capitolo 2: la donna e la scimmia

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Eve era giunta sull'isola Hispaniola.
Scese dalla scialuppa e incominciò ad incamminarsi tra i pirati.

Si specchiò ad un vetro e vide la sua immagine riflessa.
Doveva farsi un nome, un vestiario...
Doveva iniziare a farsi conoscere.
Era sempre stata miss Sparrow sotto l'ombra di suo padre.
Ora era da sola.

Si legò i capelli in una bandana, raccattò degli abiti e si chiuse per un po' in una granaio sulla via del Porto.
Cucì e scucì le vesti come piacevano a lei e le indossò.
Indossò il ciondolo che portava fin da piccola e infine legò la bussola del padre alla cintura. Era pronta.
Uscì dal granaio per recarsi in una locanda quando d'un tratto, vide Diego seduto di spalle a lei sulla via.
«che diavolo ci fai qui tu!?» gli disse.
Diego si voltò verso di lei.
«bel completino...»
«ti hanno mandato loro non è vero?»
«no, sono venuto qui per te... ho pensato a quello che mi avevi detto...
Ho scelto di seguirti» disse avvicinandosi sempre di più a lei prendendola dai fianchi.
«si come no...» riepose Eve spingendolo con la spalla per allontanarsi nella direzione opposta.
«dove vai?» chiese Diego raggiungendola.
«a ubriacarmi in qualche locanda immagino.
Devo conoscere gente...
E non starmi tra i piedi non ho bisogno del tuo aiuto» disse scontrosa la piratessa.
«fai come vuoi» e Diego si allontanò per conto suo.
Quando Eve arrivò finalmente in centro, vide che li era pieno di pirati che vagavano nelle locande del porto.
«che posto bizzarro... mi ricorda Tortuga» pensò sorridendo.

Poco dopo mentre girovagava nelle vie guardandosi intorno, per sbirciare in una locanda si scontrò con un pirata...
O meglio... piratessa, si accorse guardando i suoi occhi marroni che la stavano squadrando e i lunghi capelli biondi che spuntavano dal cappello.
«ci sono altre piratesse qui allora» pensò Eve, mentre la donna la scostò con la spalla e sparì tra la folla.
Eve entrò nella locanda, era un bel posticino, grande e pieno di pirati che ballavano suonavano e rendevano piacevole la serata.
Vide più avanti il bancone, si diresse verso questo e si piazzò su uno sgabello al centro guardandosi intorno, mentre alcuni pirati intorno a lei la fissavano.
«Ehi. Ragazzo!» cercò di attirare l'attenzione del ragazzo dietro al bancone.
Questo alzò la testa guardandola ed Eve rimase incantata dai suoi grandi occhi blu. Le parevano famigliari.
«si signorina?» chiese lui dolcemente.
«un boccale di rum grazie» chiese lei.
«arriva subito»
Nel frattempo Eve voltò gli occhi per guardare qualcuno che stava arrivando alle sue spalle e che si sedette proprio al tavolo dietro di lei... era la piratessa di poco prima.
Questa si tolse il capello e una strana scimmia spuntò fuori da questo per poi saltare sulla spalla della donna.

«si ogni tanto portano strani animali esotici...» disse il ragazzo servendoli il rum mentre lei gli sorrise prendendo il boccale.
La scimmia intanto notò Eve e saltò subito da lei fermandosi sul bancone vicino il suo bicchiere di rum.
«ehi ciao» disse Eve divertita.
Ma nel momento in cui la ragazza allungò la mano per accarezzarla, questa si appese alla bussola che aveva legata alla cintura e iniziò a strattonarla.
«ehi ma che...!» urlò Evelyne.
«JACK!» urlò una voce dietro di lei.

Eve si girò subito... Possibile che il padre l'aveva raggiunta lì?

Ma invece era quella donna bionda che si alzò di scatto dirigendosi verso di lei

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Ma invece era quella donna bionda che si alzò di scatto dirigendosi verso di lei.
«scusami. Ogni tanto ama portarsi dietro qualc-» stava dicendo prima di bloccarsi a osservare la bussola.
«questa dove l'avete presa?» chiese la misteriosa donna.
«è mia» ripose Eve.
«sua ne è proprio sicura?» disse la bionda ridendo e portandosi la scimmia sulla spalla.
«CERTO COSA VUOLE INSINUARE?» iniziò ad arrabbiarsi Eve.
«l'ho vista nelle mani di qualcun'altro... non vorrei l'aveste rubata... non l'ho nemmeno mai vista qui...» continuò con aria di sfida la bionda.
«mi state stancando andate via» ripose Eve rigirandosi verso il suo rum quando la scimmia gli risaltò addosso.

