12. Squadra

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Il comandante si sistemò di fronte alle file di uomini in attesa.
T/n non seppe bene di cosa parlasse, probabilmente della missione precedente e poi aggiornò tutti sulle successive.
Gli spettatori rimasero seri ed impassibili finché Shadis non finì il discorso per introdurne uno nuovo.
"Oggi non vi ho riuniti qui solo per aggiornarvi sulle prossime missioni del corpo di ricerca ma anche per inserire nei ranghi una nuova cadetta." E il comandante fece segno a T/n di salire sul piccolo palco in legno al centro del quartier generale.
I suoi occhi un po' impauriti scrutarono velocemente tutti quei volti che la guardavano pieni di risentimento.
Il fatto di non aver compiuto i tre anni obbligatori di cadetto ed essere entrata facendo solo delle semplici prove finale faceva rabbia praticamente a tutti.
Ma lei non poteva farci nulla nemmeno se lo desiderasse, aveva solo seguito le indicazioni dei capitani.
"Ha completato con successo le prove finali e possiamo inserirla ufficialmente nel corpo di ricerca." E Sadis si rivolse direttamente a lei incoraggiandola: "presentati pure."
Con voce leggermente tremolante e facendo un saluto con il pugno sul cuore al meglio che poteva disse: "Sono T/n T/c. Piacere di conoscervi!"
"Bene..." intervenne subito il comandante: "avevo pensato di metterla in squadra con te, Michel. So che sei quello che ha urgente bisogno di uomini per le ingenti perdite della scorsa missione."
"È così signore!" Michel si mise sull'attenti eseguendo un saluto perfetto.
Il capitano della squadra tre era il più giovane, pensò T/n notando che aveva un viso più giovanile rispetto agli altri.
Però Michel non aveva finito di rivolgersi a Shadis: "con tutto il rispetto, comandante!"
Sadis rimase in attesa a guardarlo per fargli capire che poteva continuare a parlare.
"Se posso permettermi la nuova cadetta dovrebbe andare nella squadra di Erwin. Lui ha consigliato il suo reclutamento e chi meglio di lui potrebbe sapere le abilità della ragazza. Inoltre trovo ingiusto reclutare qualcuno gettando poi la responsabilità su qualcun altro."
"La squadra di Erwin è già al completo mentre a te rimangono solo due uomini..." rispose il comandante ma venne interrotto dal saluto impeccabile di un altro capitano.
"Comandante Shadis, io concordo con Michel." Erwin prese la parola: "posso prendere comunque io la nuova recluta, una squadra al completo come la mia la aiuterebbe a comprendere di più il funzionamento del corpo di ricerca oltre ovviamente ad averne consigliato il reclutamento, come ha ben specificato prima il capitano."
"La mia scelta è stata già presa, Erwin." Il comandante rispose serio mentre Michel assunse un'espressione crucciata ma fu una terza voce quella che, d'un tratto, interruppe gli uomini.
"Comandante Shadis, anche la mia squadra non è al completo, abbiamo avuto due perdite."
Il capitano della squadra due, biondo paglia con barbetta e baffetti, parlò con sicurezza portando il pugno sul cuore.
"La mia squadra non è al completo ma non è nemmeno spoglia come quella di Michel e questo potrebbe rappresentare un buon compromesso. Comprendo che il capitano abbia bisogno di uomini con un buon addestramento alle spalle per non tornare a perdere tutto, mentre la ragazza nonostante i test eseguiti è ancora un'incognita. Io e la mia squadra potremmo insegnarle tutto quello che sappiamo senza per forza perdere qualcuno."
Il comandante rimase immobile in silenzio, intento a valutare la proposta del suo nuovo interlocutore.
Quest'ultimo era davvero molto più alto di tutti gli altri, poteva addirittura essere scambiato per un gigante in mezzo a quegli uomini.
Il suo sguardo era serio e per un istante i suoi occhi azzurri si posarono su quelli di T/n.
"Faremo così allora. T/n andrai sotto i comandi del capitano Mike Zacharias mentre riguardo a te, Michel, la prossima volta che assegno i cadetti non voglio sentire una lamentela uscire dalla tua bocca. Sono stato chiaro?" Disse Shadis con voce autoritaria e che non accettava rispose negative da nessuno.
"Agli ordini, comandate!" Gridarono tutti all'unisono eseguendo il saluto militare, chi in modo perfetto e chi un po' meno.
Anche T/n, dal canto suo, imitò tutti gli altri in modo goffo e in ritardo.
Shadis si voltò verso di lei: "Segui la squadra di Mike allora. Benvenuta e buona fortuna."

