La sua coscienza era sporca...
I visi di quei poveri ragazzi erano impressi nella sua mente, così come quelli delle loro famiglie.
Aveva provato un profondo senso di vergogna e i suoi sensi di colpa, nonostante la stessero logorando, non potevano fare pietà a nessuno di loro.
Per avergli portato via il proprio figlio, la propria benedizione, e che il corpo di ricerca non avesse fatto progressi di fronte a quelle vite spezzate.
Il nulla più totale...
Ogni notte si tormentava e non prendeva sonno, ogni notte pensava a come li aveva abbandonati a sé stessi mentre correva tra i corpi dei giganti, pensando di poterli aiutare tutti.
Che idiota che era...
Pensare di essere tanto esuberante e forte da pensare di essere l'eroe.
Non era così... niente era così...
Ormai aveva calpestato i loro giovani corpi, solo per il suo inutile senso di egoismo.
In quelle settimane la sua pelle aveva preso un colore pallido, le sue occhiaie si fecero più pronunciate. Era costantemente seguita da una profonda tristezza e spossatezza.
Quando incontrava gli ufficiali loro cercavano di tirarla su di morale con pacche sulle spalle e qualche parola di incoraggiamento ma niente di tutto questo poteva avere alcun effetto.
Questo finché una sera non si recò in ufficio del comandante.
Ormai era decisa a fare quel passo e non si sentiva più in grado di mantenere la parola data.
Era disposta persino ad affrontare Erwin e la sua indifferenza.
Quando, dopo aver bussato, sentì la voce di Erwin invitarla ad entrare lei aprì la porta dell'ufficio all'ultimo piano.
"T/n..." Erwin sembrava sorpreso di vederla e per un momento ebbe timore di cosa dirle.
Lei si sedette sulla prima sedia di fronte alla sua scrivania in mogano e alzò lo sguardo per incontrare il suo.
"Io..." cercò le parole mentre Erwin attendeva la ragione della sua visita.
"Io mi sento le mani costantemente sporche di sangue innocente..."
Nella risposta di T/n, Erwin non rimase sorpreso e un'espressione triste si disegnò sul suo volto.
"Lo so..." nemmeno lui sapeva bene come spiegarsi in quella situazione.
L'aria nella stanza si stava facendo molto pesante finché T/n non riprese la parola.
"La verità che cerchiamo vale davvero così tanto?" Chiese la ragazza cominciando a vacillare sulle sue vecchie convinzioni.
Una volta avrebbe dato qualunque cosa, pagato qualunque prezzo per seguire quella via eppure adesso sembrava così lontana da quei principi.
"È il destino di un capitano... quando ti viene dato il compito di guidare qualcun'altro ti viene dato anche il compito di portare sulle spalle anche tutto il dolore che ne deriva. È così che vanno le cose." Erwin si alzò dalla sedia, su cui era rimasto seduto per fin troppo tempo, e raggiunse T/n.
Per quanto ci provasse a starle lontano non ci riusciva mai e comprese che mai ci sarebbe riuscito.
Prese l'altra sedia e la posizionò di fronte a lei per poi accomodarsi e metterle una mano sulla spalla.
"Io ti avrei protetta senza che arrivassimo a questo... ma tu hai scelto di essere capitano e combattere al mio fianco e io per quanto provi a starti lontano non ci riesco."
"Quello che stiamo cercando si può trovare solo in questo modo?" Chiese lei senza ancora avere il coraggio di rivolgerle lo sguardo.
"Io non lo so... ma questo modo di lottare è l'unica cosa che abbiamo per opporci a questo mondo."
"Io non posso continuare però..."
"Che intendi?" Chiese lui preoccupato.
"Non credo di essere all'altezza delle vostre aspettative. Non sono in grado di farmi carico di questo dolore. Non riesco..."
"T/n... riesco a sentire quello che provi perché l'ho provato anch'io ma non credi che se ci arrendiamo adesso tutte quelle vite che hanno sacrificato i loro cuori saranno state inutili?"
"Si può abbracciare la causa e pensare che certe cose abbiano un costo troppo grande per quello che valgono. Credevo che tenere sulle spalle i miei errori del passato mi rendesse in grado di resistere a tutto ma non è così. Loro erano innocenti, vite al di fuori della mia."
"Era anche la causa in cui i tuoi soldati credevano. Era anche la loro promessa."
"Si paga sempre e comunque troppo."
"Non esistono promesse a buon mercato!" Questa volta Erwin alzò leggermente la voce e T/n alzò all'improvviso lo sguardo per guardarlo negli occhi.
Non se lo aspettava.
Il silenzio seguì quelle parole finché lui non riprese a parlare.
"Io li sento... tutti loro mi stanno guardando. E adesso stanno guardando anche te. Ed è giusto così perché non ti puoi sottrarre a quel compito che hai accettato. Devi portarlo fino in fondo. Vogliono sapere se le vite che hanno dato sono servite a qualcosa."
Gli occhi di T/n si inumidirono e subito dopo le lacrime le rigarono le guance.
Erwin riprese il discorso: "Tutto il tempo che passi a cercare di riprenderti quello che ti hanno portato via è solo tempo sprecato. Lo sai benissimo anche tu dopo che sei tornata dal tribunale. Andando avanti ti rendi conto che l'unica cosa che puoi fare è proseguire in ciò in cui credi. E non importa quanto credi sia giusto perché le altre persone avranno sempre da ridire. Per cui non accetto queste tue scuse e declino la tua proposta di ritiro."
"Mi stai condannando..."
"No. Tu sei più forte di quanto credi e sono convinto tu farai di quelle vite un tesoro immenso. Lascia che ti guardino. Dimostragli che per te è valso qualcosa. Altrimenti ti perseguiteranno per sempre e questo non lo voglio rischiare."
T/n si asciugò le lacrime con il dorso della mano e guardò dritto negli occhi il comandante, la persona che amava.
Annuì con convinzione, gli occhi ancora arrossati ma con uno spirito diverso.
Erwin si alzò e rimise a posto la sedia che aveva preso, andò verso la finestra e guardò fuori il sole che calava all'orizzonte, sul profilo delle mura.
"A volte mi chiedo se io abbia fatto la mossa giusta a confessare quello che provo per te."
"Vuoi dirmi che ritiri quello che hai detto?"
"No." Si voltò verso di lei, le braccia incrociate sul petto: "mi hai frainteso. Intendo dire che molto probabilmente adesso saresti una persona diversa. Migliore o peggiore non c'entra niente ma forse avresti avuto un carattere più ferreo. Sto solo ipotizzando."
T/n ci pensò su e poi ne fu convinta: "probabilmente hai ragione. Sarei stata molto più convinta delle mie scelte ma ti sbagli dato che ti ho vissuto, anche se per poco, con la mia famiglia. Mi è sempre piaciuto amare ed essere amata perché da bambina mi sentivo davvero voluta. Pecchi in esuberanza se dici che il mio amore per te dipenda da quello che tu mi hai detto. Ma se non avessi trovato te mi sarei fatta consumare dall'odio e dalla solitudine."
Un sorriso sincero si disegno sul volto di Erwin: "allora sono contento che sia così."
Lei gli restituì il sorriso e si avvicinò a lui per essere avvolta dalle sue braccia e sentire il calore del suo corpo.
I suoi muscoli, che erano stati tesi fino a quel momento, finalmente si rilassarono e si fece cullare dal suo profumo.
"Ho pensato a lungo a ciò che ci siamo detti l'altra sera. Avevi ragione. Anche se siamo soldati, anche se il nostro amore è proibito... non mi pento di essere qui con te. Non riesco ad accettare il fatto di dover rinunciare alla tua presenza. Ti chiedo scusa."
T/n alzò lo sguardo verso di lui: "Anche se avessi continuato sulla tua decisione io non avrei avuto nulla da ridire. Per me non esiste alcun modo di ripagare tutto l'amore e la gentilezza che mi hai donato, quando ancora non avevo nulla da dare. Per cui io non sono nessuno per decidere dei tuoi obiettivi."
"E non dovrai mai farlo. Non c'è bisogno che tu restituisca niente." Dichiarò infine Erwin.
"Voglio davvero scoprire la verità e poi vivere insieme. Voglio restare al tuo fianco! Ti prego non mi cacciare via..."
Poi ci fu un attimo di silenzio in cui T/n realizzò quanto ancora fosse infantile.
"Scusami... A volte torno una bambina."
"Non c'è niente di male nel sognare un futuro." Le rispose Erwin, sciogliendo l'abbraccio e avvicinandosi al suo viso per baciarla dolcemente.
Lei non si oppose e presto si trasformò in una notte piena di passione.
Aveva bisogno di lui, aveva bisogno che Erwin potesse restarle vicino per donarle più coraggio.
Proprio lui che tanto aveva ammirato il coraggio di T/n.4chiacchiere in compagnia:
Manca davvero poco al finale! Un po' mi dispiace ma sono anche parecchio entusiasta! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!
Ci sentiamo presto per il prossimo capitolo!
Ciao ciaoo!
😘 SilverANBU
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Ovunque Tu Sarai (Erwin X Reader)
FanfictionT/n è una bambina che vive assieme alla sua famiglia nella città sotterranea, dalla quale poi riuscirà a fuggire. Aiutata da un capitano della legione esplorativa e ad un oggetto misterioso si unisce alle fila dei cadetti e combatterà sotto il simbo...