«Basta sporca scimmia!» si alzò Eve scollandosi la scimmia di dosso.
«come osate!» disse la donna puntandoli la spada contro.

Un improvviso silenzio calò in tutta la locanda.

«state sbagliando di grosso donna» ripose Eve guardandola negli occhi in tono di sfida.
«assì? E perché dovrei?» ribatté l'altra.
Eve estratte in un attimo la sua spada dal fodero e respinse con grande abilità quella della donna che rimase stupita dalla mossa.

«uhh....nessuno aveva mai provato a minacciarmi» esclamò la bionda inarcando il sopracciglio.
«bhe è il tuo giorno fortunato» ribatté Evelyne.
E così, nel giro di pochi minuti, nella locanda iniziò subito un duello.
Tutti i pirati urlavano salendo sui tavoli.

«Ehi guarda Tom! Le pupe hanno iniziato a sciabolare!» disse uno attirando l'attenzione dell'amico.

Le due combattevano con gran forza,
Sembravano essere preparate allo stesso modo. Una conosceva le stesse mosse dell'altra. E si guardavano stupite.
«non sei stanca bellezza?» disse la donna ad Eve.

«non sei stanca bellezza?» disse la donna ad Eve

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«oh io no. Se tu sei stanca puoi far combattere la scimmia al tuo posto!» ripose Eve con un sorriso malizioso.

«Ehi piratesse! Basta sciabolate nella mia locanda!» le interruppe il propietario che uscì arrabbiato dalla camera sul retro.
«Addison! Va a fermarle per l'amor del cielo!» ordinò al ragazzo al bancone.
Così lui saltò per scavalcare il bancone e si diresse verso le due donne.
«Ehi ferme!» disse tirando a se Eve.
Nel frattempo giunse Diego incuriosito dalle urla nella locanda, notò Eve ed entrò in gran fretta.
«Eve! Che diamine stai combinando!» urlò allontanando la donna bionda che continuava a ribellarsi, tanto da graffiarlo in viso con la spada.

«Ahia! Piantala!» esclamò Diego guardandola e mettendosi una mano sul volto per fermare il sangue dalla ferita.
La donna ricambiò lo sguardo, non era sua intenzione ferirlo, ma proprio nel momento in cui stava porgendo la sua mano sul volto di Diego...
«che cosa gli hai fatto!» urlò Eve liberandosi dal ragazzo e scagliandosi contro la donna finendo per terra sopra di lei.
«Basta! ferme!» e finalmente Diego ed Addison riuscirono fermare le due che parevano parecchio affaticate.
«Evelyne andiamo via da qui...» disse Diego tirandola a sé.
«Non farti più vedere con quella odiosa scimmia biondina!» urlò lei prima di uscire dalla locanda.

«E-evelyne?» disse la donna incuriosita poggiata ad Addison...
«certo LA BUSSOLA!» urlò dopo aver realizzato.

Corse zoppicando fuori dalla locanda ma i due erano già andati.
«Hèlena come faceva a conoscere tutte le tue mosse?» chiese Addison avvicinandosi a lei.
«io un'idea ce l'avrei....» ripose lei guardando fuori la nebbia che iniziava a calare nella notte.

«oh ma insomma che ti salta in mente Eve! Sei andata via dalla Perla per questo!» urlava strattonando la ragazza Diego.
«Smettila! Lasciami stare!» si liberò dalla presa del ragazzo.
«se continui così non so che può capitarti Eve! Non posso permetterlo!» disse Diego avvicinandosi: «tengo troppo a te...»
Eve lo respinse: «non sono una damigella da proteggere!» ribbattè scontrosa.
«invece l'ho fatto fin da quando eri neonata...
Sei cresciuta con me Eve...» disse Diego accarezzandoli il viso.
«basta così... vai via Diego
È il momento di dividerci»
«dividerci? Lo dici ora? Dopo tutto quello che abbiamo passato?»
«Diego è stato stupido... Alla fine sei stato come un fratello per me...»
«fratello? Non pensavo che ti portassi a letto tuo fratello...»
«Eri ubriaco!»
«Ma tu no Eve...»
«Vai via.... Segui la tua strada....» concluse Eve stringendosi con le braccia... e così si allontanò... Lasciando Diego alle sue spalle nella notte.

Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora