47. La fine di tutto

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C'era qualcosa di immenso nei temporali che non sapeva spiegarsi.
È una forza incontrollabile della natura che si abbatte, che si riversa su tutti gli esseri viventi e non.
L'essere umano è ossessionato dal controllo su ogni cosa eppure queste forze naturali ricordano che non è l'uomo a comandare su questa terra.
Molto più impavide e selvagge dei giganti stessi.
È qualcosa di più vasto e incredibile che non si può nemmeno immaginare e che quando ci sono degli squilibri torna a far sentire la sua voce, tenendo tutti al proprio posto.
Lei era questo.
Indomabile e insaziabile, proprio come era scritto nelle pagine di quel suo vecchio libro ormai andato perduto.
Ma i ricordi non sarebbero mai scomparsi nei cuori delle persone che hanno imparato ad amarla.
L'avrebbero tenuta viva, la facevano sentire tale e avevano compreso che tutti loro avrebbero dovuto essere un po' più come lei.
Cogliere le occasioni, essere coraggiosa e leale, forte e gentile.
La vita non aspetta nessuno, ci lascia indietro se non si è in grado di mantenere il suo passo.
Erwin le aveva fatto una promessa.
Sarebbe andato avanti per lei, avrebbe combattuto per lei, non si sarebbe mai tirato indietro.
Senza più versare una lacrima, a testa alta.
E così fece per tutta la sua vita.
Aveva guardato sempre avanti e inseguito i suoi sogni, proprio come lei gli aveva insegnato.
Quella giovane ragazza, così piena di avventura e voglia di vivere, fu l'unica donna che lui fu in grado di amare.
L'unica per cui il suo cuore aveva cominciato a battere d'amore e l'unica per cui quando se ne andò gli lasciò un vuoto immenso che nessun altro avrebbe mai potuto colmare.
Aveva trovato una sua lettera quando erano stati costretti a liberare la sua stanza.
Inizialmente non era rivolta a nessuno in particolare... diceva che voleva entrare anche lei in qualche libro, lasciare un segno, e che si stava impegnando a leggere e a scrivere meglio.
Poiché lei adorava i libri... una lacrima cominciò a rigare il viso di Erwin quando la lesse.
Diceva che tutti pensavano che lei avesse preso quel cavallo malridotto e che lo avesse aggiustato.
Ma secondo lei non era vero.
Era stato Altair ad aver aggiustato lei.
O forse ognuno di loro aveva aiutato a fare crescere gli l'altro...
Diceva che aveva trovato degli ottimi compagni nella legione, che le avevano insegnato il vero spirito di squadra.
In Hanji, Mike, Levi e i nei suoi compagni di squadra.
Diceva che aveva trovato in quel capitano tutto serio chiamato Erwin Smith un amico leale e poi un dolcissimo amore che avrebbe protetto con tutta se stessa.
Un amore vero e che quella loro fiamma ardeva come non mai dentro al suo cuore.
Sperava di poter passare la vita al suo fianco e che un giorno sarebbero potuti scappare insieme e vivere felici.

Qualche mese dopo la sua morte Erwin aveva smesso di recarsi alla sua tomba continuamente durante il giorno.
La andava a trovare quando aveva bisogno di parlare con lei e dentro di sé sapeva che, in un modo o nell'altro, T/n avrebbe sentito le sue parole.
Incontrava anche molti dei suoi compagni. Sebastian, Joe, Jin e Marika e il capitano Mike che non si capacitava di come erano sempre andate così male le cose per quella povera ragazza.
Levi non voleva darlo a vedere ma la scomparsa di T/n in quel modo lo aveva scosso di tristezza e rabbia allo stesso tempo.
Ma c'era una persona che non avrebbe mai creduto di vedere inginocchiata di fronte alla sua lapide.
Sarah.
Quando Erwin lo scoprì non ebbe mai il coraggio di farsi avanti.
La osservava da lontano, depositare i fiori sulla liscia lastra di marmo e raccogliersi in un intimo momento.
Quelle due non si erano mai sopportate eppure sembrava che nell'espressione di Sarah ci fosse quel velo di risentimento.
Come se avesse voluto dirle qualcosa di importante ma che adesso non le sarebbe stato più possibile.
Erwin avrebbe voluto dirle che T/n l'avrebbe ascoltata ma proprio non ci riusciva quando vedeva alcune lacrime scorrere sul viso della ragazza.
Alla fine T/n aveva aperto un varco anche nel cuore di chi l'aveva sempre disprezzata.
Ancora dopo anni credeva di vederla quando percorreva i lunghi corridoi delle stalle, in mensa seduta al suo tavolino o a combattere al suo fianco.
La sua mente gli giocava brutti scherzi.
Finché il suo cuore non si spezzò del tutto quando si rese conto di non riuscire più a ricordare il suono della sua voce.
Eppure sentiva in qualche modo che lei era lì, al suo fianco.
Che in qualche modo lo stava osservando in ogni sua azione e che stava ascoltando ogni sua parola.
Quel giorno però la vide per davvero.
Lui aveva convinto tutti quei novellini ad una carica suicida. Tutte quelle giovani vite spezzate... i loro sogni sepolti dalle rocce.
Esattamente come il suo.
Era il suo momento. E quando vide la roccia avvicinarsi violentemente tra il fumo verde dei fumogeni poté rivedere gli occhi di lei.
Il suo dolce sorriso che gli trasmetteva calma anche se ebbe un improvviso tuffo al cuore.
Non poteva entrare in quella stanza.
Non poteva realizzare il suo desiderio, nemmeno quello di suo padre.
Aveva fallito ma forse adesso era libero.
Quando la roccia lo trapassò sul fianco sinistro un dolore lancinante lo invase da capo a piedi ma non cedette e, finché il suo corpo non si ritrovò disteso a terra, continuò a guardare avanti.
Dopo parecchi minuti dove il dolore pian piano cominciava ad essere una pulsazione costante ed insopportabile le forze cominciarono a cedergli.
Qualcuno lo trasportò via nonostante lui sentisse perfettamente la vita abbandonarlo lentamente.
Adesso vedeva di nuovo anche il volto di suo padre e la domanda, quella fatidica e maledetta domanda che lo aveva portato alla morte per colpa sua e che non poteva avere una risposta.
Il rimorso non aveva più nemmeno il coraggio farsi vivo e l'ultima cosa che sentì fu chiamare il suo nome.
Levi.
Lui lo aveva avvisato che non sarebbe andata a finire bene prima ancora di partire... ma non avrebbe potuto restarsene con le mani in mano.
Erwin fu rammaricato di lasciare tutto il peso delle sue azioni sulle spalle dell'amico.
Qualche secondo dopo esalò il suo ultimo respiro, congedandosi da quella vita dura che aveva vissuto.
T/n...
Finalmente adesso poteva rivederla, adesso poteva raggiungerla.
E tutto sarebbe andato bene.

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora