31. Pezzi dello stesso puzzle

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Erwin quella stessa sera, di ritorno dalla spedizione nel sottosuolo, si recò nell'ufficio del comandante.
Non sapeva che cosa dire.
La missione effettivamente era stata portata a termine; catturare i tre individui che lavoravano per Lobov.
Ciò che stavano cercando però lo portava sempre con sé ed Erwin sapeva perfettamente che avrebbero provato a cercarlo ovunque.
Li avevano arruolati nel corpo di ricerca, dopo l'ingresso di T/n non sarebbe stato strano se anche loro ne avessero preso parte ma doveva fare attenzione.
Erano ancora dei tipi pericolosi e Lobov era ancora in libertà.
L'unico modo in cui potevano incastrarlo era beccare quei tre ragazzi con le mani nel sacco.
A parte queste novità non sapeva invece come spiegare la questione che riguardava T/n.
Nella città sotterranea aveva smosso talmente tanta polvere che non poteva passare inosservata anche per chi abitava in superficie.
Shadis lo avrebbe saputo comunque anche se Erwin avesse deciso di non raccontare l'accaduto e poi sarebbero stati guai seri per tutti.
Non poteva rifiutarsi e proteggere un'altra volta quella ragazza ma cosa di tutto il racconto avrebbe indispettito di più il comandante?
Bussò alla porta ancora con questi pensieri che gli ronzavano nella mente finché una voce dall'altra parte non diede il permesso di entrare.
Oltrepassando l'uscio e dopo essersi chiuso la porta alle spalle, Erwin mostrò il suo solito saluto militare impeccabile.
In ufficio erano già presenti tutti gli altri capitani e caposquadra che si voltarono a guardarlo preoccuparti.
"Siediti pure." Disse Shadis rivolto a lui ma continuando a leggere il prospetto scritto.
"Ora che siamo tutti qui possiamo cominciare la nostra riunione. Erwin voglio cominciare da te."
Shadis guardò il suo capitano con aria di chi sapesse già la storia ma volesse sentirla dalle parole dei responsabili.
"La partenza è avvenuta come previsto e la missione è stata portata a termine con successo. L'avvenuta cattura e reclutamento dei tre soggetti è stata completata ma sicuramente con non pochi intoppi. In primo luogo quest'ultimi si sono dimostrati più agili del previsto con il movimento tridimensionale e poi T/n è stata attaccata da una banda rivale. Questo ha comportato il suo allontanamento dal gruppo e la perdita della formazione originale."
"Mm..." mugugnò il comandante poco convinto: "Mike se non sbaglio T/n è una tua sottoposta. Sai dirmi il motivo per cui è stata presa di mira?"
"In realtà, signore... penso che lei conoscesse già chi la stesse attaccando. Prima di ritrovarsi qui abitava in quelle terre... ho paura che centrassero qualcosa con il suo passato. Lei di sicuro non si è tirata indietro nello scontro. Ho visto come ha combattuto, ho visto come ha ucciso quegli uomini... sembrava sapesse perfettamente cosa fare."
"Io non riesco a fidarmi di lei." Ammise sommessamente Mihel.
"Lei non ha fatto nient'altro che difendersi." Provò a dire Erwin ma il capitano Mihel lo interruppe bruscamente.
"Li ha completamente annientati. Non la chiamerei solo difesa."
"Ascoltate..." Hanji prese parola: "Io ho il sospetto che la sua famiglia centrasse qualcosa con il re delle mura."
"Eeh??" Mihel e Mike non riuscirono a trattenere lo stupore dalle sue parole. Forse pensavano fosse una folle e che stesse dando i numeri.
"Perché?" Chiese Shadis seriamente, senza abbandonare quella sua espressione imperturbabile.
"Questo spiegherebbe perché giù la cercano così tanto e perché cercano anche quella spada che si porta sempre appresso." Rispose la caposquadra cercando di rimanere il più serio e convincente possibile.
"Beh per quanto mi riguarda lei potrebbe anche essere una squilibrata qualunque e che la tua teoria potrebbe essere una semplice coincidenza." Nuovamente Mihel parlò con voce ferma.
"Non lo dico senza alcuna fondamenta. È anche riguardo ciò che mi dissi tu, Erwin." E Hanji rivolse il suo sguardo al capitano.
Non pensava che la caposquadra avrebbe avuto il coraggio di parlarne così apertamente senza averlo consultato prima.
In quel momento Erwin sentì un blocco allo stomaco e quella sensazione terribile di venire scoperti traditi da qualcuno di cui si fidava.
"Che fondamenta?" Chiese Shadis con serietà.
"Mi dispiace, Erwin. Ma penso che non sia costruttivo tenere quelle cose nascoste. Il capitano, di ritorno da Mitras, mi raccontò che T/n ebbe una strana reazione alla vista di alcuni quadri in un magazzino."
"Alcuni quadri?" Chiese confuso Mike.
"Esatto. Trovati per la precisione in un vecchio magazzino. E che da allora T/n non era più la stessa."
"Ho solo detto che ha avuto un mancamento." Erwin non sapeva più come togliersi da quella spiacevole situazione: "ed erano dei semplici ritratti."
"Si, ma anche tu sembravi preoccupato altrimenti non mi avresti chiesto se sapevo qualcosa riguardo quei ritratti."
Erwin guardò negli occhi Hanji fingendosi poco stupito dalla situazione.
"Di che ritratti parlate?" Chiese infine Shadis e Erwin non ritenne più saggio lasciar correre e mentire.
"Al secondo piano nel magazzino della est. Ci sono dei ritratti di cui uno strappato. Sembrava T/n fosse stata colpita proprio da quest'ultimo." Erwin abbassò lo sguardo.
"Ancora a proteggere quella mocciosa? Quando la smetterai di trattarla con i guanti e a guardarla come tutti gli altri cadetti?" Mihel non riusciva mai a trattenersi nel dire la sua opinione ma forse aveva ragione fin dall'inizio.
"Fatto sta che ci ho pensato..." Riprese Hanji: "e ho letto alcuni documenti. Posso ipotizzare che quelli fossero membri di una squadra che anni addietro cercò di usurpare il potere del re ma che fu sterminato dalla gendarmeria di Mitras. Era uscito uno scandalo al riguardo ma poi si era tutto concluso nel giro di un giorno. Non so chi siano i membri di quella banda ma possi ipotizzare anche che T/n avesse un parente che ne facesse parte."

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora