19. Libertà

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Tanto tempo fa, un pover uomo che non aveva altro se non il suo cavallo, andava di villaggio in villaggio a lamentarsi di tutti i suoi problemi.
Nessuno lo ascoltava più finché un umile anziano non incrociò il suo cammino.
E secondo la leggenda lui rispose:
"Sei tu che dai al cavallo la forza,
Che gli vesti il collo di una fluente criniera.
Sei tu che lo fai saltare come la locusta,
Incutere terrore con il suo fiero nitrito.
Raspa impetuoso la terra,
Esultando della sua forza,
E si slancia nella mischia.
Sprezzante di paura nulla teme,
Non indietreggia di fronte alla spada.
Contro il suo fianco sbatte la faretra e la folgorante lancia e la freccia.
Con fremente furia divora la terra,
Non sta più fermo quando suona la tromba."

"Non sono magnifiche?" T/n chiuse il libro che amava portarsi dietro ovunque e lo posò sulle sue gambe in attesa della risposta di Kenjiro.
"Da come lo hanno descritto sembra quasi una divinità." Il fratello non era mai stato un tipo filosofico.
Eppure lei si faceva trasportare dalla poesia in ogni singola parola e non poteva fare altro che immaginarsi quelle creature nei loro maestosi movimenti.
"Un giorno voglio vederli. Voglio vederli correre!" Era determinata più che mai.
"Magari rimarrai delusa." Ma Kenjiro si pentì di aver pronunciato quelle parole osservando il visetto della sorellina scrutarlo contrariata.

Il gigante continuava nel suo inseguimento, sembrava non voler mollare la presa.
Avrebbe dovuto intervenire lei.
Prese tra le mani l'unica impugnatura ancora funzionante dell'attrezzatura mentre nell'altra mano la sua spada era per la prima volta libera dal fagotto che la avvolgeva.
La sua lama dai riflessi azzurrini splendeva alla luce del sole di quella mattina.
Altair continuava a correre, i suoi passi decisi e pesanti sul terreno, i muscoli tesi e le orecchie in allerta.
Poteva sentire tutta la sua potenza in ogni suo movimento, sembrava un cavallo totalmente diverso.
Non aveva più atteggiamenti di ribellione o di incertezze.
Non si trascinava nella sua andatura ma anzi, era sicuro di sé e non aveva mai esitato fino a quel momento.
Era davvero veloce.
Con gioia vide il corpo di ricerca in lontananza, ce l'aveva fatta, li aveva raggiunti ma il gigante le stava ancora alle calcagna.
Fece un giro di 180 gradi, con il corpo rivolto verso il posteriore del cavallo, di fronte al gigante che si abbarbicava nel rincorrerli.
Con tutta la precisione che gli era consentita da quell'attrezzatura risistemata alla bell'e meglio, puntò alla spalla destra dell'umanoide.
Si staccò dal dorso di Altair mentre il gigante allungava già una mano nel tentativo di afferrarla.
Con una precisione maestrale, la lama si conficcò nella carne e proseguì aprendo la pelle del gigante fino alla spalla.
Il mostro cambiò obbiettivo, con gli occhi cercava quella ragazza, da qualche parte attorno a sé, finché un taglio netto alla collottola non gli fece perdere i sensi e cadere esanime.
Quindi era questo combattere contro i giganti... aveva sconfitto il suo primo gigante! Ce l'aveva fatta!
Ancora sospesa in aria però ne vide un secondo avvicinarsi a loro, più piccolo del precedente, ma sembrava più veloce.
Doveva farcela di nuovo.
Doveva dimostrare che poteva farcela, sia a sé stessa che a tutti gli altri!
'Si ricrederanno!' Pensò e non l'avrebbero più presa tanto in giro.
Erwin avrebbe potuto essere finalmente fiero di lei.
Cercò di proiettare i rampini più vicino possibile a quel gigante che si stava avvicinando con agilità.
Un albero lì vicino l'avrebbe aiutata.
Quando lo raggiunse non perse tempo a puntare nuovamente i rampini e questa volta sul retro del collo del colosso e, senza nemmeno che lui potesse fare altro, con un colpo della sua spada gli provocò un profondo squarcio.
La sua spada cercava di comunicarle di combattere! Sembrava avesse un'anima.
La poteva sentire, percepire.
Era una sensazione inebriante, come quel giorno durante gli allenamenti.
Ma fortunatamente non c'erano più pericoli.
Il gigante cadde a terra agonizzante mentre lei proseguiva dritto e cercava di tornare dal corpo di ricerca.
Si diede una spinta sia con il gas che con i rampini per raggiungere Altair che appena la vide si rimise a correre.
Il rampino si ruppe e il gas era agli sgoccioli ma non importava.
S'inciampò ma si rimise i piedi subito e corse accanto al cavallo per poi prendere uno slancio a salirgli in groppa.
"T/n!!!" Riconobbe la voce di Jin che cercava di spronare il cavallo per raggiungerla ma fu lei a dover rallentare un po'.
Lui la salutò con gioia finché non si riunirono al gruppo e venne accolta anche dal resto della squadra.
T/n era al settimo cielo, diede una pacca forte sul collo del cavallo per congratularsi anche con lui mentre Mike le si accostò.
"In tutti questi anni non mi è mai capitato di vedere una cosa simile."
"Che cosa capitano?" Chiese lei cercando di comprendere se fosse stupito o arrabbiato.
"Tanta voglia di vivere." E lui le rivolse un gran sorriso come mai gli avevano mai visto fare.
La ragazza rimase pietrificata dallo stupore, non se lo aspettava.
"Ehi! che cavallo sarebbe questo?" Sebastian chiese ironico senza più spostare il suo sguardo da Altair.
"Maahh..." T/n ci pensò su: "il ronzino peggiore che l'uomo abbia mai cavalcato."
Una risata proruppe dalla divisione di Mike e Emy cominciò come suo solito a prendere in giro Sebastian.
Ma adesso gli occhi di T/n cercavano qualcun'altro.
Lei trovò il suo sguardo poco dopo, tra le fila del corpo centrale della formazione che adesso sfortunatamente era meno numerosa.
Sarah gli cavalcava affianco ma gli occhi azzurri di Erwin scrutavano T/n e lei ebbe l'istinto primordiale di corrergli incontro.
Quando cercò di farlo lui si mise il pugno sul cuore e annuì silenzioso per dirle di rimanere dov'era.
Non doveva rompere la formazione, loro si sarebbero parlati dopo, altrimenti se fosse successo qualcosa sarebbe stato peggio.
Tutti loro erano ancora in missione, in un territorio nemico e non c'era tanto da andarci leggeri.
Lei gli rispose allo stesso modo, un saluto militare ancora un po' goffo ma sicuramente migliorato, e lui le rivolse un sorriso per poi tornare a guardare di fronte a sé.
Tutti e due non vedevano l'ora di poter tornare a casa.

4chiacchiere in compagnia:
Capitolo un po' più breve dei precedenti ma non volevo inabissarmi troppo in ulteriori descrizioni. Non so se sia stata una scelta giusta... beh in questi due capitoli non sono sicura di niente, ahah.
L'importante però è che T/n stia bene adesso 💪
Va beh, spero vi piacciano lo stesso.
Fatemi sapere, a domani!
😘 SilverANBU

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora