26 settembre (domenica)
Quarta uscita.Uscire con Jäger era per me molto imbarazzante. Le ragazze italiane che frequentavano soldati tedeschi erano giudicate molto male e, nonostante non fossi una persona che si lascia condizionare dalle opinioni altrui, essere vista con un ufficiale della Gestapo mi disturbava parecchio. Perciò, se ci recavamo al ristorante in mezzo a fascisti e nazisti, io lo preferivo. Lì le donne che si accoppiavano a soldati e ufficiali tedeschi erano rispettate e trattate da "signore". Inoltre il luogo dove ci sedevamo era quasi isolato dal contesto per cui potevo sperare di non essere notata. Purtroppo quella sera il maggiore decise di portarmi a teatro. Seguimmo un'operetta al teatro Apollo in via dell'indipendenza. La cosa singolare fu che io e il maggiore eravamo circondati da sedie vuote, mentre tutto intorno non c'era un posto libero. Nessuno voleva sedersi accanto a un ufficiale della Gestapo.
-Lo spettacolo è stato di vostro gradimento, frӓulein Giulia?
-Mi è piaciuto, maggiore.
-Ho notato qualche lacrima di commozione nei vostri occhi. Avete un cuore tenerissimo, Giulia.
-Lo deducete da qualche lacrimuccia, maggiore? Non sono una persona debole, se è questo che intendete. Anzi ... mi reputo una persona forte e ostinata, amo combattere per ciò in cui credo se ... insomma ... avete capito, vero?
-Ah ah, non parlavo di debolezza, Giulia, ma di cuore tenero ... e sono convinto di ciò che dico. Forse l'eroina dell'opera vi assomiglia ... forte e dolce allo stesso tempo ... come voi. Lottereste per l'amore di un uomo?
-Oh, non so. Preferisco non parlarne, maggiore.
-Vorrei chiedervi un favore, Giulia. Chiamatemi Erich. Possiamo lasciare da parte gli eccessivi formalismi a questo punto.
-Non credo che ...
-Volete darmi questa soddisfazione? Perché scuotete il capo? È un onere tanto grande pronunciare il mio nome?
-Ecco che vi arrabbiate ... non tollerate che io abbia una mia volontà e che possa opporre un rifiuto alla vostra richiesta. Il vostro volto è già teso di collera. Lasciatemi libera ... se volete conoscermi, dovete accettarmi così come sono: un essere pensante libero di scegliere.
-Ma voi mi provocate!
-No, non è vero.
-Allora pronunciate il mio nome!
-Volete parlare ancora dell'operetta? Vi è piaciuto il finale? Oh...! No, ho capito. Starò zitta allora finché non giungeremo a destinazione.
-Dite il mio nome!
-.... Ecco sono arrivata.
-Siete una donna impertinente! Voi non uscirete di qui, fino a quando ... tornate in auto! Fräulein Giulia!
-Arrivederci maggiore. O addio? Non merito il vostro saluto? Vi ho offeso con la mia libertà?
-Maledizione! Non vi ho congedato!
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GIUDITTA E OLOFERNE
Ficción históricaGiuditta Naussbaum è una ragazza ebrea che lavora come cameriera sotto il falso nome di Giulia Sarti presso un amico di famiglia, Rocco Scalisi. Rocco la ospita nel caseggiato di sua proprietà e nasconde in un passaggio segreto i suoi genitori. Nell...