capitolo 33: la rimpatriata

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Eve corse piangendo fino all'atrio della locanda, dove finanche Gibbs, che le portava rancore, vedendola si dispiacqque.

«Eve?» la chiamò Rose come per provare a consolarla... Ma non ne era capace, così uscì fuori per stare tranquilla per conto suo.

«Evelyne!» l'accolse nelle sue braccia Helèna, o almeno per quel che poteva visto il bendaggio al petto, mentre dietro di lei la seguiva Addison.
«Helèna io ti giuro che vado via! Andiamo via Addison! Ora! Partiamo, troviamo quella nave, e viviamo per conto nostro!» disse arrabbiata Eve facendo per andare via.
«io non vado da nessuna parte Eve! ci parlerò io con tuo padre! Io voglio stare in pace con tutti... e ricorda che in un modo o nell'altro non potranno dividerci» gli disse Addison prendendola e baciandola in fronte.

Fuori dalla locanda, Jack, si sedette su un muretto in un vicolo.
«forse ho esagerato con la mia bambina...» si disse.
«forse si Jack» disse William arrivandoli accanto.
«Tu! Che compari ovunque e che diamine! È tutta colpa tua!» si arrabbiò con lui.
«io!? che c'entro io! Addison è mio nipote e so che è un brav'uomo... Bravo pirata» rispose William:
«Jack so che abbiamo avuto battibecchi a volte... ma se sei arrabbiato con me non lasciare che questo rovini la vita a quei due! Insomma li hai visti!» spiegò William.
Jack lo guardò comprensivo.
«certo che è buffo» continuo ridendo William.
«cosa?» chiese Jack.
«ne abbaimo passate tante insieme! Senza volerlo il destino ci ha sempre portato sulla stessa strada... E ora ci ritroviamo... Insomma i nostri figli... Si trovano ad unire le nostre due importanti generazioni...»
Dopo un attimo di silenzio Jack sorrise: «pensa un po' che erede ha in grembo Eve!»
«è pazzesco davvero» annuì William.
«quindi Jack... A me questo fa un enorme onore... Anzi non potevo sperare sposa migliore per il mio adorato figlio... Carina Barbossa... e per mio nipote... la cara Miss Sparrow... se a te non va bene ripeto, non lasciare che il tuo astio su di me si ripercuota su mio nipote» disse mettendoli una mano sulla spalla per poi girarsi e andare via.
Jack lo guardò mentre si allontanava: «ehi Turner!» lo chiamò.
William si girò.
«non è che gli odio i Turner...
È solo che siete dei maledetti eunuchi!» disse ridendo andandoli incontro per poi abbracciare l'uomo.
William in un attimo si immobilizzò, non credeva che Jack si fosse intenerito così, poi ricambiò l'abbraccio.

I due furono visti da Rose che gli osservava da dietro al vicolo.
«e quel bipede rosso chi è?» chiese Jack indicando la ragazza.
«è Rose, mia nipote, secondogenita di Henry» rispose Will con il braccio sulla spalla del suo compare.
«diamine è la copia di Barbossa!» disse Jack sorpreso: «ovviamente il giovane Barbossa! Sono sicuro che la signorina invecchierà cento volte meglio! Comunque pace a lui...» ripose Jack camminando mentre mise una mano sulla spalla di Rose.
«tu lo conoscevi mio nonno?» chiese lei.
«ah eccome! Un pirata della peggior specie! Non faceva altro che fregarmi... però brav'uomo, era un grande pirata lo ammetto» raccontò Jack.

I tre tornarono alla locanda, l'intenzione di Jack era quella di scusarsi con Eve, ma, ad aspettarli fuori, c'era solo Angelica.
«Angie Eve dov'è?» gli chiese Jack.
«è andata via poco fa... voleva stare sola Jack... nemmeno Addison l'ha seguita. Ci toccherà aspettare il suo ritorno»
Così Jack dispiaciuto entrò nella locanda per chiudersi a riflettere nella sua ala, anche se quando ci entrò:
«Ehy! Ma chi è stato qui dentro a fare un bordello così!» urlò Jack fino a farsi sentire giù nell'atrio dove Angelica si mise una mano in fronte: «oh! que exasperación ese hombre!» si lamentò in Spagnolo.
«accipicchia hai ragione! non gli va mai bene niente a quell'uomo! Ci penso io» disse Arabella salendo le scale per arrivare da lui:
«tranquillo Jack! Ci è rimasta a vivere la tua famiglia negli ultimi mesi, nessun estraneo... ora chiamo qualcuno a rimettere apposto... sta tranquillo però, la stanza tua e della signora non l'ho fatta toccare» spiegò la donna.
«mh sta bene» rispose lui aprendo la stanza per guardare che fosse tutto apposto.
Infatti era tutto come lo avevano lasciato: da quell'enorme letto matrimoniale con la tenda in tinta con il raso rosso delle coperte, fino alla pregiata mobilia e il corredo.
Per non parlare di tutti i cimeli preziosi appesi sulle pareti e sparsi qua e là sui tavolini.
Si sentiva proprio un re nel suo castello.

Intanto nell'atrio i pirati erano preoccupati per Eve:
«spero sia di ritorno il prima possibile... A giorni ci sposiamo e non mi va di stare distaccati così in famiglia» si preoccupava col nonno Addison.
Angelica invece era seduta fuori a parlare con la sua cara Helèna:
«quindi Turner gli ha finanche fatto la proposta?» domandò.
«oh si!
Bhe in realtà io e Diego ce la siamo persa... quel giorno eravamo in giro da qualche parte e rientrammo il giorno dopo» rispose Helèna.
Angelica alzò il sopracciglio sorridendo.

Poi fece caso a Rose, vide l'orecchino che portava all'orecchio, lo stesso che donò anni orsono ad Helèna... Ed era lì, seduta poco più distante da loro che la guardava affascinata.
«tu chi sei?» le chiese Angelica
«sono Rose Turner, la sorella di Addy» rispose subito lei alzandosi.
«qui la chiamiamo Redd» continuò Helèna guardando soddisfatta la ragazza.
Angelica si voltò verso la donna «Helèna ma... porta l'orecchino?» chiese sorridendo stupita.
«si... Una volta me lo regalasti... E mi dicesti di passarlo ad una piratessa tenace... Ecco se c'è qualcuno qui che merita quel cimelio è sicuramente lei» disse Helèna facendo cenno alla ragazza.
Angelica accarezzò i capelli alla donna:
«me lo ricordo come fosse ieri» disse sorridendo: «eri così piccola e guardati ora... Sei una donna fantastica» disse abbracciando la sua Helèna.

 Sei una donna fantastica» disse abbracciando la sua Helèna

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«bene.... Redd! Ven aquì!
Voglio conoscerti cara....» la chiamò Angelica alzandosi dalla panchina.
Rose fece un respiro e si presentò dinanzi alla donna.
«cosa sai fare raccontami»
Rose guardò la donna per poi girarsi verso Helèna: «ehm... ecco cosa ho combinato questa mattina...» disse indicando il petto fasciato di Helèna.
Angelica scoppiò a ridere: «Bhe sono i guai del mestiere no?» disse togliendosi la lunga giacca vellutata per rimanere con i suoi pantaloni aderenti e la camicia che le risaltava il seno.
«mi andrebbe di vedere cosa ti ha insegnato Helèna... che ne dici?»
Rose guardò Helèna come per chiedergli un parere e dopo il cenno della donna prese la sua spada e si mise in posizione.

 che ne dici?»Rose guardò Helèna come per chiedergli un parere e dopo il cenno della donna prese la sua spada e si mise in posizione

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«oh si... già mi piaci ragazzina» disse Angelica con un sorrisetto vispo preparandosi ad attaccare.
Le due si batterono mostrando così la loro tenacia e le loro abilità, per Rose fu un'onore sfidare Angelica, in fondo lei era la spadaccina suprema di tutto il mondo pirata.

Dopo un lungo duello Angelica notò che la ragazza iniziava a stancarsi, ma continuava a tenere duro e a non mollare, così decise di fermarsi per evitare che si arrendesse per prima la ragazza...
«basta così Redd, eccellente...
quel cimelio te lo meriti proprio» concluse la donna sollevandole il viso.

Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora