capitolo 17: segni criptici

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Eve iniziò a sfogliare il libro con Addison.
Vi erano figure tenebrose, spettri, rituali e...
«cos'è?» chiese Eve mostrando una figura ad Addison.
«sembra una donna... con la coda di serpente?.... Guarda qua...» rispose Addison mostrando il testo citato accanto.
«antica stirpe di potenti streghe letali già presenti nelle antiche religioni mesopotamiche. Demoni tentatrici femminili, con la coda di serpente, portatrici di sciagure e morte, legate al vento e alla tempesta....
Mh...» lesse Eve.
«penso sia il rituale seguito da Lilith per trarre vita eterna e prendere i poteri dai serpenti...
Si sarà ispirata a questi demoni femminili...» spiegò Addison.

Eve continuò a voltare le pagine:
«ecco lo sapevo! Vedi sono gli stessi segni!
Indicano delle frasi! Vieni aiutami a tradurre!»
I due si misero ad esaminare i segni...
Ci misero un bel po' visto la difficoltà nel comprendere appieno le frasi.

«ecco questa era l'ultima... Dovremmo aver finito... Quindi che può significare?»
«il sacrificio dell'erde...
...il legittimo padrone della spada...
...vita eterna....
...Solo colui che può spezzare la maledizione...
NON LO SO DAI TU UN SENSO A QUESTE FRASI...
IO DIREI CHE SIAMO PUNTO E D'ACCAPO... QUELLA ADESSO CI SPUNTA DI NUOVO DIETRO L'ANGOLO SENTI A ME!» si lamentò Addison mentre Eve rideva.
«ma no! Potrebbe essere qualcosa legato alla spada di Tritone... E alla Queen's Anne Revenge... La nave di mio nonno...
Io sono l'erede e posso recuperarla... Magari il tutto porterà a compimento il fato... Farò sparire questa cicatrice prima o poi vedrai....
...e poi...
Ora ci sei tu a salvarmi...» disse Eve abbracciando Addison.
«si guarda in che guaio mi hai messo!
Andiamo via ora Miss!
Se si trasforma in serpente io la lascio qui!» la prese in giro lui.

Eve lo tirò a sé poggiandosi al suo petto:
«non ne saresti capace...
Hai avuto molteplici possibilità di vedermi mutare forma ma sei sempre stato lì a chiamarmi per portarmi al sicuro...
Non lo faresti mai dillo...» disse Eve come per sedurlo.
«no infatti....
Oramai... penso proprio di amarti Evelyne» disse prendendola in braccio.
«anche se ti tiro un morso da serpente tu non mi lasceresti?»
«diventerei serpente con te!
E poi avremmo tanti piccoli serpentelli che ci strisceranno alle calcagne» disse Addison accompagnato dalle forti risate di Eve.
Poi lo baciò appassionatamente ma questo indietreggiando scivolò su qualcosa e finirono entrambi per terra.
«Ahia! Ma così dovrei fidarmi di te!?» disse Eve dolorante per la botta sdraiata sopra di lui.
«non è colpa mia, sono scivolato su questo!» disse Addison mostrandoli una provetta.
«ma cos'è sangue?» chiese Eve prendendola.
«Oh mio dio Addy!» urlò Eve schiaffeggiandolo.
«Ehi si SI CI VEDO!» disse Addison fermando la mano di Eve.
«Ce scritto Teach qua sopra!» li mostrò Eve.
«sangue di famiglia... buono... continuiamo con questi oggetti spettrali e vedrai che ne usciremo vivi Evelyne!» disse ridendo Addison.
«anzi ora sul serio dobbiamo andar via»
Così i due si alzarono: Addison prese per mano Eve e si diressero fuori dalla caverna, che però ahimè...
Per via del troppo tempo speso la dentro, i pirati sulla nave pensando al peggio si erano attenuti al codice piratesco.

Costa Hispaniola

Da qualche giorno Diego ed Helèna erano giunti di nuovo sulla costa Hispaniola...
Quella preferita da loro e,
Per via dei tempo trascorso insieme, Diego iniziava a non pensare più ad Evelyne.

«no senti quella scimmia l'ho vista! Stava rubando tutti i miei gioielli appena la mia nave è giunta al porto!» si lamentava un uomo ricco con i due pirati.
«no amico questa scimmia è così carina non farebbe mai una cosa del genere!» diceva Diego.
«si! È vero! Non è mica così scaltra da rubare dei gioielli!» dusse Helèna ridendo con Diego.
Mentre la scimmia si comportava da stupida sulla spalla del ragazzo.
«cioè ma la vedi? Come si può insegnare a questa stupida creatura a rubare! È da folli! Però mio caro signore se vuole insegnarnelo lei si accomodi pure! Ci farebbe comodo!» disse Helèna.
L'uomo sentendo i discorsi dei due e vedendo le mosse di quella stupida scimmia decise di lasciar perdere:
«sentite forse sarà stata un altra scimmia... la cercherò altrove» disse l'uomo andando via.
«sii! E se la trova c'è la porti! Ci fa comodo una scimmia ladra!» urlò Diego prima di scappare con Jack, Helèna e giustamente un bottino di gioielli preziosi.

«Ma siamo invincibili noi tre ragazzi!» urlava Helèna lanciando i gioielli chiusa nel suo nascondiglio sulla spiaggia con Diego.
«senti a me ragazzo dobbiamo aprire una società!» disse Helèna colpendolo in testa.
«Ehi! Ragazzo lo dici a qualcun'altro! Sono io più grande di te qui ricordi?» disse spingendola per farla cadere dallo sgabello.
«Non ti vantare! Sono solo tre anni! E ricorda chi è la mente qui, chi è qui da anni e sa tutte le mosse adatte a memoria!» disse Helèna rialzandosi.
Nel frattempo Jack si divertiva a giocare con Diego, si era affezionato molto al ragazzo.

«non so Jack come ha potuto lasciarla... questa scimmia è incredibile!» disse Diego mangiando dell'uva con la scimmia.
«Bhe ma perché sono stata io a insegnarli tutto questo!
Guarda che i due Jack si odiano! Sono nati per odiarsi!» disse Helèna.
«poi perché chiamare una scimmia col tuo stesso nome?» chiese ridendo Addison.
«no, all'inizio apparteneva al capitano Barbossa... Dopo la sua morte è andata a Jack e poi.... L'ho presa io...
Siamo amici infallibili noi»
«già... peccato che sta facendo vecchia...» disse Diego accarezzandola.
«oh ti prego non ricordarmelo! Non so come vivrei senza Jack!» disse triste Helèna.
«poi te ne ricomprerò un altra che ne dici?» disse Diego scherzando.
«no... nessuna sarà come Jack... continuerò la mia strada da sola» disse Helèna.
«ehi non sola! Ora siamo una squadra! Con tutti questi gioielli ci compriamo qualcosa di prezioso che dici?» disse Diego.
«si... Tipo? Un castello?» disse Helèna ridendo.

Diego iniziò a ridere con lei poi diventò serio.
Helèna si accorse che qualcosa non andava«che c'è Diego? Non lo vuoi il castello?» disse sedendosi accanto.
«oh si... Solo che...» disse per poi mettersi a ridere: «è la stessa cosa che decidemmo con Eve... prenderci un castello... mi diede questo» disse Diego togliendosi l'anello che condivideva con Evelyne.
«aveva detto di essere la mia regina» disse lui lanciando l'anello in mare.

Prese un altra coppia di anelli, con due grandi smeraldi sopra:
«ecco... Uno per me uno per te...» disse Diego prendendo la mano di Helèna e mettendoli l'anello.
Ad Helèna le si arrossarono le guance.
Poi Diego prese un piccolo smeraldo verde lo legò ad un cordino e lo mise alla coda di Jack.
Helèna si mise a ridere.
«ecco! Ora siamo pronti a prenderci un castello tutto nostro!» disse Diego uscendo dal nascondiglio ridendo per poi buttarsi sulla sabbia.

Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora