capitolo 39: la partenza

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La mattina seguente, come tutte quelle successive alla festa del capitano, Tortuga era un delirio... Più del solito.
Pirati che dormivano nei posti più improbabili, bevande e cibo per tutta l'isola, tra chi andava e chi veniva, ma l'importante è che Jack, stava dormendo beatamente nella sua ala, con affianco la sua morosa.

Anche Addison ed Evelyne se la passavano benissimo, dopo aver consumato la loro notte di nozze si svegliarono quando il sole era già alto nel cielo, i gabbiani schiamazzavano e un raggio di sole entrava dalla finestra della loro villa sulla costa.
La camera da letto, si apriva in un'ampia camera che veniva spezzata centralmente da un immenso balcone dove, affacciati, si poteva ammirare il meraviglioso paesaggio di Tortuga da uno dei punti più strategici dell'isola.
La finestra era aperta, e il venticello spostava delicatamente le tende rosse che separavano la camera dal balcone.
Eve stava dormendo beatamente sul lato con una bianca lingeria molto corta, mentre alle sue spalle, Addison che era già sveglio stava giocando con i suoi capelli.
«mh» mugnò lei stiracchiandosi.
«buongiorno Eve» disse lui baciandoli la spalla.
Lei si voltò con lo sguardo verso il soffitto, e si trovò avanti il bellissimo viso del ragazzo che la guardava innamorato perso.
«che hai!» disse lei ridendo.
«nulla ammiro soltanto la bellissima donna che ho sposato» rispose lui sdraiandosi poggiato su un gomito mentre con l'altra mano accarezzava il pancione della ragazza.
«non vedo l'ora che nasca» Confessò lui.
«io ho un po' paura...»
«per il parto?» chiese Addison.
«no... per quello che potrà venire... è come se sento che non siamo abbastanza» si confidò lei alzandosi con la spalla per poggiarsi sul gomito come il ragazzo.
Addison le prese una mano e ne la baciò.
«non è detto... Qualsiasi cosa verrà ti prometto che io sarò disposto a mettere la tua vita prima della mia... Ti proteggerò qualsiasi cosa accada... il nostro destino è nelle mani dell'erede» ammise Addison.
Evelyne lo guardò accarezzandoli il labbro con un dito.
«che ne dici di partire subito?»
«io parto quando vuoi tu e come vuoi tu... Sei tu il capitano non è così?»
disse sorridendo il ragazzo.
«già! E il capitano dice di alzarci subito e di andare da mia madre per chiedere come possiamo recuperare la Queen's Anne Revenge» fu l'ultima cosa che disse Eve prima di scendere giù dal letto.

«già! E il capitano dice di alzarci subito e di andare da mia madre per chiedere come possiamo recuperare la Queen's Anne Revenge» fu l'ultima cosa che disse Eve prima di scendere giù dal letto

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I due si sistemarono e scesero giù...
«foza andiamo alla locanda» disse Eve camminando con il braccio intorno a quello di Addison.

Mentre camminavano vedevano pirati stesi ovunque sulla via, da chi troppo ubriaco per rialzarsi a chi raccimolava ancora cibo e rum.
Arrivarono in piazza e videro Helèna su un tavolo mentre giocava a carte con tre pirati.
«Helèna!» la chiamò Eve, e la bionda si voltò a guardarla: «ehi sposina! Passato una bella notte?» le chiese.
«oh parecchio bella!» rispose Addison.
«Helèna sto andando da mia madre... voglio chiederli le ultime informazioni sulla Queen's Anne Revenge, dopo prendiamo un vascello e salpiamo, vieni con noi?» domandò Eve.
«certo che si capitano! Qui ho già vinto! Grazie!» disse saltando giù dal tavolo e raccattando tutta la vincita.
«e Diego?» domandò Addison.
«sará qui intorno, sono sicura che vorrà partire con noi... vado a recuperarlo e vi raggiungo per salutare» rispose Helèna allontanandosi.

Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora