La mattina dopo T/n si destò svegliata dai primi raggi del sole.
Aprì a fatica i suoi occhi ancora gonfi e stanchi dalle lacrime della sera precedente e solo dopo si accorse di un rumore di piatti e di posate.
Si destò di soprassalto e si guardò attorno alla ricerca della fonte di quel rumore e la trovò di fronte ai tavoli su cui solutamente mettevano pane, biscotti e torte.
Non aveva nemmeno sentito la cuoca disporre tutto quel ben di Dio quella mattina presto ma, in quel momento, Erwin la stava osservando con un sorriso stampato sulle labbra e due piatti con una fetta di torta ciascuno.
"Ben svegliata." Le disse dirigendosi verso il suo tavolo e portandole un piatto.
"Ieri sera non hai mangiato nulla. Sarà meglio che ti ricarichi. Questa torta è una cosa molto rara, non vorrai perdertela?" Chiese ironico Erwin che, in quel momento, era l'unica persona del refettorio.
Guardò l'ora; le 5 e 10.
"Eh no si figuri, capitano! Ho mangiato un sacco ieri sera!" Si alzò di scatto dallo sgabello e con il pungo sul cuore si congedò da lui per tornare nulla sua stanza, ricordandosi improvvisamente della conversazione sentita la sera prima.
Fece per voltarsi ma la presa dell'uomo la raggiunse prima che potesse fare un altro passo.
Lei si bloccò e si voltò a guardarlo negli occhi azzurri.
"Mangia." Le disse serio: "lo so che non l'hai fatto ieri sera."
Lei rammaricata sentì la stretta di Erwin diminuire sua sua mano fino a sciogliersi del tutto.
"Siediti." La invitò lui e riprese lo sgabello da sotto il tavolo per sistemarcisi sopra.
Erwin le servì un latte caldo oltre il piatto di torta e lei si sentì un po' in imbarazzo.
Nessuno le aveva mai offerto nulla, in particolar modo un ufficiale della milizia.
Si sentì il viso arrossare mentre osservava Erwin servirsi lo stesso latte ma mischiato con del caffè.
"Che cosa succede?" Chiese sedendosi di fronte a lei.
"Sto bene, non c'è da preoccuparsi." Rispose T/n cercando di assumere più convinzione possibile nel suo tono di voce.
Ovviamente non riuscì poiché l'espressione del capitano non aveva cambiato rigidità.
Ora anche lui era arrabbiato per i suoi fallimenti?
Beh non poteva biasimarlo... gli aveva fatto fare delle figuracce imbarazzanti fino a quel momento, non poteva aspettarsi dei complimenti.
All'improvviso il peso sullo stomaco della sera prima cominciava a farsi sentire nuovamente, dissuadendo la sua fame di fronte a quella torta dall'aspetto squisito.
"Per tutti è stato difficile l'inizio." cominciò lui il suo discorso: "ma non bisogna arrendersi e sono convinto tu lo sappia meglio di chiunque altro."
"Forse no." Rispose lei ripensando alla promessa fatta a Kenjiro.
"Io credo di si. Devi soltanto credere più in te stessa."
"Perché mi hai aiutata quel giorno?" Chiese lei di tutto punto, interrompendo il sorso che il capitano stava dando al suo latte macchiato.
Giusto... Perché lui l'aveva salvata?
"Perché sei una persona che ha tanta voglia di vivere." Disse semplicemente mentre dentro di sé quella domanda continuava a ronzargli in testa.
Alla fine agli occhi di tutti lei era l'ennesima persona che cercava di fuggire dalle lunghe dita oscure della città sotterranea.
Perché lui aveva deciso di salvarla?
Con tutti quelli che ci avevano provato, perché lei si?
Decise di abbandonare momentaneamente le domande personali e tornare a concentrarsi su di lei prima che gli altri ufficiali scendessero per la colazione.
Avrebbe riflettuto più tardi sul resto, ormai la scelta l'aveva già fatta.
"Forza adesso..." le disse incoraggiandola a terminare tutta la colazione: "devi avere energie per affrontare un nuovo allenamento."
Lui si alzò finendo il suo latte e facendole un leggero occhiolino accompagnato da un sorriso.
Alla vista di Erwin, T/n cominciò a sentirsi il viso accaldarsi rendendosi conto solo nel riflesso delle finestre che era diventata rossa come un peperone.
Vide il capitano voltarsi e depositare le stoviglie sporche nel lavabo.
Anche lui era diventato un po' paonazzo ma non voleva darlo a vedere.
Lui, che era sempre stato un uomo tutto d'un pezzo, stava lentamente cedendo alla vista di quei suoi grandi occhi c/o.
Cercò di riprendersi in fretta e le rivolse un'ultima volta la parola per quella mattina.
"Ci vediamo allora. Metticela tutta come sempre."
Lei annuì mentre lo seguiva con lo sguardo fuori dalla mensa per poi vederlo svoltare l'angolo e sparire.
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Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)
FanfictionT/n è una bambina che vive assieme alla sua famiglia nella città sotterranea, dalla quale poi riuscirà a fuggire. Aiutata da un capitano della legione esplorativa e ad un oggetto misterioso si unisce alle fila dei cadetti e combatterà sotto il simbo...