28. Missione speciale

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Provava una forte repulsione per qualsiasi cosa in quel luogo.
Non appena l’odore di sporco e fogna le invase i polmoni si sentì mancare alcuni battiti del cuore.
Per lei quel posto era solo tanto dolore e sofferenza che non voleva riprovare e già era devastata nell’animo dallo strano comportamento di Erwin.
Non capiva per quale motivo non fosse venuto a parlarle nemmeno una volta, forse aveva sbagliato a comportarsi in quel modo ma non avrebbe saputo fare di meglio.
Forse era lei che doveva andare a scusarsi con lui nonostante Mike si fosse congratulato con lei.
La scomparsa improvvisa di Emy aveva reso le cose ancor più difficili, lei era l’unica amica che aveva ed era stata divorata da quei mostri.
Ancora non poteva crederci così come tutti gli altri membri della squadra, il rimorso era tanto.
Non sapeva se sarebbe stata in grado di mantenere la lucidità quel giorno.
Le venne da piangere quando un blocco cominciò a formarsi alla bocca dello stomaco, una terribile sensazione la pervase.
Poteva riconoscere quel cancello malridotto che separava la libertà da quella prigione, quella sensazione che opprimeva quel luogo intriso di tristezza, quegli sguardi spenti e senza più anima della gente che ci viveva.
Le ricordò che una volta lei era una di quelle persone, che faceva parte di quella gente spenta e il suo sguardo andò dritto verso Erwin.
Lui la guardò per un istante, i suoi occhi non riuscivano più a trasmetterle speranza e un’ondata di disperazione si fece spazio dentro di sé.
Prima di far partire la missione effettiva, si decisero di mettere T/n come capofila, avrebbe guidato lei assieme a Mike il resto degli uomini.
Si librarono in alto, sopra i tetti delle case trasandate e logore, grazie al movimento tridimensionale e al soffitto di quella grande caverna che era la città sotterranea.
Percorsero un chilometro circa alla ricerca di coloro che lavoravano per Lobov e quando fossero arrivati circa al centro si sarebbero divisi, una squadra avrebbe proseguito con il dispositivo mentre quella di Erwin a piedi.
T/n però si accorse che qualcosa non andava e con la coda dell’occhio percepì un leggero e impercettibile movimento sui tetti sotto di loro.
Improvvisamente tutto quel rancore, paura e rabbia si mischiarono assieme e scomparvero, avvertendo un brivido lungo tutta la schiena, questa volta forte e chiaro.
Doveva concentrarsi e lasciare da parte tutto il resto.

Con la coda dell'occhio Mike vide T/n avvicinarsi a lui, probabilmente aveva sbagliato manovra con il dispositivo 3D e lui era già pronto a riprenderla verbalmente.
Fu quando la ragazza lo costrinse a girarsi verso di lei che i loro occhi si incrociarono.
Il capitano rimase sconvolto e tutto quello che avrebbe voluto dirle svanì, lasciandolo solo e allibito di fronte a quello sguardo di ghiaccio.
Sembrava un'altra persona...
T/n gli prese tra le mani il collo della giubba marroncina che indossavano e si avvicinò ancora un po' al corpo di Mike.
Per un attimo lui pensò che volesse ucciderlo, vendicandosi di tutte le volte cui era stato severo e indulgente ma lei chiuse i suoi occhi e inaspettatamente rivelò un sorriso.
Il capitano era ancora più confuso e non sapeva che cosa fare, sentiva il calore del corpo di lei raggiungerlo e scontrarsi nella velocità.
Sentì il suo dolce profumo e allo stesso tempo la sua forte presa, ma perché? Che cosa aveva intenzione di fare?
Se non era per una buona ragione di sopravvivenza tutto il resto non sarebbe stato ammesso e perdonato dal comandante e dagli altri capitani.
Immaginava la faccia del suo compagno Erwin e la sua squadra dietro di lui osservare la scena esterrefatti.
Non ebbe però abbastanza tempo per focalizzarli perché sentì T/n dargli una spinta e immediatamente i due si separarono allontanandosi di parecchi metri.
Improvvisamente Mike vide un proiettile esplosivo passare tra lui e la ragazza per poi schiantarsi al soffitto con un boato.
Alcuni detriti caddero dall'alto.
Tutto questo era avvenuto in un tempo massimo di qualche secondo.
Lei lo aveva visto, come?
Nessuno sembrava essersene accorto ma lei si.
Probabilmente era tanto il tempo in cui lei ha vissuto in quella tetra città e sapeva aspettarsele certe cose ma la sua previdenza lasciò tutti di stucco.
Quando sembrava che quello fosse stato l'unico colpo separato da chissà dove ne seguirono altri che però mirarono solo alla ragazza.
Lei si allontanò fino a cambiare completamente direzione, dirigendosi in un vicolo buio e stretto.
Da dove venivano questi spari?
Mike fece per andarle dietro ma con la coda dell'occhio vide che Erwin era già partito all'inseguimento, rivolgendogli uno sguardo d'intesa.
Doveva guidare lui tutti gli altri adesso e proseguire con la missione.

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora