Era ormai passata una settimana intesa, piena di impegni ma anche di preparativi.
Chiunque, tra le mura, sapeva che a preve si sarebbe celebrato il passaggio di un nuovo comandante nel corpo di ricerca.
T/n era davvero entusiasta ed orgogliosa di Erwin, e che tra loro due ci fosse qualcosa di speciale ne era convinta tutta la legione esplorativa.
"Ehi."
C'era solo una persona che poteva chiamare in quel modo T/n e quindi non fu una sorpresa per lei ritrovarsi di fronte Sarah.
"Sei davvero una sfacciata e non ti sopporto. Te ne vai in giro come una reginetta sapendo che hai tutte le attenzioni del nuovo comandante."
"Che c'è?" T/n voleva semplicemente che arrivasse al punto.
"Ci sono dei tendoni ta tirare fuori e spolverare se vogliamo appenderle al palco in tempo."
"Capito. Ci penso io."
"Ci mancherebbe altro." Rispose lei svogliatamente.
T/n si avviò verso i magazzini del quartier generale e quando trovò i tendoni rossi li prese con forza e li trascinò fuori dalla stanza, tutti impolverati.
Sarah sembrava esserle venuta dietro.
"Aspetta, razza di so tutto io." Disse ma stranamente nella sua voce non c'era traccia di odio o di impazienza.
"Che ti succede?" Chiese T/n così sorpresa da non riuscire a starsene zitta.
"Eh?" Chiese di rimando la ragazza, senza comprendere.
"Non hai più tanta voglia di litigare con me?"
"Mi piacerebbe. Fino ad una settimana fa, se ti avessi incontrato, ti avrei volentieri spaccato la faccia."
"E adesso no?"
"Il cuore spezzato di una fanciulla può dare anche molta forza."
"Per Erwin?" Chiese avviandosi verso le scale che salivano al piano terra.
"E per chi altrimenti? Santo cielo! È inutile negarlo."
"Sappi che non è mai stata mia intenzione rubartelo."
"Tsh..." Sbuffò lei seccata: "ne pagherai solo le conseguenze. Io ti batterò ad ogni costo e diventerò più forte di te e anche di quel belloccio di Levi."
Arrivarono appena fuori dalla struttura e stesero all'aperto i tendoni rossi.
Sarah non disse più una parola e appena concluso il loro compito si avviò verso la mensa e i campi di addestramento.
Appena prima che ella potesse scomparire alla vista di T/n quest'ultima decise di chiamarla e raggiungerla.
Sarah si voltò e T/n si fermò a pochi passi da lei, mettendosi improvvisamente il pugno sul petto e guardandola dritta negli occhi.
"Ci conto."
Nel totale sgomento, Sarah poté comprendere il senso di quelle parole e di quella sicurezza che infondevano anche a lei.
T/n non aveva mai puntato ad essere la migliore, si era sempre impegnata al massimo e il suo successo era perché aveva messo tutta sé stessa in quei milioni di allenamenti.
E adesso Sarah poteva comprenderlo osservando il suo viso segnato dalla fatica.
Il suo carattere e il suo orgoglio ancora non le consentiva di reagire in maniera onesta ma si mise comunque anche lei il pugno sul petto, segno che riconosceva il valore di quelle parole.
T/n aveva cambiato luce troppe volte nella mente di Sarah ma mai avrebbe pensato di poterla vedere sotto una nuova.
Odiava ammettere che in fatto di coraggio T/n era l'unica da cui avrebbe dovuto prendere spunto.
Quella ragazza era attaccata alla sua vita e alla sua libertà più di quanto volesse dimostrare.
Alla fine, tra tutte le donne, Erwin si era innamorato di quella più tosta.
Si voltò senza dire una parola e proseguì verso la sua meta mentre T/n rimase a guardarla svanire dietro l'angolo.
"Interrompo qualcosa?" Una voce familiare la raggiunge all'improvviso.
"Levi."Erwin stava sistemando la sua uniforme al meglio che poteva. Doveva essere tutto perfetto in vista della sua nomina a comandante, che sarebbe avvenuta da li a qualche ora.
Sistemò anche la sua cappa, appena lavata e nuova, con lo stemma del corpo di ricerca ben visibile sul retro.
Non era affatto agitato anzi, era determinato più che mai ad andare fino infondo.
Stava attendendo quel momento da una vita intera, ormai aveva quasi 30 anni, 28 per l'esattezza.
Lui era così orgoglioso della sua precisione e del fatto di essere una persona particolarmente metodica nel svolgere praticamente tutto nella sua vita.
Però... A volte guardava T/n e anche Levi. E riconosceva in loro una libertà che lui non riusciva a trovare.
A loro non importava quanti anni avessero esattamente, non importava cosa indossassero, non importava cosa mangiassero.
A loro bastava essere vivi e vedere ciò che persone come lui erano sempre state troppo fortunate da vedere.
Una luce e un cielo sopra le proprie teste, una qualsiasi pietanza da poter gustare, un qualcosa di caldo e comodo con cui vestirsi.
Forse era di persone come loro che il corpo di ricerca aveva davvero bisogno.
Della libertà che si trova nelle cose semplici.
Ma il corteo stava per cominciare ed Erwin scacciò quei pensieri dalla testa per tornare a concentrarsi sul suo discorso iniziale.T/n stava camminando fianco a fianco di Levi. Stavano portando un pacco di viti per fissare il palco di legno e dovevano anche sbrigarsi.
Levi non aveva idea dove si trovasse tutta l'attrezzatura così la ragazza gli diede volentieri una mano.
Ma il tempo volava fin troppo velocemente e sentirono le imprecazioni di Mihel fin dal luogo della manifestazione.
I capitani dovevano presentarsi oltretutto ai lati del perimetro dove si sarebbe tenuta la nomina, con tanto di cavalli e bardature bene ingrassate.
C'era anche il cavallo di Erwin da preparare.
"Non lo potevi chiedere prima?! maledizione!" T/n stava correndo per i corridoi seguita a ruota da Levi.
"Non credevo doveste nascondere così bene chiodi e martello! Avete paura che qualcuno ci appenda qualche capitano con quelli?"
"Pure un cieco li avrebbe trovati prima di te!"
"Ma che cazzo! Sarebbe colpa mia? Fa tutto schifo, questo posto è lurido da capo a piedi." Ammise Levi quasi schifato.
"Hai mai pensato di ritirarti e metterti a fare le pulizie a domicilio?"
"Ma per chi mi hai preso?!"
"Voi due!" Jin li chiamò appena arrivarono al campo: "Siete idioti?! Quanto ci mettete a prendere due chiodi?! Datemi!"
"Chiudi il becco, barbone!" Disse Levi con disprezzo.
"Che cosa hai detto?!" Jin non era la persona con cui avere da ridire, soprattutto in situazioni come quella.
"Piantatela e andiamo avanti!" Fu Sebastian a riprendere in mano la situazione e in men che non si dica tutti si misero al lavoro.
Tutti tranne Levi che se ne andò da solo verso il quartier generale.
In men che non si dica, tirarono in piedi un grande palco e sempre assieme montarono le tende rosse.
Il sole calò man mano, lasciando il posto al fresco della sera e alla luna che faceva capolino da qualche nuvola.
Alcuni cadetti si affrettarono ad accendere le torce, posizionate ai margini del campo e sul palco.
Quando arrivò il momento della cerimonia ci fu un frastuono immenso.
Tutti applaudiro e fischiarono con gioia rivolti ad Erwin che faceva il suo ingresso sul palco assieme al comandante Shadis.
Con orgoglio, e forse anche con un pizzico di sollievo, Shadis recitò le parole di convegno e cedette definitivamente la sua posizione ad Erwin.
D'altra parte, quest'ultimo non sembrava trasparire alcuna emozione se non la serietà in volto quando si mise il pugno sul petto, orgoglioso verso tutti i presenti.
"Grazie a tutti. È un onore ricevere questo ruolo per me e vado molto fiero del lavoro svolto dal corpo di ricerca fino a questo momento. Purtroppo le vittime sono ancora troppe e ci devastano una per una. Loro hanno donato i loro cuori per permettere a tutti noi di camminare ancora attraverso il sentiero che ci condurrà tutti alla libertà. Non saranno morti invano! Noi vivi abbiamo la responsabilità di dover guardare avanti e proseguire anche per loro! E così faremo!!"
Un boato di applausi e incitazioni esplose all'improvviso e la folla di cadetti alzò i pugni al cielo.
Quando si fece di nuovo il silenzio, Erwin proseguì: "Non ci fermeremo finché non avremo ottenuto quello che ci spetta! Combatteremo fino alla fine perché questo è il corpo si ricerca! E io farò in modo che quei giganti fuori da queste mura, tutte le loro minacce, vengano spazzate via dalla terra!"
Un altro boato di voci e applausi scroscianti riempì la notte e T/n fu così estasiata e orgogliosa di vedere il viso di Erwin così determinato che le sembrava di innamorarsi per una seconda volta.
Quello era il suo momento di splendere.
Levi, in piedi accanto a lei, era l'unico che era rimasto ad osservare il palco senza muovere un muscolo.
Fissava di fronte a sé con aria smunta, seria e addirittura quasi annoiata.
Non lo conosceva ancora bene ma, in quei momenti, T/n avrebbe voluto potersi intrufolare nella sua mente per vedere a cosa stesse pensando.
Probabilmente anche lui non sapeva come reagire. Non era tanto tempo che si era unito a loro veramente, dopo la morte dei suoi due compagni. Prima stava facendo il doppiogiochista ma adesso?
Cosa stava progettando? A cosa stava pensando?
Solo dopo qualche minuto, T/n si decise a lasciarlo stare e a godersi tutto il resto della festa.4chiacchiere in compagnia:
Scusate per la lunga attesa ma ho avuto un bel po' di problemi negli ultimi giorni.
Tra lo studio e i ladri che cercano di entrare in casa non ho avuto più tempo da dedicare a questa funfiction.
Spero che questo capitolo possa essere gradito lo stesso.
Grazie a tutti per l'attenzione! Ci sentiamo nel prossimo capitolo!
Bye bye!
😘 SilverANBU
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Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)
FanfictionT/n è una bambina che vive assieme alla sua famiglia nella città sotterranea, dalla quale poi riuscirà a fuggire. Aiutata da un capitano della legione esplorativa e ad un oggetto misterioso si unisce alle fila dei cadetti e combatterà sotto il simbo...