35. Il Sole e la Luna

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"Erwin..." Lì per lì, la prima cosa che le venne in mente fu il suo nome.
Tutti quei pensieri negativi e le preoccupazioni sparivano sempre ogni volta che vedeva il suo volto.
"Tu mi hai chiesto di dimenticare quel bacio che ci eravamo dati e di ritenerlo solo un errore. Ma io... Non l'ho mai dimenticato. Sono stata egoista e non ci ho nemmeno provato."
I due si guardarono intensamente negli occhi finché T/n non riprese a parlare.
"E siccome di disastri ne ho causati tanti e di peggiori quello che combinerò adesso non credo cambierebbe tanto le mie statistiche." E si fece sfuggire una leggera risata amara.
Erwin rimase in attesa, con la mano ancora stretta attorno alla sua.
Il suo calore era davvero confortevole e diede la spinta alla ragazza di continuare il suo folle discorso.
"Più il tempo passa e più ci sono cose che non puoi ignorare. Cose a cui smetti di passarci sopra. E anche se poi sai già che non andrà a finire bene lo devi fare per forza o i pentimenti prima o poi arriveranno a torcerti le budella."
"Che cosa non andrebbe a finire bene?" Chiese tranquillo Erwin che in cuor suo poteva intuire dove stesse andando a finire quella conversazione.
Avrebbe voluto sentirlo dire dalle sue labbra eppure allo stesso tempo aveva paura che quello avrebbe rovinato tutto tra loro.
Una parte di sé bramava quelle parole e l'altra parte stava pregando affinché T/n ci ripensasse.
Ma lei ormai non si sarebbe più tirata indietro.
L'aveva detto lei stessa. Aveva avuto il coraggio di fare tante altre cose a cui non si era tirata indietro. Perché avrebbe dovuto farlo adesso?
Alla fine anche lui provava ancora le stesse emozioni di quando l'aveva salvata la prima volta.
Non aveva mai smesso di ammirare quel suo orgoglioso coraggio e la sua immensa determinazione.
"Che domande, capitano..." E sorrise: "Perché ho realizzato che mi sono innamorata di te... E non mi sto sbagliando. Sei sempre stato nei miei pensieri e non smetterai mai di esserci. Anche se tu non provi lo stesso per me."
Il cuore di Erwin cominciò a palpitare di eccitazione al pronunciare di quelle parole e sentì un blocco allo stomaco.
"Mi va bene anche se tu non lo accetterai. Però so di averlo detto perché era da tanto che speravo di farlo." E questa volta non furono le lacrime di dolore a rigarle le guance ma di gioia.
Lei attese qualche istante ma vedendo che Erwin non riusciva a proferire parola si alzò dalla sedia lasciandogli la mano e dirigendosi verso la parta.
"Credo di averti ormai sconvolto la vita definitivamente quindi è meglio che sparisca prima che tu ti penta di avermi reclutata, ahah."
Con le lacrime ancora in balia dei suoi sentimenti tentò una battutina prima di mettere la mano sulla maniglia.
"T/n..." Lui la chiamò e lei attese prima di aprire la porta.
"Non sono mai stato bravo ad esprimere i miei sentimenti. Quando ci provo combino un guaio dopo l'altro. Però ti chiedo... Chi te l'ha detto che non lo accetterei?"
Lei si voltò a guardarlo.
Aveva lo sguardo chino e era ancora seduto su quella sedia.
"Perché so che non mi ami."
"E chi l'ha detto?"
"So che ami un'altra persona, un altro genere di donne. E non ci vedo nulla di male." Sorrise amaramente anche se il suo cuore si stava lentamente spezzando in mille pezzi.
"Ho chiesto chi?"
"Il comandante della gendarmeria. So che ami Marie e che non è mai cambiato quello che provi per lei."
"Tsh..." Erwin assunse un'espressione metà tra il divertito e lo sprezzante. Per un secondo si immaginò di voler prendere a sberle Neil per quella stupidaggine.
Si alzò e raggiunse la ragazza accanto alla porta, togliendole gentilmente la mano dalla maniglia di ottone.
"Marie è stato tanto tempo fa. Non posso dire che non sia vero ma di sicuro adesso non provo più niente per lei. Per cui non so cosa ti abbia raccontato Neil ma si sbaglia."
T/n gli sorrise: "Guarda che non devi dirlo solo per..."
"Non lo dico per non offenderti. Lo dico perché è la verità. Quando chiesi a mio padre come aveva capito che era innamorato di mia madre lui mi rispose che non esisteva un manuale da studiare per saperlo. E lì avevo già capito che sarebbe stata una cosa al di fuori della mia portata. Eppure lui mi disse di guardare alle piccole cose. Ho trovato quelle piccole cose in Marie e quindi me ne sono invaghito. Ma ora ti dirò una cosa... Le piccole cose che ho vissuto con te erano talmente evidenti che persino un cieco non avrebbe potuto fare a meno di notarle. E credo che mi sono fatto cogliere così all'improvviso dal tuo amore da non essermene reso conto. Ho cercato di nasconderlo chiedendoti di dimenticare ma mi sbagliavo."
La ragazza lo guardò attentamente stentando a credere a quelle parole.
"In realtà non l'ho dimenticato nemmeno io. Io ti amo. Marie è soltanto una storia lontana ma... Ho ancora paura di ciò che siamo, T/n."
Tentennante, lei chiese: "Intendi dire che siamo due soldati?"
Lui annuì: "Non è permesso a due come noi di provare qualcosa che vada oltre ai nostri obiettivi militari. E io devo seguire le mie promesse..."
"Erwin..." Lei lo guardò sul punto di piangere di nuovo di gioia: "Mi basta."
"Cosa ti basta?"
"Mi basta sapere che tu sei con me. Non mi serve altro. Non è necessario che tu mi dimostri il tuo amore in modo eclatante al pubblico, non è necessario che gli altri lo sappiano. Mi basta che tu sia con me, vicini con il cuore. L'amore è qualcosa a cui non puoi sottrarti e a cui non è giusto sottrarsi. Io la penso così..."
"Ferma..." Disse semplicemente Erwin per interrompere le sue chiacchiere di discolpa.
Non voleva sentire nient'altro, nessun'altra parole e per la prima volta provò il forte desiderio di lasciarsi andare.
Di togliere quella maschera di serietà che fino a quel momento gli aveva sempre impedito di parlare e agire in modo sincero.
Lei era lì davanti a sé.
Non aveva più intenzione di lasciare che le sfuggisse nuovamente.
Le prese dolcemente il viso tra le mani e avvicinò le sue labbra alle sue.
Il loro bacio fu così improvviso e intenso che nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi.
I baci si fecero più intensi e passionali, le loro lingue si intrecciavano come le loro anime.
Erwin la prese improvvisamente in braccio e lei non si oppose in alcun modo a quel gesto anzi, i loro baci proseguirono indisturbati.
Mosse qualche passo verso la porta accanto e la aprì, preso da una passione così coinvolgente che non ricordava di aver mai provato.
Posò T/n dolcemente sul proprio letto e, ancora curvo su di lei, prese a sbottonarsi la camicia.
Alla vista di quel corpo così piazzato T/n venne assalita da un forte brivido e prese a baciarlo, lasciando caldi baci sul suo petto e sul suo collo.
Fu Erwin a prendere la decisione di togliere la camicia anche a T/n ma prima che potesse farlo lei lo fermò.
"Scusa."
Sembrava che la voce di T/n non avesse il coraggio di uscire e la ragazza si limitò a scuotere leggermente il capo.
"Non preoccuparti." Disse Erwin accarezzandole il viso e questo sembrò farle ritrovare la forza.
"Io non sono... Come te lo aspetti..." Cercò di dire.
"Io non sono qui per aspettarmi qualcosa." Disse lui dolcemente: "Tu sei bellissima così come sei."
Lei sorrise mentre le lacrime cominciavano ad inumidirle gli occhi, mollando la presa da Erwin e i suoi indumenti.
Lui riprese il suo intento, infine sfilandole gentilmente la camicia dalle spalle e poi dalle braccia.
Il suo corpo era segnato da tutti i suoi anni passati sotto terra, le sue cicatrici ormai bianche solcavano alcuni punti ma Ewin fu rincuorato dal fatto che non fosse più magra come un tempo.
Si era fatta più robusta e le sue forme lo stavano provocando nel profondo.
Il suo fisico risaltava il suo seno e i suoi fianchi in una maniera così perfetta in tutte le sue imperfezioni.
Ed Erwin si accorse di amarle tutte.
"Sei splendida..." Le sussurrò mentre prendeva a lasciarle dolci baci su tutto il corpo.
Il respiro di lei si fece più pesante e i suoi sospiri lo stavano facendo impazzire.
Quindi era così che funzionava l'amore...
Slacciò anche i pantaloni e gli stivali e glieli sfilò posandoli poi a terra accanto al letto.
Poi toccò a lei. Si inginocchiò e appena ebbe sfilato i pantaloni si sentì leggermente imbarazzata nel ritrovarsi di fronte alla sua intimità.
Erwin la incoraggiò a rialzarsi e a sdraiarsi sul letto, poteva sentire il suo cuore battere all'impazzata contro il suo petto.
Negli occhi di T/n poté scorgere un leggero velo di timore ma lui cercò di calmarla accarezzandole i capelli.
In quei momenti lei somigliava di più al suo amico Altair che ad un essere umano.
Non parlava con la bocca ma lo faceva con gli occhi, il che rendeva un po' difficile comunicare facilmente.
Forse era proprio per quello che lei sapeva capire gli animali meglio di chiunque altro; perché parlava la loro lingua.
Ora erano ormai del tutto nudi, l'uno di fronte all'altra, nel silenzio della sera mentre l'aria frizzantina era a contatto con la loro pelle.
Erwin la invitò ad allargare le gambe e così lei fece mentre prendeva a toccare la sua intimità.
Lentamente lui le si avvicinò e cominciò a fare pressione all'entrata.
Avvicinò il bacino al suo con calma, mentre sentiva il respiro di T/n farsi pesante e irregolare.
Poi, quando i loro sguardi si incrociarono, lui capì che poteva proseguire.
Le sue spinte cominciarono a farsi più veloci, T/n poteva sentire sia un grande piacere che colmava il suo vuoto e sia un leggero pizzicare al suo interno.
Eppure non poteva fare a meno di esprimersi in sospiri e gemiti, che diventavano più forti ogni volta che lui aumenta il ritmo.
Erwin allungò una mano e le tappò la bocca per non fare troppo rumore che potrebbe essere benissimo sentito all'esterno.
Smise e la fece girare per poi ricominciare.
Nessuno dei due aveva mai provato una simile sensazione ed Erwin stava ormai cercando di trattenersi da un po'.
All'improvviso lui si allontanò e venne.
Con un sospiro finale si sdraio sul letto accanto a lei e vide le lacrime solcare il suo dolce volto.
L'espressione di Erwin cambiò subito da soddisfatta a preoccupata, osservando la ragazza sorridergli.
"Che succede?" Chiese andando in un leggero panico rendendosi conto che forse aveva pensato solo a sé stesso mentre a lei non andava.
"Sono solo felice." Rispose lei sinceramente, rannicchiandosi tra le braccia di Erwin.
Tutte quelle fortissime emozioni che aveva provato si erano sfogate in un pianto liberatorio, totalmente diverso da quelli che aveva provato fino a quel momento.
Erano state emozioni stupende e quel pianto era solo la gioia che non riusciva ad essere espressa diversamente.
Non voleva che Erwin si preoccupasse inutilmente e così, presa da un'improvvisa stanchezza, si addormentò tra le sue braccia, lasciandosi cullare dal suo profumo e il suo calore.
Erwin comprese e prese ad abbracciarla forte finché anche lui non si addormentò, lasciando il resto alla notte buia.

4chiacchere in compagnia:
Oh... Vedo già qualcuno festeggiare allegramente all'orizzonte rinfacciandomi che questo momento è arrivato solo al capitolo 35!
😂😂😂 E chi sono io per darvi torto, d'altronde.
Forse ho esagerato un pochino... Oltre a non essere molto brava nel descrivere queste scene ma ci ho provato.
Non ho nient'altro da aggiungere direi 😂
😘 SilverANBU

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora