Era la stessa sensazione che l'aveva guidata fuori dalla città, durante l'allenamento e contro i giganti fuori dalle mura.
Era quella spada a provocarla?
La testa cominciava a scoppiarle e d'istinto lasciò la presa sull'impugnatura lasciando che la spada cadesse a terra.
Non appena mollò il contatto con l'arma la sua mente cominciò a liberarsi dal dolore e il suo corpo pian piano smise di trattenere tutti quegli spasmi e brividi.
Il battito del suo cuore rallentò mentre, accasciata a terra, vide delle gocce scendere dalla sua fronte madida di sudore.
Guardò la spada che nel frattempo era tornata al colore originario mentre nel corridoio poté sentire dei passi avvicinarsi veloci.
La porta si aprì del tutto e con la vista ancora un po' sfocata riuscì a malapena a vedere che si trattava fortunatamente di Erwin.
"T/n..." e si precipitò da lei, aiutandola a rimettersi in piedi.
"Che diamine è successo?" Chiese senza comprendere il capitano.
"È colpa... mia.." lei si rialzò portandosi una mano alla tempia.
"Ti ha fatto del male qualcuno?" La sua voce si fece più severa e rigida.
"No no..." si affrettò a calmarlo: "sono stata io ad entrare qui."
"Allora sei caduta?"
Erwin era più confuso di prima ma la ragazza non sapeva se fosse il caso di dire che quella spada conteneva un potere che non aveva idea potesse avere.
"Ho avuto... un piccolo mancamento." Concluse.
Lui fece per raccogliere la spada ma lei fu più veloce e prese l'impugnatura nella mano destra.
Lui rimase immobile con espressione confusa.
"Sto bene adesso." E si rimise la spada nel fodero dietro la schiena.
Uscirono dal castello e ripresero i cavalli ma durante il viaggio di ritorno lei non fu di grande compagnia.
Era più silenziosa del solito e una volta capitò che il capitano e lei dovessero dividere una stanza sola in una locanda per la mancanza di un ulteriore letto.
Lui dormì seduto alla scrivania mentre a lei lasciò il letto.
Quando furono di ritorno al quartier generale T/n si era praticamente del tutto ripresa, anche se il suo comportamento restava ancora fin troppo silenzio, e i due si congedarono per la cena.Quando Erwin scese per cena non vide T/n seduta al suo solito posto tra i suoi compagni d'armi.
Nemmeno Mike, a detta sua, l'aveva vista scendere per cenare così arrivò alla conclusione che sarebbe scesa più tardi.
Si sedette accanto ad Hanji, non per casualità ma perché forse lei avrebbe potuto aiutarlo a rispondere ad alcune domande che gli erano sorte durante il viaggio.
"Capitano, ben arrivato!" Esclamò la caposquadra appena lo vide sedersi sulla stessa panchina.
"Scoperto qualcosa di utile?" Shadis prese posto a capotavola, tra lui e Mike.
"Può darsi, Lobov si sta servendo di alcuni individui della città sotterranea e ovviamente vuole quello che già sospettavo." disse Erwin.
"Tsh..." Mike fece una smorfia: "ma chi si crede di essere quello?"
"Non importa cosa crede, basta che lo eliminiamo." Sentenziò Sadis: "Organizzerò una piccola missione speciale."
Erwin non disse nulla di più ma Hanji, come al solito, non era la persona a cui piacevano i discorsi brevi.
"Beh con T/n com'è andata?" I suoi occhi si illuminarono dalla curiosità e gli diede una leggera gomitata alla spalla.
"Ho bisogno di chiederti una cosa." Rispose lui semplicemente abbassando la voce in modo che solo lei potesse sentirlo.
"Che c'è? Avete litigato?" Sembrò delusa.
"No, ma negli ultimi giorni si è comportata in maniera strana. Quando ero a Mitras l'ho persa si vista per qualche minuto e poi l'ho ritrovata ansante a terra, in un piccolo magazzino."
"Che è successo?" Adesso anche lei sembrò preoccuparsi.
"Lei mi ha detto si trattava di un mancamento improvviso ma io non le credo. A terra c'era la sua spada e un quadro di una donna con uno squarcio sulla tela."
Erwin fece una pausa ma pareva che Hanji non avesse nulla da dirgli per la prima volta.
"Quei quadri devono aver avuto almeno una cinquantina d'anni, non di più. Conosci per caso una donna dai capelli neri e occhi grigi che tempo fa viveva a Mitras? Qualcuno l'ha mai vista?"
"Sinceramente Erwin..." Hanji ci pensò su: "nessuno che mi venga in mente, sembra piuttosto la descrizione di una persona qualunque. Ma so che più o meno una cinquantina di anni fa ci sono stati gravi problemi al governo centrale e Mitras ha dato l'ordine di cacciare alcune persone dal castello. Nessuno sa veramente cosa successe, il re ha insabbiato anche questa questione ma magari il quadro di quella donna era strappato e gettato in un angolo perché faceva parte di questo gruppo."
"Che tipo di persone erano?" Chiese Erwin.
"Non ne ho idea. Però posso immaginare il motivo per cui gli è stata data la caccia." Rispose lei.
"Perché non erano d'accordo col re." Il capitano terminò da solo il discorso della caposquadra: "come mio padre."
Lei annuì sommessamente.
"Sembrava che lei la conoscesse..." disse infine.
"Perché non provi a parlarle?" Chiese Hanji optando per la soluzione più semplice.
Lui rimase in silenzio senza toccare il suo cibo, poco convinto del fatto che T/n gliene avrebbe parlato.
STAI LEGGENDO
Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)
FanfictionT/n è una bambina che vive assieme alla sua famiglia nella città sotterranea, dalla quale poi riuscirà a fuggire. Aiutata da un capitano della legione esplorativa e ad un oggetto misterioso si unisce alle fila dei cadetti e combatterà sotto il simbo...