36. I buoni propositi

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In lontananza il canto di un gallo sopraggiunse Erwin, mentre il timido sole cercava di farsi spazio tra spesse nuvole bianche.
Aprì un occhio e poi l'altro, ancora un po' assonnato e i pochi raggi di luce lo costrinsero a portare una mano sopra la nuca per coprirli.
Solo qualche secondo dopo si accorse che quel sole che stava coprendo era già alto e si alzò a sedere di scatto, realizzando che era ormai mattino inoltrato.
Era ancora nudo sotto un leggero strato di lenzuola e accanto a se c'era una dormigliona ancora più caparbia di lui.
T/n era ancora immersa in un sonno profondo e sembrava non voler badare al sole che le stava rischiarando il volto e che le stava sussurrando da un po' che era l'ora di alzarsi.
Erwin si perse per gli ultimi istanti nel suo viso così pacifico ma poi i doveri chiamavano già da un po' e la scosse energicamente.
"T/n!" Disse mentre la ragazza faceva una smorfia prima di aprire gli occhi.
"Siamo in ritardo canato." Disse lui prendendo a vestirsi il più velocemente possibile.
T/n si accorse improvvisamente di non avere un vestito addosso e guardando Erwin che si rimetteva la camicia si ricordò degli avvenimenti della notte precedente.
Il suo viso divenne rosso come un pomodoro e sentiva ancora le farfalle nello stomaco ma non aveva tempo di pensarci in quel momento.
Si alzò e si rivestì anch'essa con gli stessi vestiti del giorno prima.
"Scusa, scusa..." Prese a dire lei ma Erwin sembrava avesse in mente un piano.
"Non è colpa tua. Oggi vieni con me ad aiutarmi. Darò spiegazioni più tardi." Disse posando in mano alla ragazza un plico di fogli da smistare.
Lui prese quello più pesante e, prima di uscire dalla stanza, controllò che non ci fosse nessuno per i corridoi.
Appurato il via libera T/n lo seguì senza fiatare e si diressero verso l'esterno del quartier generale.
"Mike!" Chiamò Erwin ad alta voce mentre il capitano si voltava nella sua direzione.
"Oh, sai pensavo foste deceduti ormai." Disse con poco entusiasmo.
"Ti ho rubato la tua cadetta solo per questa metà mattina. Passami pure gli ultimi. Finisco io." E Erwin si fece dare il plico di fogli da T/n che glielo depose sugli altri che già aveva in mano.
"Buon allenamento." Disse per poi avviarsi oltre.
"Dove diavolo ti eri cacciata?" Mike sembrava abbastanza irritato e non conveniva stare tanto a pensare ad ulteriori scuse.
"Ho aiutato il capitano Erwin a portare dei moduli, signore. Sembrava particolarmente urgente. Ho chiesto io se aveva bisogno di una mano." Accampò lì al momento.
"Si. Se non ti facevi vedere entro stamattina ero pronto a buttarti fuori dalla squadra, lo sai?" Replicò Mike.
"Andiamo, capitano... So che non può farlo." Disse lei sorridendo nel vano tentativo di rendere più leggera l'atmosfera.
"Unisciti ai tuoi compagni negli allenamenti, ti spiegheranno man mano gli esercizi."
Lei annuì e mosse un passo per raggiungere Sebastian e Jin ma una mano la bloccò all'improvviso, prendendola dalla spalla.
Non era stato violento nel farlo ma Mike voleva dirle un'ultima cosa.
"Non mi interessa quello che fate te ed Erwin. Non sono affari miei e potete farlo quante volte ne avete voglia. Ma non se questo andrà ad intralciare gli obiettivi del corpo di ricerca. Questo non lo permetto e mi vedrò costretto ad avanzare le mie obiezioni. Sono stato chiaro?" disse a voce più bassa, di modo che quello rimanesse solo tra loro due.
Lei, imbarazzata da quelle parole, annuì nuovamente ma in maniera più cauta, con le guance arrossate dalla vergogna.
"Vai adesso. Non voglio più ritardi." E le diede una pacca di incoraggiamento sulla spalla.
"Sissignore!" E con un saluto militare T/n si congedò da lui per raggiungere i suoi compagni che la accolsero al loro solito modo caotico.

Il resto della giornata passò velocemente, tra allenamenti uno dietro l'altro.
T/n si sentiva famelica dopo tutti quel momento e soprattutto molto stanca.
All'ora di cena si diresse con Sebastian e Jin in mensa e presero un piatto ciascuno di minestrone alle verdure.
"Di nuovo questa brodaglia." Protestò Jin mentre si sedeva al tavolo con gli altri.
"Smettila di lamentarti. È già tanto se mettiamo qualcosa sotto i denti." Gli rispose a tono Sebastian.
"Si ma è anche da una settimana intera che la mangiamo. Non la sopporto più. È insipida."
"Almeno c'è del pane." Ammise T/n accaparrandosene già un pezzo.
"Già." Ammise Jin.
"Come mai stamattina tutto questo ritardo?" Domandò tranquillo Sebastian.
"Ho aiutato il capitano a sistemare dei documenti. Sembrava avesse bisogno di una mano." Rispose altrettanto tranquilla la ragazza.
"Ahah, il capitano Erwin che ha bisogno di una mano? Deve essersi proprio rammollito." Jin non si risparmiava mai certi commenti.
"Smettila. Ne aveva di parecchi da mettere in ordine." Replicò lei.
"Lo so io che cosa c'era di parecchio da fare. E vi siete aiutati per tutta la notte credo."  E ammiccò un sorrisetto beffardo.
"Smettila!" Sussurrò irritata T/n per non doverlo urlare.
In quel momento Erwin entrò con tutta la sua squadra e si sistemò per la cena.
Inutile dire che Sarah sembrasse alquanto furibonda ma che non avesse più le forze per farsi valere in qualche modo.
Il suo sguardo glaciale percorse i tavoli del refettorio prima di incontrare quello di T/n e soffermarsi su di esso.
Sembrava volesse incenerirla sul posto.
T/n però ci aveva fatto il callo e non la calcolò più di tanto.
Erwin invece le rivolse un leggero sorrise mentre si sedeva a tavola che però non passò inosservato dai suoi due compagni.
"Quindi tu e il capitano siete ufficiali?"
"Solo il capitano, Seb. Che domande fai?"
"Non in quel senso, idiota. Solo se stanno ufficialmente insieme, intendo! Lo so anch'io che T/n è una cadetta!" Sebastian restava sbalordito a volte delle risposte di Jin ma poteva anche fare un mea culpa per non essersi espresso correttamente.
"Ragazzi, tra me e lui non è successo nulla. Che diavolo vi sta saltando per la testa?" Di finse incosciente T/n.
"E quel sorrisetto?" Chiese Jin dandole una leggera gomitata: "non ce la racconti giusta. Lo sapevamo che quel belloccio l'avrebbe presa prima o poi. Certo, non avrebbe potuto mai farlo con Sarah. Sarebbe veramente messo male a quel punto. Ma te sei perfetta. L'ha sempre detto e si è sempre disperato per te. Forse è l'unico modo che hai per sdebitarti con lui." Jin stava davvero superando il limite e il minestrone le era ormai andato di traverso.
"Che cazzo di problema hai, Jin?" Chiese T/n seriamente irritata.
"Oh ma adesso dovrà vedersela con un altro nuovo belloccio che potrebbe fregargli il bottino. Levi... Che tra l'altro condivide con te molte cose su suo passato, a quanto ho capito."
"Falla finita." Disse di rimando Sebastian terminando la sua cena.
"Perché dovrei? È la verità." E poi si rivolse alla compagna: "Sei venuta qua così di punto in bianco e non dovresti farlo solo perché lui ti ha obbligato."
"Nessuno mi ha obbligata." Disse lei.
"Allora vuol dire che ti lasci trattare come un pezza da lavare..."
Non fece neanche in tempo a finire la frase che T/n si alzò di scatto in piedi, la sua espressione era pura rabbia.
Si volto verso Jin e lo prese per il collo della giubba mentre il brusio cessava nella stanza.
"Se vuoi parlare così allora ti aspetto fuori." Gli occhi di lei lo stavano perforando.
Subito dopo prese il piatto e lo riportò al lavabo, seguita da entrambi i suoi compagni.
Si diressero fuori dalla mensa, sotto gli occhi attenti dei presenti, e poi si diressero al limitare dei campi di addestramento in assoluto silenzio.
Lì T/n si voltò verso Jin: "Si può sapere qual è il tuo problema?"
"Ti sei invaghita di un capitano che ti sta sfruttando a suo piacimento, non ti rendi conto?! Tutte le volte che tu hai combattuto non ne vale nemmeno mezza di quante volte lui ti ha salvato! E lo sai che è vero! Non lo fa per te, lo fa perché tu gli servi a diventare comandante! Ora che sei diventata quello che lui progettava fin dall'inizio!"
"Tu non lo conosci! Non ci hai mai nemmeno parlato e non ti permetto di parlare di lui in questo modo! Ti si è fuso il cervello?!"
"Perché tu lo conosci invece?! T/n svegliati! Ti sta solo usando a suo piacimento. Perché sei forte, cazzo! Hai sterminato una decina di giganti in meno di 3 minuti la scorsa volta e lui lo sa che puoi farlo ancora!"
"Erwin mi ha salvata ancora prima di tutto questo!"
"Non sei uscita dalla città sotterranea perché sei una smidollata! Ma perché ti sei battuta!! E ora che si è guadagnato la tua forza vuole anche guadagnarsi la tua attenzione scopandoti! Non siamo scemi, l'abbiamo capito tutti!"
Sebastian rimase lì, senza dire una parola e accendendosi una sigaretta fatta su alla bell'e meglio.
Se la mise tra le labbra e la accese con un fiammifero, strisciato sul tronco dell'albero a cui era appoggiato.
"E da quando tu fumi?!" Jin era adirato anche dal comportamento frivolo e indiscreto di Sebastian in quella situazione.
"Fumo quando mi pare." Rispose senza troppi problemi e con tono indifferente.
"Comunque quanti anni hai, T/n?" Chiese dove aver inspirato una boccata di fumo.
"Che ne so... Saranno circa 23 ormai." Rispose lei dubbiosa, cercando di comprendere la natura della domanda.
"Bene, sei grande e vaccinata. E credo che dopo tutto quello che hai vissuto nel sottosuolo tu sia perfettamente in grado di accorgerti se una persona ti sta sfruttando e mentendo oppure no." Concluse Sebastian osservando il buio del boschetto alla sua destra, con fare quasi malinconico.
"Con le fette di salame sugli occhi se sei innamorata di un uomo come Erwin." Protestò Jin.
"Jin..." Disse T/n dopo essersi calmata: "Magari puoi anche non credermi ma Erwin non è quel genere di persona. Non mi ha salvato perché mi sfrutta. Mi ha salvato perché è stata la prima persona a credere in me, anche quando io stessa avevo smesso di farlo. E avete ragione su questa mattina... Ma è stato solo un'incidente e non capiterà più."
"Quindi ammetti di esserci andata a letto?" Chiese.
"Si. Ma perché ti preoccupi? È stata colpa mia, non sua. E lui non mi ha mai torto un capello."
"Se le cose stanno così allora fa quello che vuoi. Ma poi non dirmi che non ti avevo avvisata quando deciderà di buttarti da parte perché ci sarà qualcun altro che potrà sostituirti!" E con queste ultime parole amare Jin attraversò di nuovo il campo d'addestramento e si diresse nella sua stanza.
Sebastian le si avvicinò mentre ancora T/n guardava verso il quartier generale.
"È solo preoccupato che tu possa stare male in un contesto come il nostro. Innamorarsi di un capitano, e addirittura di un futuro comandante, renderà le cose ancora più complicate di adesso." Si spiegò Sebastian.
"Ma non è giustificato ad urlarmi in faccia e a prendere in giro."
"È il suo modo di spiegarsi. Sai com'è fatto. Perdonalo se puoi. Però non posso dire che le sue ragioni siano infondate. Non voglio nemmeno io che il capitano Erwin ti sfrutti a suo piacimento." Il suo compagno era sempre così calmo anche quando parlava di cose che lo preoccupavano.
"Non è così, ve lo assicuro. E poi non voglio più farmi mettere i piedi in testa da nessuno."
Lui annuì mesto e insieme si avviarono di nuovo verso le loro rispettive stanze.

Quella sera, Erwin bussò alla porta dell'ufficio e subito dopo entrò, sentendo il permesso del comandante.
Quando aveva ricevuto la notizia della sua convocazione aveva temuto fosse per il suo grave errore di quella mattina e ancora ne aveva paura.
Fece il saluto e si sedette di fronte alla scrivania, senza dire una parola.
"Capitano Erwin." Iniziò Shadis rimanendo composto alla sua scrivania.
"Ti convinco qua in merito ad una mia decisione, non so dire se frettolosa o meno, ma credo sia la cosa giusta."
Erwin temette di vedersi retrocesso a semplice soldato e solo perché si era lasciato andare solo quella volta in tutta la sua vita.
Però dentro di sé non trovava alcun segno di pentimento.
"Si, comandante."
"Sarò franco con te, vorrei ritirarmi."
Erwin non riusciva a credere alle sue parole. Guardò il suo comandante con aria confusa e sorpresa allo stesso tempo.
"E ovviamente tu sei il meritato successore." Concluse Shadis.
"Comandante, lei è sicuro di volersi ritirare?"
"Non prendermi in giro, Erwin. Lo sai che come comandante non ho concluso molte cose e forse è meglio che lasci spazio a nuove menti che possano portarci veramente oltre queste quattro mura."
"Io credo che lei abbia fatto tutto ciò che era in merito fare, signore."
"Ti ringrazio, capitano. Ma ora toccherà a te, se questo è quello a cui miri. Ti sto ponendo sulle spalle un grandissimo peso e responsabilità. Devi essere deciso di proseguire, Erwin."
Lui annuì energicamente: "Si, signore! Farò tutto ciò che sarà in mio potere fare per l'umanità."
"Allora è deciso." Disse Shadis mettendo una mano sulla spalla di Erwin: "Tra una settimana fisserò la cerimonia."
Erwin si alzò e fece un secondo saluto militare per poi avviarsi verso la porta.
"Mi è giunta voce che questa mattina fossi particolarmente in ritardo, capitano."
Shadis lo prese alla sprovvista e un peso gli scese giù per lo stomaco.
"È stata una mia svista, signore. Mi sono accorto che non avevo consegnato i moduli e ho colto l'occasione di farmi aiutare da T/n prima che raggiungesse il capitano Mike." Rispose Erwin con ancora il magone.
"Bene. Ho capito e devo dire che non sia mai successo prima."
"Mi perdoni, comandante."
"Ma non so per chi mi hai preso, Erwin Smith. Queste cose le abbiamo fatte tutti prima o poi." Shadis gli rivolse un sorriso come se lui sapesse già.
"Ma ricorda il tuo obbiettivo. Lascio il corpo di ricerca nelle tue mani."

4chiacchere in compagnia:
Eccomi tornata con un nuovo seguito. Un po' a spezzoni ma ho provato comunque a raccontare qualcosa.
Poi finalmente il nostro capitano Erwin diventerà comandante e chissà come andrà a finire.
Ci sentiamo prossimamente!!
Ciao a tutti!
😘 SilverANBU

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora