27. Senza pietà

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Era come se tutto stesse accadendo a rallentatore attorno a sé.
Il gigante che aveva divorato Emy aveva chiamato rinforzi e ora almeno una ventina di loro circondava l'ala destra e metà del corpo centrale dell'armata ricognitiva.
Gli altri, guidati dal comandante Shadis, stavano andando incontro ad altri giganti che si avvicinavano da sud.
Alcuni dei cadetti della squadra di Erwin stavano per essere divorati, schiacciati dalla forza delle fauci di quei mostri.
T/n credette di impazzire di lì a poco.
Era successo tutto così, all'improvviso, che nemmeno un indovino avrebbe potuto anticipare quel destino crudele.
Non poteva credere ancora che la sua compagna non ci fosse più...
Sentiva chiaramente il cuore salirle in gola dalla paura.
I cavalli erano impazziti e scappavano a destra e a manca, in un disperato tentativo di fuga e poi lo vide.
Era il cavallo di Erwin che cercava di passare tra le gambe di due classi 10 metri.
Lui era lì, accasciato a terra dopo essere caduto dal suo destriero e si teneva la mano alla gamba destra per bloccare il sangue che cominciava a colare macchiando i pantaloni.
Quella visione le diede alla testa... non sapeva perché ma lo sguardo di Erwin dolorante le pizzicò la mente e un brivido corse lungo la sua schiena.
Perché Erwin le faceva questo effetto? 
Ma non ebbe il tempo di rispondere che una mano dalle dimensioni enormi si allungava verso di lei, minacciosa, e la ragazza non perse tempo a piantarci i rampini e a sollevarsi dalla schiena di Altair.
Lui che si era trattenuto finirà si scansò velocemente e T/n ne fu davvero sollevata pensando che il suo cavallo avesse compreso l'avesse fatto per salvarlo.
Ora aveva ritrovato quello stato di tensione e rabbia in cui tergiversava da settimane.
Subito riportò la concentrazione sul gigante che adesso la stava attaccando.
Estrasse le spade dai foderi ai fianchi e con tagli netti e decisi tagliò le dita della mano del gigante, che caddero inermi a terra.
A quel punto la strada verso la collottola era libera e con una velocità sorprendente T/n non perse tempo a risalire lungo il braccio e procurare un lungo taglio profondo al collo.
Il gigante cadde con un sordo tonfo facendo tremare la terra e un brivido di eccitazione la invase.
Sentiva dentro di sé una forza spingere per essere liberata.
Però nella sua visione periferica Erwin non riusciva ad alzarsi in piedi dal dolore e venne preso tra le mani di un altro gigante.
Era molto più grande di quello che aveva appena affrontato ed il capitano, che aveva dato tutto se stesso per tutta la spedizione, adesso arrancava.
T/n si stupì di come riusciva a tenere un'espressione sicura di sé anche in momenti come quello e lo vide estrarre la spada a tentoni con la mano libera.
Attorno a lei anche molti altri soldati erano già morti, vide Sebastian colpire nel segno alla collottola del classe 7 metri.
Il resto della squadra stava ingaggiando battaglia contro due agilissimi giganti di glasse 5 e 10 metri.
Decise da sé che poteva abbandonare la postazione.
Non poteva sopportare di vedere Erwin morto, non poteva far finta di niente.
'Non posso!' Si disse con fermezza.
Una nebbia le offuscò la mente e quell'oscura energia prese il possesso del suo corpo.
Il gigante di 12 metri aprì la bocca e avvicinò Erwin tra le proprie mascelle.
T/n sentì un misto tra rabbia e disperazione cominciare a montarle dentro.
Senza perdere tempo si diresse verso il gigante alla massima velocità e con due colpi decisi tagliò le dita della mano che stringeva il suo amico.
Lui riuscì a cadere aiutandosi con il dispositivo, atterrando sulla gamba buona con difficoltà.
T/n ebbe l'impressione di avere il suo sguardo sorpreso alle spalle ma non importava in quel momento.
Il fatto che lui fosse tornato a terra non significava che era al sicuro.
La ragazza si riappese al gigante di 12 metri in modo da riuscire a colpire la parte dietro il collo ma l'altra mano di quel mostro le venne incontro costringendola ad allontanarsi.
Il fuoco le ardeva dentro con la sensazione di non star più capendo nulla se non ad un solo obiettivo; uccidere.
Con velocità eseguì un'attenta capriola a mezz'aria e si appoggiò al tronco di un albero solamente per avere quella frazione di secondo per puntare meglio i suoi rampini.
Si diede un forte slancio per facilitare la velocità e il risparmio di gas nelle bombole ai suoi fianchi.
Era sempre stata una gran imbranata e solo in poche recenti occasioni aveva dimostrato di saper gestire il movimento tridimensionale, fortunatamente quel giorno era una di quelle.
Il pugno del gigante le sbarrò la strada ma T/n non ebbe nessun problema a cambiare strategia di attacco.
La ragazza si capovolse e riuscì in tempo ad appoggiare entrambe le mani sul dorso rugoso del pungo del gigante e a darsi una potente spinta verso l'alto.
Sospesa a mezz'aria e con l'ausilio del gas delle bombole sparò i suoi rampini al collo del mostro e si lasciò trasportare.
Erwin, assistito in quel momento da Mihel, si rese conto di quanto quel brusco cambio di manovra fosse una cosa che solo i veterani sarebbero stati in grado di fare.
Superato il braccio si vide perdere quota ma questo faceva tutto parte del suo piano, poggiando infine i piedi a terra e accendendo il gas permettendole di ruotare facendo perno sui rampini.
Si trovò dritta di fronte alla schiena del gigante e con un forte salto e l'aiuto del gas risalì a gran velocità per colpire la nuca.
Il sangue schizzò ovunque, la sporcò da capo a piedi e il colpo fu talmente violento da spezzare le lame delle sue spade.
Senza pensarci due volte le staccò dalle impugnature e ne agganciò delle altre dai foderi ai fianchi.
T/n vide solo di sfuggita l'espressione stupefatta di Mihel ma non riuscì a fermarsi, sentiva soltanto una forte spinta dentro di sé a proseguire la sua guerra, perché solo in quel modo avrebbe azzerato le possibilità di ferire i propri compagni.
Ogni tanto di nuovo quella visione le tornava alla mente. Quella donna non voleva lasciarla in pace.
Senza più freni la ragazza schizzò da parte a parte facendo centro sulle nuche dei giganti e nemmeno quelli più piccoli e agili riuscirono a sfuggirle.
Il campo di battaglia si tingeva di rosso e di vapore mentre lei si lasciava completamente andare a questa inebriante sensazione che la chiamava a sé.
Quando anche l'ultimo gigante del gruppo crollò a terra T/n non riuscì a smettere per un attimo di massacrarlo.

Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora