Quando in lontananza si cominciarono a scorgere le alte mura della città, il cuore di T/n accelerò il suo battito.
Quando si era persa in quella foresta non avrebbe creduto di poterle rivedere ancora una volta.
Non vedeva l'ora di oltrepassare il cancello e essere al quartier generale per poter parlare di nuovo con Erwin.
Al pensiero un fremito di gioia la percorse da capo a piedi.
Sembrò che anche Altair lo avesse percepito poiché tirò in alto la sua testa e puntò le orecchie di fronte a sé, nitrendo allegro.
La sua chioma fulva mossa dal vento, la sua energia e la sua vivacità... in qualche modo T/n sapeva che non era affatto il cavallo peggiore, senza sentimenti né voglia di vivere.
Di voglia ne aveva eccome, bisognava soltanto la risvegliasse dentro di sé.
Ben presto e senza nessun altro imprevisto le porte di Shiganshina si aprirono e al passo tutti i sopravvissuti del corpo di ricerca fecero il loro ingresso.
Mike le si avvicinò in groppa al suo destriero baio chiaro: "dovresti dare come priorità a quelle ferite."
"Non è niente." Rispose lei anche se ancora un po' le dolevano.
"Vai a fartele vedere." Era un ordine e T/n non aveva molte scelte ma non poteva di certo aspettare di parlare con Erwin.
Tutta la gente per la città si fermava e li osservava con riluttanza, sapendo quante altre vittime i giganti si fossero portati via.
"T/n..." Mike la chiamò nuovamente quando arrivati al quartier generale smontarono tutti da cavallo.
Il capitano non fece in tempo a dire quello che avrebbe voluto che in men che non si dica Jin, Sebastian e Emy le furono addosso.
"Sapevamo che non eri morta!" Disse la sua compagna di squadra colma di gioia.
Non si era mai sentita così ben accetta in tutta la sua vita, la sua felicità poteva toccare le stelle in quel momento.
"Ottimo lavoro, complimenti." E Mike le rivolse un saluto con il pugno sul cuore non appena ci fu un secondo di calma tra di loro.
Lei rimase a fissarlo per un istante, negli occhi del capitano c'era una profonda riconoscenza e rispetto.
T/n rispose con espressione seria al saluto, questa volta uscitogli alla perfezione.
"Le ferite, mi raccomando." Disse infine osservando l'espressione di T/n che si faceva sempre più impaziente mentre la squadra di Erwin e Hanji passava di fianco a loro.
"Si, capitano!" Cercò di rispondere con più convinzione possibile.
"Suvvia capitano, nulla che un bel bicchiere di whisky non possa guarire! Stasera si deve festeggiare!!" Jin era già partito con le sue idee per la serata e da quel momento nessuno avrebbe mai potuto destarlo.
"Non si discute." Mike era serissimo, la sua espressione non ammetteva rifiuti da parte di nessuno.
"Mi assicurerò io che ci vada." Una voce esterna a loro si intromise, fermandosi a qualche passo di distanza alle spalle dei ragazzi.
"Allora posso fidarmi." Mike smontò quella sua serietà con un piccolo sorrisetto, quasi di sfida verso il nuovo arrivato.
Erwin era in piedi dietro di loro e attendeva con il suo cavallo grigio ancora bardato.
A lei sembrò illuminarsi il viso quando incrociò i suoi occhi azzurri.
"Sempre a disobbedire agli ordini, eh T/n? Persino i capitani ti accompagnano." Disse scherzoso Sebastian per poi salutare la loro compagna con gioia.
"Ci vediamo dopo!" Anche lei li congedò con un caloroso saluto.
Non fece però in tempo a voltarsi verso il suo amico che lui la stava già stringendo in un abbraccio.
La sua stretta la sorprese un po', non si aspettava questo genere di emotività da un uomo come lui, ma ne fu molto sollevata.
In qualche modo voleva dirle che non aveva mai dimenticato la loro amicizia e per istinto lei ricambiò il gesto mentre sentiva milioni di farfalle in visibilio nel suo stomaco.
Era di molto più grande di lei per poterlo abbracciare per intero, e si sentì così piccola tra le sue braccia.
Il suo profumo trasmetteva tranquillità e tutta l'adrenalina di quei giorni si dissuase solo in quel momento.
I loro cuori cominciarono a prendere qualche battito in più.
"Dio solo sa quanto era in ansia." La caposquadra Hanji si avvicinò, senza badare troppo a quel loro piccolo momento di intimità.
"Come stai?" Chiese la donna mettendole amichevolmente una mano attorno al collo.
"Adesso che sono qua molto meglio." Rispose con gioia T/n.
Ormai aveva capito che quando Hanji si comportava in quel modo non era una mancanza di rispetto ma lo faceva spontaneamente.
Per cui la ragazza fu davvero felice di sapere che anche lei stava cominciando ad accettarla come una di loro.
"Sei stata fenomenale! E come sei riuscita a convincere Altair a correre in quel modo? Stentavo a credere fosse lui con tutti i tentativi che ho fatto per farlo cambiare! Racconta racconta!" Era l'eccitazione fatta a persona.
"Stasera." Erwin mise fine a tutto: "prima le ferite. Potrete parlarne stasera."