Con riluttanza si affrettò a seguire i suoi nuovi compagni che già se ne stavano andando senza di lei.
Prima che potesse andare vide Erwin rivolgerle un piccolo sorriso di incoraggiamento e lei lo restituì anche se poco convinto.
Quando raggiunse finalmente il capitano Mike volle presentarsi di persona e ringraziarlo.
"Capitano, io sono T/n. Volevo ringraziarla per la fiduc..."
"Se lo vuoi tanto sapere se fosse stato per me non ti avrei mai scelta. L'ho fatto solo per aiutare Erwin, che è già incasinato di suo. Mi deve un favore per cui non ringraziarmi." Le parole di Mike la colpirono di prepotenza nel profondo.
La ragazza si chiese perché così tanto rancore, non aveva nemmeno potuto fare qualcosa per meritarselo.
Se fosse stata ancora nella città sotterranea si sarebbe già ribellata a quel tono, ormai il carattere di Kenjiro stava diventato anche il suo.
Ma è proprio perché non voleva farci ritorno che si trattenne e rimase in silenzio.
"Sebastian ti accompagnerà alle stalle e alla tua nuova stanza. Gli allenamenti cominciano domattina alle 6 per cui vedi di farti trovare pronta nel cortile interno altrimenti comincerò a segnalarti l'inidoneità. Sono stato chiaro?"
"Certo." Rispose lei in tono poco convinto.
"SI CAPITANO, DEVI RISPONDERE!!" E la ragazza mise immediatamente il pungo sul cuore ripetendo in tono più deciso: "SI CAPITANO!"
"Ora va... non ti voglio vedere fino a domani." E dandole le spalle si avviò lungo il viale che portava alle locande del Wall Maria, seguito dagli altri due membri della sua squadra.
Sebastian, invece, rimase a fissarli finché prima che scomparissero dietro l'angolo gli gridò: "tenete un posto anche per me ovviamente!"
Si voltò a guardare T/n con aria tutta pomposa, come per dimostrare che lui era nettamente più forte di lei.
"Che seccatura..." dichiarò con un sospiro.
Era alto pressappoco un metro e 70, capelli corti e neri come la pece con un ciuffo che gli ricadeva sul lato destro della fronte e un paio di occhi marrone scuro.
Ma nel suo sguardo nulla faceva intendere che desiderasse trovarsi lì a fare da guida ad una ragazzina.
"Se è un problema posso andare da sola, basta che mi dici dove devo andare." Disse lei timidamente, non volendo essere d'intralcio a nessuno e farsi nemici di cui non aveva bisogno.
"Mi piacerebbe davvero tanto ma gli ordini sono ordini e non posso disobbedire. Se vuoi davvero rendermi le cose più veloci allora seguimi e basta." Rispose diretto il ragazzo.

Al quartier generale salirono 4 rampe di scale per ritrovarsi al 2° piano della struttura, di fronte ad una porta in legno su cui era inciso il numero 42.
Entrando T/n notò che c'erano due letti e Sebastian si affrettò ad indicarmi quello in fondo, sotto la finestra.
Lei depositò il suo bagaglio sul letto ben rifatto e corse dietro al ragazzo che già si stava avviando lungo il corridoio senza aspettarla.
Per lo meno avrebbe comunque potuto vedere meglio la stanza più tardi dato che aveva il resto del pomeriggio libero e soprattutto chi era l'altro inquilino.
Seguì Sebastian giù per le scale e lungo il vialetto che portava a tanti grandi campi verdeggianti, chiusi in recinti di legno.
Una struttura ampia in pietra si ergeva tra essi e con meraviglia T/n capì che si trattava di cavalli.
Aveva sempre trovato quelle creature maestose, fin da quando leggeva di loro nella città sotterranea.
Ogni loro movimento era leggiadro ed elegante e allo stesso tempo avevano una forza incredibile.
Non stava più nella pelle.
Entrando nelle stalle, tra nitriti curiosi e sbuffi affamati per l'ora di pranzo, i cavalli si affacciarono alle loro finestrelle, osservandoli passare silenziosi fino a fermarsi davanti ad un box a metà della prima fila.
Ospitava un grande cavallo sauro, il suo pelo fulvo splendeva sotto i raggi del sole che filtravano dalla finestra esterna dandogli un colore rossiccio.
Lui si accorse della presenza dei due ragazzi e prese a fissarli incuriosito ma senza affacciarsi.
"Questo è il tuo cavallo." Disse Sebastian senza giri di parole: "buona fortuna, è il peggior cavallo che l'uomo abbia mai cavalcato, ahah."
Lui si voltò senza lasciarle nemmeno il tempo di rispondere o fare domande.
Alzò una mano mentre si avviava fuori dall'edificio, in segno di saluto un po' svogliato e forzato.
"Resta pure quanto ti pare, ci si vede."
T/n smise di osservarlo solo quando Sebastian scomparve dietro un angolo, chiedendosi come sarebbe stata la sua vita da lì in poi.
Sarebbe stata meglio o peggio di quando viveva nella citta sotterranea?
Per un certo verso nel sottosuolo nessuno ti guardava con quell'aria truce e di antipatia... nessuno ti guardava e basta.
Non seppe dire in quel momento quale fosse la soluzione migliore ma poi un leggero nitrito riempì quel silenzio nella sua testa.
'Ma ovviamente è qui' si disse riportando l'attenzione al cavallo che si era deciso finalmente ad affacciarsi alla sua finestrella per conoscerla.
Un foglietto attaccato con un chiodo arrugginito alla porta in legno del box recitava il suo nome, ipotizzò T/n mentre porgeva una mano dell'animale per farsi annusare.
"Altair..." gli sussurrò cominciando ad accarezzarlo sul muso.
Percorrendo delicatamente la sua sottile lista prolungata mentre lui rimaneva immobile.
Sembrava gli piacesse.
"Spero che riusciremo ad andare d'accordo..." ma lei era già al settimo cielo.

4chiacchiere in compagnia:
Bene benee, come state?
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, mi sono impegnata parecchie, ahah.
Però insomma... nessuno vuole veramente accogliere T/n tranne Erwin. Speriamo le cose migliorino 💪
Alla prossima!
😘 SilverANBU

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora