo su un lettino.
il mio corpo fece una carezza al viso irriconoscibile.
-mi dispiace tanto... ti amo!!!! non te l'ho detto abbastanza ma ti amo... anche con ogni nostra differenza ci completava... mi dispiace... ti vendicherò...
s-non credo avrebbe voluto questo...
alzai lo sguardo.
-devo fare qualcosa per rimediare...
s-non è colpa tua...
-come non lo è? sarei dovuto andare con loro... avrei potuto...
s-farti ammazzare... non avresti potuto fare niente... se non seguire la loro sorte.
caddi a terra piangendo e urlando.
sentivo il mio cuore che in questo momento non era il mio spezzarsi.
sentii come il mio corpo si stava arricciando si se stesso.
sentii come si formò un buco nel mio cuore dove prima ero pieno.
s-il processo è iniziato... mi dispiace tanto...
-non mi importa!!!
dopo questo sussultai e mi svegliai di scatto con un urlo di agonia.
Tossii e mi guardai intorno.
Finalmente ero tornato nella camera di tae.
Era solo un sogno.
kook era dietro di me e tae era di fronte a me, e stavano entrambi ancora dormendo per fortuna.
mi scostai i capelli dalla fronte e arruffandoli pieno di domande.
con attenzione, cercando di non svegliarli, scesi dal letto e andai in bagno.
mi sciacquai la faccia e presi dei respiri profondi guardandomi allo specchio.
mi indicai.
-non sei impazzito... hai visto un cazzo di ricordo! respira non stai impazzendo.
mi sciacquai di nuovo la faccia e poi uscii.
non volevo disturbare gli altri.
avevo visto nel mini tour che mi aveva fatto kook di questo posto un giardino.
andai dove pensavo di ricordare fosse.
in effetti finii in un giardino ma non era quello che avevo intravisto durante il mini tour.
era deserto tranne per me.
era tranquillo quindi decisi di fermarmi lo stesso.
mi incamminai cercando un posto dove potermi sedere.
vidi che c'era un posto.
una sedia creata da piante e rami di un albero.
sorrisi della bellezza della natura, creava cose fantastiche, mi avvicinai per poi accarezzare i rami.
-posso sedermi?
mi guardai intorno e ridacchiai della mia stupidità, stavo chiedendo ad una pianta se potevo sedermi.
sospirai e vedendo che non era successo nulla di negativo lo presi come il consenso della pianta.
mi sedetti e ringraziai ma questa volta mentalmente.
guardai le stelle che erano completamente diverse da quello che vedevo sulla terra.
un ramoscello rotto mi portò a guardare tra gli alberi.
aspettai con gli occhi scrutatori nel buio.
non vidi nulla così tornai a guardare le stelle.
alcuni passi mi fecero girare.
vidi uno degli anziani avvicinarsi.
mi alzai di scatto inchinandomi un paio di volte.
-mi dispiace tanto...
l'anziano ridacchiò quando fu vicino e mi fece un gesto di sedermi per poi accarezzare la pianta e sedersi anche lui in una specie di altalena poco stabile.
aspetta anche lui ha ringraziato la pianta, vero?
sospirai.
-non è un giardino per tutti questo, vero?
l'anziano ridacchiò.
a-no, non lo è....
-mi dispiace tanto per l'intrusione...
a-l'hai già detto...
arrossii e guardai le stelle.
a-posso sapere perché sei ancora alzato invece di riposare?
-ho fatto un incubo... e non credo riuscirei a tornare a letto... e non volevo disturbare gli altri...
a-capisco... vuoi parlarne? magari aiuta...
scossi la testa.
-non credo no... ci sono animali qui intorno?
l'anziano ridacchiò.
a- è una foresta... sarebbe strano il contrario...
-gli animali si avvicinano mai?
a-solo se si sentono al sicuro... perché?
scrollai le spalle e guardai la foresta per poi guardare di nuovo il cielo.
a-pochi umani accettano un alieno come anima gemella sai...
-non sono umano... sono un ibrido...
Lo dissi con così tanta convinzione da sorprendermi da solo.
a-capisco... posso farti una domanda? poi non rispondere...
feci un cenno affermativo.
a-conosci l'alieno che ha passato il gene a te?
scossi la testa.
-sono passati tre generazioni... non avrei mai potuto conoscerlo...
lo guardai strano.
-perchè?
a-mi ricordi un caro vecchio amico... era così impavido... aveva il fuoco dentro e non accettava cazzate da nessuno... una volta che decideva qualcosa andava spedito... quando ha incontrato la sua anima gemella è diventato ancora più inafferrabile e incorruttibile... un idealista lo chiamereste.
la descrizione era quello che spesso la mia eomma naturale faceva del bibisbisbis nonno.
-conosco solo i loro nomi se può aiutarti... jisoo e minsoo... Kim era il loro cognome... anche se io sono un park...
guardai allora l'anziano e vidi il riconoscimento.
a-minsooo... mio caro amico... da quanto tempo non sentivo il suo nome... sai se è morto?
sbattei le palpebre.
-non dovrebbe esserlo? avrebbe trecento anni piu o meno...
l'anziano mi fece un sorriso.
a-trecentocinquantatre...
sbattei le palpebre alzando un sopracciglio.
-trecentocinquantatre?
a-siamo nati lo stesso anno...
corrugai la fronte.
-non era di Esa! E nemmeno tu!
L'anziano ridacchiò.
a-no, ma siamo stati qui per molto tempo, prima di partire per una missione... questo pianeta possiamo definirlo il centro delle missioni su altri pianeti... era un porto...
-perchè siete il centro di questa galassia e bla bla bla...
l'anziano ridacchiò.
a-quindi non sai se è morto?
-la mia eomma mi ha detto che quando i loro figli sono diventati adulti hanno ricominciato a viaggiare nello spazio, non tornando mai più... non so se è vero o se me lo diceva per la mia sicurezza...
a-che fine ha fatto?
-sono morti quando ero piccolo...
a-mi dispiace molto semtirlo... sei cresciuto con dei buoni genitori adottivi?
-si mia zia... anche hoba... non so se sai chi è, l'anima gemella di yoongi hyung... lui è cresciuto con me...
a-capisco... e tua zia non era la sorella di tua madre?
scossi la testa.
-mia madre era figlia unica... ma i miei bisbisbisnonni sono vivi?
a-probabilmente... non lo so con certezza... ma è molto probabile che sia così... viviamo per molto tempo... se non ci succede qualcosa di grave...
feci un cenno affermativo.
lo sapevo già che la loro lunghezza di vita era molto lunga ma non ricordo chi me lo avesse  detto.
corrugai la fronte.
-sai dove posso incontrarli? dove potrebbero essere?
l'anziano scosse la testa.
a-dopo molti anni a viaggiare sapevano che non potevano tornare sul tuo pianeta e quindi hanno cercato un nuovo pianeta dove stare pacificamente... questo è l'unica cosa che so...
-capisco...
Avevo idea di essermi dimenticato qualcosa ma sorrisi.
-grazie...
sentimmo un fruscio tra gli alberi e l'anziano si alzò senza guardare oltre.
Che strano.
a-resta quanto vuoi... puoi venire qui quando vuoi...
Alla fine guardò una volta la foresta per poi girarsi e andarsene.
sospirai.
di nuovo solo.
che anziano bizzarro.
trecentocinquantatre anni.
cazzo quanto è lunga la vita di un alieno?
capisco perché il bisnonno non è più tornato sulla terra... sarebbe stato strano.
sospirai e chiusi gli occhi alla brezza della notte.
un paio di zampette vicino mi fece aprire gli occhi e un piccolo sorriso spuntò sul mio viso.
mi inginocchiai per salutare il nuovo venuto.
-ciao carino...
un piccolo nasino si contrasse e un orecchio si abbassò.
strillai internamente della sua carineria.
-sei splendido lo sai?
un battito di piedi mi fece ridacchiare.
-non ho cibo con me... forse la prossima volta? una carota per una carezza?
il coniglio sbuffò.
Io ridacchiai.
il coniglio in formato gigante più carino di sempre.
era geneticamente modificati o era il cibo?
era così carino.
rimase a distanza a guardarmi e io rimasi seduto.
non volevo farlo scappare così ritornai a guardare le stelle.
dopo un po' di tempo sentii qualcosa vicino alla mia mano.
ancora senza guardarlo alzai la mano e iniziai ad accarezzargli la testa, ma senza andare subito sulle orecchie.
con la coda dell'occhio lo guardai.
era seduto davanti a me.
continuai ad accarezzarlo ma questa volta tentando la fortuna con le orecchie.
non si spostò.
sorrisi e mi misi meglio comodo e chiusi gli occhi.
non so quanto tempo rimasi così ma la prossima cosa che vedo quando riapro gli occhi era la camera di tae.
ero di nuovo tra i due.
mi tirai su guardandomi intorno.
tae grugnì.
accarezzai la sua testa come scusa.
mi lo ero immaginato tutto?
era tutto un sogno?
Anche il coniglio?
Come cazzo ero finito in camera?
Misteriooooso!

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