"Aah ma è una ragazza forte! Solo perché vuoi tenerla tutta per te! Impiccione!" Finché Hanji divertita lì lasciò nuovamente da soli, nella sua espressione un sorrisetto che faceva intendere di sapere qualcosa in più degli altri.
"Capitano..." lei si voltò preoccupata: "prime delle mie ferite ci sono le sue." E accarezzò il collo di Altair che chiudeva e riapriva i suoi dolci occhi a fatica, per tenersi sveglio e restare in piedi.
La stanchezza lo aveva preso di colpo e doveva curarlo al meglio adesso per farlo riposare a dovere.
"Chiamerò uno stalliere e lo farò med..."
"No." Rispose categorica: "lui mi ha salvato la vita. Lo devo accompagnare io."
Non c'era modo per Erwin di farle cambiare idea, lo vedeva nei suoi occhi.
Non insistette ma la sollevò e la mise sul dorso del suo desiderio grigio e poi accompagnò tutti alle stalle.
Lì Altair venne curato e pulito a dovere anche se prima di andare, non contenta, T/n dovette recuperare due o tre mele da mettere nella sua mangiatoia.
E siccome non voleva fare un torto neanche al suo cavallo grigio, ne regalò qualche d'una anche a lui.
Erwin non poteva fare a meno di ammirare quanta dolcezza ci fosse nel suo cuore e quanto desiderasse sapere qualcosa in più di lei, sul suo passato.
Quando cominciò a farsi davvero troppo tardi la trascinò via dalle scuderie e la condusse in infermeria dove le vennero disinfettate le ferite e coperte da alcune garze.
La ragazza aveva fatto un ottimo lavoro nel curarsi e presto si sarebbe ripresa come il suo Altair.
Arrivata l'ora di cena si separarono sulle scale della struttura del quartier generale e si diedero appuntamento alla mensa dopo essersi fatti una bella doccia.
"Ehi T/n!" Hanji la stava già chiamando prima ancora di poter individuare qualche posto a sedere.
"Siediti qui, devi raccontarmi tutto! Ricordi?" La caposquadra non mollava mai la presa.
"È il tavolo degli ufficiali, non posso sedermi." Disse la ragazza preoccupata.
"Aah ma insomma! Direi che per questa sera possono fare anche un'eccezione!" E la invitò a sedersi accanto a lei.
Anche Erwin, Mike e Sadis si unirono poco dopo e il comandante prese l'occasione di congratularsi di persona per la difficile impresa compiuta.
"Allora come hai fatto a convincere quel cavallo?"
"Beh io..." T/n ci pensò su: "io credo di averlo compreso. Il suo modo di pensare, di agire... in quei momenti l'ho guardato negli occhi... e ho visto me stessa. Lui stava comunicando con me. Ho capito tutte le sue paura, i suoi timori. Quando sono risalita sulla sua groppa ho capito che lui mi stava ascoltando. È stata una sensazione straordinaria e tutto è successo con tale naturalezza e armonia che non me ne sono resa conto subito. E non è servito nemmeno dire una singola parola. Era una comunicazione tutta fatta di sguardi e silenzi. È incredibile."
T/n si perse nei suoi ricordi mentre Hanji, se avesse potuto, si sarebbe messa a prendere appunti.
Nel mentre, invece, Erwin non poteva fare a meno di toglierle gli occhi di dosso.
In qualche modo lo aveva saputo che quella ragazza aveva qualcosa di speciale dentro di sé ma adesso stava andando oltre le sue aspettative.
Strano per una che non ha fatto altro che fallire fino a qualche mese fa eppure per lui non era così.
Chissà perché, però, provava questo forte senso di attaccamento verso di lei.
Ci teneva che continuasse a vivere, che imparasse a difendersi e a sopravvivere.
Ci teneva non facesse ritorno dove aveva cercato così fortemente di scappare.
Per questo le aveva offerto un posto nel corpo di ricerca.
In più le sue capacità sarebbero state utili alla legione ma forse adesso, vedendola in quello stato non ne era più così convinto.
L'aveva messa in pericolo, in un grosso pericolo, e un tempo credeva gli non importassero i rischi del mestiere eppure dopo quei giorni di spedizione... non ne era più tanto convinto.
Una parte di sé la voleva proteggere, tenere al sicuro e non farla più uscire oltre le mura.
'Che patetico egoista.' Pensò di sé stesso.
'Le cose non funzionano a tuo comando anche se sei un capitano. Perché lei è sempre nella mia testa?'
E se lui si stesse innamorando?
'No. È impossibile.' Si disse ma forse avrebbe dovuto parlargliene.4chiacchiere in compagnia:
Aahh arrivo un po' in ritardo con questo capitolo ma spero sia comunque gradito.
Spero che la storia vi stia piacendo e si, tranquilli, arriveranno anche le scene più piccantine ma come vi avevo anticipato ci vuole trama.
O almeno questo è come la penso io ✌ altrimenti ho paura non valgano nulla quei momenti hot 😩
Nel frattempo vi mando un abbraccione!!
Alla prossima!
😘 SilverANBU
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Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)
FanfictionT/n è una bambina che vive assieme alla sua famiglia nella città sotterranea, dalla quale poi riuscirà a fuggire. Aiutata da un capitano della legione esplorativa e ad un oggetto misterioso si unisce alle fila dei cadetti e combatterà sotto il simbo...