capitolo 45: un sacrificio per l'erede

34 0 0
                                    

Non appena Lilith si chinò dinanzi alla ragazza, si creò un tumulto e alta tensione tra i pirati.
C'era chi correva verso la strega, chi da Angelica, chi urlava per vendicare il capitano. Ma gli spiriti della baia furono evocati da Lilith e arrivarono fermando e mettendo fuori gioco tutti i pirati.
«mia signora!» urlò Scrum intrappolato da uno, come se si stesse scusando con Angelica per non poter fare più nulla.

Angelica si alzò con tutta la rabbia in viso e corse per arrivare dalla figlia, ma più correva più faticava... si accorse subito che qualcosa non andava...
Infatti si rese conto che anche lei stava iniziando a sparire: «non lo fare!!!» iniziò ad urlare più che poteva cercando di avvicinarsi alla figlia.

Nel frattempo, non appena le acque tornarono come prima, Helèna e Diego giunsero in superficie in tempo e si tennero ad uno scoglio, feriti ed esausti, per evitare che la corrente li trascinasse via, così si trovarono ad assistere al delirio:
«Angelica!» la chiamò Helèna vedendola dimenarsi e svanire lentamente, poi le bastò guardare più avanti per assistere ad una terribile scena.

Lilith alzò al cielo la spada di Cortés, per poi trafiggere, sotto i fulmini e i tuoni della tempesta, le carni di Evelyne.
La ragazza ormai stava gettando le ultime urla.

«EVELYNE!!!» urlarono in delle grida disperate Angelica, Diego ed Helèna assistendo a quella pazzia.

Lilith le fece un taglio profondo dal ventre in giù per aprirla e poi giunse a fare il peggio: «così come voi pirati mi avete privato di ogni cosa, io farò lo stesso con la vostra stirpe... ora potete solo tremare dinanzi a Lady Lilith» annunciò mentre aveva uno sguardo soddisfatto, come di vendetta compiuta, quando con durezza, tirò fuori dal grembo materno, l'erede.
Prese quel corpicino untuoso e sanguinante con una mano: «che bel maschietto» disse in un suo ghigno tagliando il cordone ombelicale con l'altra mano.

Dopo, tra la rivolta e le urla continue dei pirati, Helèna in preda al panico totale si aggrappò sulla scogliera fino a trascinarsi sull'isola.
Ma la parte peggiore la stava vivendo Angelica che nel mentre lo spirito le veniva inghiottito dalla spada per mano di Lilith, vide l'atroce scena della figlia e il nipote che le veniva portato via;
urlava, mentre si aggrappava con le unghie tra le rocce, guardando il viso sofferente di Evelyne; i suoi occhi le parlavano e capì subito che aveva ormai perso sua figlia.
Tentò con tutte le sue forze di agire, ma servì a poco.
Prima di svanire definitivamente, le si avvicinò Lilith con il neonato tra le artrite e viscide mani:
«congratulazioni figlia! guarda sei diventata nonna! Che onore vivere nei secoli per vedere i miei nipoti!» la stuzzicò la strega.
«No... tu non sei degna NEMMENO DI ESSERE CHIAMATA MADRE» sospirò Angelica e un attimo dopo, si trovò imprigionata anch'essa nella spada di Cortés.

La riposta della donna irritò Lilith che guardò con perfidia il neonato strillante, poi si rivoltò per l'ultima volta verso Evelyne, che era dissanguata, giusto in segno di addio: «Riposa in pace Eve! Al bambino ci penso io!» disse Lilith mentre avvolse il piccolo Turner in un panno e lo portò via con sé.
«È iniziata una nuova era per la pirateria! Tenetevi strette le persone che amate... prima che vi verrà tolto tutto» furono le ultime parole che la donna pronunciò, prima di raccattare entrambe le spade: quella di Cortés, dalla quale poteva rafforzare al massimo il suo potere e per sicurezza anche quella di Tritone. E così con quelle, salì sulla Queen's Anne Revenge con la sua ciurma di spettri, e sparì nel buio della tempesta in quel gelido giorno.

Inutile dire che Helèna corse zoppicando per provare a raggiungerla, ma i suoi tentativi fallirono, cadendo per terra per quanto era ferita ed esausta.
«Eve!» urlava disperato Diego mentre li poggiò accanto il corpo morto di Addison.
Eve era immobile, dissanguata mentre con un filo di voce cercava di parlare.
«Eve! Ha preso il bambino! Era un maschio! Non c'è l'ho fatta a salvarlo mi dispiace!» Scoppiò in lacrime Helèna arrivandoli accanto: si sentiva in colpa per non aver fatto nulla per fermare quella perfida donna, mentre Eve accorgendosi della presenza della donna sorrise per quel che poteva e le poggiò la mano fredda sul viso.

Pirati dei Caraibi - La maledizione dell'erede parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora