44. Il potere della spada

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Quando T/n si risvegliò tutti dolori che le affliggevano il corpo erano svaniti. Si trovava ancora nello stomaco di quel gigante e sentiva che aveva fatto un lungo sogno. Improvvisamente si ricordò del volto di sua madre e dei pericoli da cui l'aveva messa in guardia. Doveva trovare un modo per uscire da lì e dirlo ad Erwin o sarebbe stato troppo tardi.
Non sapeva ancora di che pericolo si trattasse, forse la madre non poteva dirle di più sull'argomento ma avrebbe dovuto crederle? Era un sogno o la realtà?
Eppure quel luogo e quel volto era così nitido nella sua mente che sembrava fosse successo veramente.
Aveva passato parecchio tempo della sua vita a smettere di credere in sua madre e a ritenerla una criminale ma alle sue parole, nel momento del confronto, non era riuscita ad odiarla. Se aveva davvero ragione avrebbe dovuto darsi una mossa.
Prese nuovamente la spada tra le mani e provocò un lungo taglio nello stomaco del gigante nel tentativo di createsi una via d'uscita.

Erwin, nonostante quella perdita che gli aveva spezzato il cuore, stava andando avanti nella battaglia.
All'improvviso un gigante cacciò un urlo che sembrava quasi al limite dello strazio.
Si mise a correre in mezzo ai soldati ma non era per rincorrere qualcuno in particolare. Per la prima volta sembrava che scappasse da qualcosa di molto più pericoloso di sé stesso.
Una luce accecante lacero la pancia della bestia e due rampini sfilarono fuori per aggrapparsi alla corteccia di un albero nelle vicinanze.
Subito dopo, con un colpo di grazia finale, ne seguitò una figura tutta ricoperta dal sangue.
Ovviamente i giganti non sembrava provassero dolore di alcun genere ma la scena che videro sembrava di tutt'altra natura.
Probabilmente quell'individuo ancora vivo all'interno del suo stomaco lo aveva infastidito e cercava di toglierlo per poterlo mangiare meglio ma non ci era riuscito.
Una volta uscito dalla pancia, il soldato non diede tempo a nessuno di osservarlo meglio che già si stava dirigendo con tutta la sua furia al collo del gigante.
Quel fascio luminoso però non faceva tralasciare alcun dubbio, c'era solo una persona che avrebbe potuto farlo.
Anche se era semi irriconoscibile dalla quantità di sangue di cui si era imbrattata, Altair prese a correre verso di lei per accertarsi stesse bene.
Erwin non poteva sentirsi più stupefatto e confortato allo stesso tempo.
T/n stava bene e avrebbe innalzato cori a più non posso per questa meraviglia notizia ma la potenza con cui aveva fatto irruzione aveva fatto accapponare la pelle a tutti gli spettatori.
Quando mise i piedi a terra, T/n tirò un profondo sospiro, come per far uscire tutto il fiato che aveva trattenuto dalla concentrazione poco prima.
Erwin le corse incontro e lei gli rivolse un grande sorriso mentre le parole di sua madre le tornarono alla mente.
Presto la battaglia fu finita e con rammarico Erwin dovette ammettere che le perdite erano ancora eccessive.
Quel tardo pomeriggio, ancora prima che il sole stesse per calare all'orizzonte, il comandante decise di sostare all'interno del vecchio castello diroccato della volta precedente.
"Puzzi davvero di marcio, capitano!" Esclamò Joe cercando di mettere tutta la situazione sul ridere e un po' ci riuscì.
"È incredibile quello che ha fatto! Non ho mai sentito di un soldato che uccidesse un gigante in questo modo!" Marika sembrava venerare T/n ogni giorno di più.
"Mi è soltanto venuto il nervoso che dovessi morire così." Ammise lei anche se c'entrava tutt'altro che il nervoso.
"Anche se non voglio provare ad essere mangiato, un giorno voglio uscirne anch'io con una manovra da sbalordire tutti!" Disse Joe e cominciò a mangiare la sua parte di rancio che si erano portati dietro.
Una voce chiamò T/n da dietro le sue spalle.
"Ti accompagno alla sorgente prima che faccia buio e ci costringa a ripartire." Disse Erwin avvicinandosi a lei.
"Puzzo davvero così tanto?" Si chiese T/n che cominciava a preoccuparsi da quante persone glielo stessero facendo notare.
"Direi di si. Santo cielo, puzzi di morto." Aggiunse Mike che passava di lì dopo essere andato a prendere l'acqua dal carro.
T/n si rassegnò ed uscì assieme a Erwin per dirigersi alla sorgente lì vicino.
"Pian piano dovrebbero acquetarsi." Aggiunse il comandante mentre lei si toglieva i vestiti e li immergeva nell'acqua.
"I giganti?" Chiese pur sapendo la risposta.
"Si. Riprenderemo la marcia tra due ore."
"Agli ordini, comandante." E si immerse anch'essa lentamente nel lago.
Erwin la guardò estasiato, gli ultimi raggi del sole attraverso le foglie si specchiavano nel lago e sulla sua pelle liscia.
"Sei sempre così splendida." Ammise ad alta voce perdendosi nella bellezza di T/n.
Lei lo fissò con sguardo sereno: "mai quanto te."
"Non fare la modesta." Disse Erwin mentre lei si apprestava ad uscire dall'acqua.
"Non lo sono. Vediamo piuttosto di tornare a casa con tutti quanti, vivi e vegeti."
Lui annuì mestamente ma T/n si avvicinò e lasciò un bacio sulla sua fronte.
"Solo tu puoi riportarci indietro vivi." E gli rivolse un occhiolino.
"Non lo so, T/n. Ora che sono arrivato ad essere comandante non so più bene come girarmi. Prima sembrava tutto così chiaro e adesso... Non sono sicuro che questo sia il modo giusto di portare avanti una battaglia." E alzò lo sguardo su di lei mentre si rivestiva con ancora i vestiti bagnati.
"Non c'è mai niente di semplice, Erwin. Se lo fosse stato a quest'ora tutti farebbero il comandante. Ma al contrario degli altri sono sicura tu possa trovare la strada giusta." Rispose lei tornando accanto a lui e sedendosi mentre lontani puntini luminosi cominciavano a luccicare nel cielo all'imbrunire.
Lui la prese sotto il suo braccio, stringendola a sé e pensando a cosa potrebbe riservare a loro il futuro.
Al contrario, T/n pensava ancora alle parole che la madre le aveva rivolto.
Aveva parlato di un destino che sembrava terribile, quasi una catastrofe, ma lei non riusciva a capire.
"Come hai fatto ad uscire da quel gigante?" Chiese Erwin come se le stesse leggendo nella mente.
"Ecco io..." Cercò di rispondere T/n presa alla sprovvista. Non aveva intenzione di dire della conversazione che credeva di aver avuto con sua madre. O almeno non in quel frangente, non in quella situazione fuori dalle mura.
"Ho pensato che in qualche modo potessi fare ancora qualcosa anche se ero stata divorata. Dopotutto sono stata fortunata che quel gigante mi abbia ingoiato per intero." Rispose infine.
"Io sono sempre esterrefatto dalla forza che tiri fuori. Sei davvero la persona più coraggiosa che conosca." Ammise Erwin sorridendole.
"Un giorno arriverà sicuramente qualcuno di molto più coraggioso."
T/n non poteva saperlo ma in qualche modo sentiva che ci sarebbe stata una persona che avrebbe dimostrato un coraggio inimmaginabile. Succedeva sempre così nelle storie del mondo. Anche nei libri.
La confortava quest'idea, dopotutto.
"Torniamo indietro. Mettiamo fine a questa storia e vediamo cosa porteremo a casa questa volta." Disse alzandosi il comandante e allungando una mano per aiutare ad alzare anche lei.
Non era perché T/n non fosse capace di alzarsi, ovviamente, si trattava di galanteria.
Di nuovo le parole di sua madre le tornarono in mente, guardando la schiena di Erwin che si allontanava.
Di quella catastrofe in arrivo... E all'improvviso fu presa dal panico.
La spada prese ad illuminarsi anche all'interno del fodero che portava dietro la schiena.
In quel frangente di tempo, l'idea e la certezza che non lo avrebbe più rivisto si realizzò chiaramente nella sua mente.
"Erwin!" Pronunciò il suo nome senza nemmeno rendersene conto. Lo pronunciò quasi urlando, impanicata, con gli occhi strabuzzati fissi su di lui.
Lui si voltò all'istante, preoccupato da quel tono così strano per T/n, e la guardò senza comprendere cosa le stava accadendo.
Dopo qualche secondo di silenzio, lei si calmò e lo guardò a sua volta.
"Ti amo." Disse infine.
"Ti amo anch'io." Rispose Erwin sorridendole e cercando di calmarla.
Lei sorrise a sua volta anche parte di lei aveva ancora qualcosa che non andava, ma seguì il comandante, riunendosi alla squadra mentre Hanji le correva incontro per chiederle tutto quello che era successo con il gigante.

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora