capitolo 47: l'ultima speranza

26 0 0
                                    

Il giorno dopo a tarda mattinata, Diego decise di tornare sul ponte dove trovò Helèna immobile come l'aveva lasciata la sera prima a sonnecchiare con la piccola.
Diego le passò davanti e quella subito aprì le palpebre.
«Hai paura?» le chiese saldo Diego.
Lei fece un 'no' con la testa.
«Non so se tu saresti capace di fare di meglio...
Non sono io la madre ma sto provando comunque a darle affetto al contrario tuo... Non pensare di essere l'unico a star male» gli rinfacciò Helèna con un tono affaticato e lo sguardo dispiaciuto.

A quel punto Diego si sentì tremendamente in colpa per l'accaduto e si avvicinò alla donna inginocchiandosi davanti a lei: «le mie scuse non bastano, non merito il tuo perdono

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

A quel punto Diego si sentì tremendamente in colpa per l'accaduto e si avvicinò alla donna inginocchiandosi davanti a lei: «le mie scuse non bastano, non merito il tuo perdono...
Voglio solo dirti che non so cosa mi sia preso Helèna» le disse scostandoli i capelli per guardare i segni che le aveva lasciato sul collo.
Era piena di lividi ed ematomi parecchio evidenti, tanto che si poteva vedere l'impronta della mano stretta intorno alla gola.
Diego deglutì vergognato.
«sono io il mostro...» cercò di dire prima di bloccarsi.
«non lo sei, ti conosco, hai reagito d'istinto... so quanto amavi Evelyne ma io non ho mai voluto il suo male» rispose Helèna ricominciando a piangere, come se da giorni non riuscisse a togliersi quelle immagini tragiche dalla testa.
«ti chiedo solo di aiutarmi Diego, aiutami ad arrivare a Siviglia, completiamo l'incarico e dopodiché sei libero di andare per la tua strada. Io resto qui.
Dalla parte della mia famiglia a sorvegliare Victoria.
Non posso riparare il passato ma mi sacrificherò per il futuro» confessò Helèna.
A Diego le si illuminarono gli occhi:
«Non volevo creare altra tensione in questo momento critico.... Io sono dalla tua parte, dalla a me, và a riposarti» disse allungando le braccia verso la piccola.
Helèna si calmò e gli passò la bambina che Diego teneva con molta attenzione.
«posso andare ce la fai?» gli domandò la donna.
«vai» rispose lui.
E nel mentre che l'uomo iniziò a coccolarla e ad accarezzarla, la piccola aprì i suoi occhietti.
Helèna si fermò mentre stava scendendo le scale per andare sottocoperta e sorrise alla scena asciugandosi le lacrime.
Improvvisamente nel cuore di Diego si accese una luce che lo riportò a sperare.
«ciao piccola Vic» la salutó Diego.

Il lungo viaggio di ritorno fu assai difficile anche dopo la "riappacificazione" dei due, fortunatamente trovarono un modo per sfamare la neonata grazie a del latte in polvere che avevano tra le scorte di cibo nel vascello

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il lungo viaggio di ritorno fu assai difficile anche dopo la "riappacificazione" dei due, fortunatamente trovarono un modo per sfamare la neonata grazie a del latte in polvere che avevano tra le scorte di cibo nel vascello.
«non sarà mai come quello materno, ma almeno la sfamerà finché non la metteremo al sicuro» disse Helèna mentre scaldava del latte caldo per la piccola.
«lasciata al convento troveranno sicuramente una balia» ribatté Diego mentre cullava la piccola:
«se avessi la possibilità di prendermene cura io la terrei...» continuò guardando la piccola Vic.
Helèna si bloccò un'attimo, non credeva a quello che aveva detto l'uomo:
«... e comunque non potrò mai immedesimarmi nel ruolo di madre... non penso di esserne capace» disse Helèna guardandolo.
«per me saresti un ottima madre... te la stai già cavando con una figlia non tua... è già molto» fece Diego, e quello fu l'unico momento del viaggio in cui fece star bene Helèna.

Le notti successive furono molto fredde, ma i due riuscirono a tenere al caldo la bambina anche nel pieno dell'oceano, dormendo tutti e tre insieme scaldandosi fra di loro con il calore dei loro corpi.
Nel frattempo Diego si stava occupando anche dei segni che aveva lasciato ad Helèna: si sentiva tremendamente in colpa e ogni giorno la curava passandoli degli oli caldi per tutto il collo.
Sembrava che con la donna si stesse riprendendo e pian piano stesse dimenticando l'amore per Evelyne affiatandosi sempre di più ad Helèna, tanto da considerarsi in una sorta di famigliola assieme alla neonata.
Tuttavia Helèna non si riprese affatto dall'accaduto, era come se una parte di lei si sentisse veramente in colpa per la morte di Evelyne e passare più tempo possibile con Victoria la ripagasse da quel sentimento, mentre su Diego... Era molto scettica, non si fidava più come prima, o almeno non le importava più del loro rapporto o amicizia.... In generale non riusciva a provare sentimenti felici con lui.

Comunque giunsero a Siviglia, in una fredda notte sei settimane dopo, per via di qualche sosta lungo il tragitto per curare la bambina e sfamarla a dovere. Lasciarono il vascello al porto e si diressero ad un convento di giovani suore.
Diego portava in braccio la bambina tra una coperta mentre entrambi erano nascosti in un mantello scuro.
Arrivarono davanti alla porta e si fermarono:
«sei sicura di lasciarla?» disse Diego.
Helèna si tolse il laccio con l'anello dal suo collo e lo mise al braccino di Victoria insieme ad un bigliettino con il suo nome.
«non abbiamo scelta Diego... Se vuoi potrai vegliarla con me... ma non possiamo permetterci di crescerla» ribatté Helèna poggiata al suo braccio per la stanchezza.
Così Diego lasciò un bacio in fronte alla piccola e dopo la custodì nella coperta difronte alla porta del convento.
Bussarono alla porta e si nascosero per assicurarsi che qualcuno arrivasse.

Infatti un attimo dopo una suora sulla cinquantina arrivò ad aprire.
«per l'amor del cielo che ci fai qui tu?» disse quella prendendola in braccio.
Affianco li arrivò una suora più giovane.
«che succede madre?» disse questa.
«è una bambina... L'ennesima che ci lasciano da mantenere...» disse quella mentre la cullava.
«non possiamo mica lasciarla» disse la suora più giovane.
Così dopo un'occhiata di comprensione, le due entrarono con la piccola e chiusero la porta, mentre Helèna per la tristezza poggiò il viso sulla spalla di Diego, che l'avvolse con un abbraccio nel suo mantello, prima di allontanarsi da lì.

Da quel momento Victoria sarebbe cresciuta lontano da tutta la vita del mare... Anche se portava addosso un gran fardello.

 Anche se portava addosso un gran fardello

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora