17. Io devo impedirlo!

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Avevo appena chiuso la porta di casa quando qualcuno bussò. Sorpresa esitai prima di aprire ma subito la voce di Rocco mi tranquillizzò. Gli chiesi se aveva delle novità ma senza rispondere mi aggredì.

-Cosa è successo, Giulia? Sei impazzita? Perché ti sei fatta vedere alla messa con quel nazista? Non credevo ai miei occhi!

-Rocco! Come ... come puoi pensare male di me? Il maggiore si è presentato all'improvviso, prima che varcassi la soglia della chiesa. Mi ha costretto a sedermi al suo fianco, minacciando di arrestare altrimenti padre Aldo. Immagina il mio imbarazzo! Non voglio che si parli di me, per un qualsiasi motivo. Voglio restare anonima, ... Che cosa avranno pensato i parrocchiani che mi conoscono al vedermi con un ufficiale tedesco! E della Gestapo!

-Non preoccuparti di questo adesso. Dimmi di padre Aldo.

-Non preoccuparti? Tu stesso mi hai giudicato male vedendomi con lui!

-Mmh, hai ragione, piccolina, mi dispiace, ma adesso spiegami ... voglio sapere che cosa è successo e tutto ciò che quell'uomo ti ha detto.

-Il maggiore sostiene che padre Aldo passa informazioni ai partigiani e crede che sia implicato nella fuga di un gruppo di loro, un gruppo che ha compiuto un attentato. Li avrebbe nascosti all'interno della massa di fedeli durante la processione di qualche settimana fa.

-Se ha questo sospetto perché non lo ha arrestato?

-A causa mia, a suo dire.

-Cioè? Che significa?

-Perché io frequento il corso di catechismo e mi sarei dispiaciuta d'interromperlo per l'assenza del sacerdote.

-Se è così, padre Aldo deve essere subito avvisato.

-Lo ha già fatto il maggiore Jäger. Dopo la messa, ho cercato di congedarmi da lui con la scusa che volevo salutare padre Aldo. Mi ha voluto accompagnare per forza e l'ha minacciato in mia presenza. Gli ha detto che il suo arresto è imminente e appena finirà il corso scatterà la prigione. A meno che non decida di rivelare spontaneamente il nome dei suoi contatti tra i partigiani.

-No, no, non è possibile.

-Sì, Rocco, padre Aldo è diventato bianco come un lenzuolo.

-Non fatico a crederlo, Giulia. Ha già subito un arresto ed è stato torturato dallo stesso maggiore Jäger, perciò lui sa già cosa lo aspetta.

-Torturato?

-Sì. Non ho voluto parlartene per non condizionarti. Quell'uomo è molto pericoloso, Giulia.

-Allora dirò a padre Aldo di continuare il corso per sempre!

-Ah, piccolina mia, non credo che il maggiore attenderà a lungo! Mi stupisce che abbia voluto avvisarlo e ritengo l'abbia fatto per te, cara. Vuole che tu capisca quanto tiene a te.

-In questo modo ignobile?

-Sì. Stiamo parlando di un nazista, Giulia, non dimenticarlo. Se lo avesse arrestato subito, tu ti saresti risentita contro di lui. Allertandolo spera che quando lo farà, tu capirai che era obbligato dal dovere. Sì, scuoti la testa, cara, è terribile. Padre Aldo non ha scelta: o fugge (ma temo che Jäger non aspetti altro per giustificare il suo arresto) o verrà condotto in prigione e quei nomi gli verranno estorti con la tortura.

-No, Rocco, no, no, no ... bisogna impedirlo! Io devo impedirlo!

***

La notte pregai con fervore. Ormai era diventata un'abitudine e un sollievo per me rivolgermi al Gesù dei Cristiani. Gli parlai di padre Aldo, gli rivelai che grazie a questo sacerdote io avevo cominciato a credere nella realtà della sua presenza e a cercarlo in preghiera. Gli dissi che padre Aldo invogliava tanta gente a rivolgersi al figlio di Dio grazie alla sua grande fede e all'amore che dimostrava per i suoi parrocchiani e per i suoi nemici. Poi lo supplicai di salvarlo. Gli chiesi il coraggio e la forza di riuscire a intercedere presso il maggiore Jäger perché non lo arrestasse. Gli chiesi la capacità di persuadere quel nazista che padre Aldo fosse innocente.

***

4 ottobre (lunedì)

Quel lunedì mi recai come al solito al corso di catechismo e appena terminammo mi trattenni per parlare con quel santo sacerdote. Attesi che tutti gli altri lasciassero il salone e poi mi avvicinai. C'era ancora una ragazza che discuteva con lui e sperai che non gli chiedesse di confessare perché non avrei potuto aspettare a lungo.

-Entra, Giulia ... volevi parlarmi?

-Sì, padre Aldo.

-Vieni, andiamo in chiesa ... inginocchiamoci davanti al tabernacolo dove Gesù riposa, parliamo davanti a Lui, che gli fa piacere.

-Sì, che bello! Così mi potrà aiutare ... ne ho tanto bisogno.

-Tutti ne abbiamo bisogno, mia cara figliola, ma spesso lo dimentichiamo e lo lasciamo lì ... da solo. Ecco, possiamo inginocchiarci in questo banco ... parla Giulia, cosa volevi dirmi?

-Si è stupito di vedermi arrivare col maggiore Jӓger?

-Domenica? Sì, e ho temuto per te.

-Per me? Oh padre Aldo! Non ha paura per le minacce che il maggiore le ha rivolto?

-Ah, quelle! È questo ciò che ti preoccupa? Sì, Giulia, ho paura ... ma sono rimasto sorpreso. Perché quel nazista ha voluto avvisarmi? Forse non sono ancora sicuri, forse cerca di spaventarmi perché io sia spinto a denunciare qualcuno.

-Forse. Ma non è quello che il maggiore mi ha detto.

-Allora parla figliola, fammi capire.

-Posso chiederle padre Aldo se lei è colpevole dei fatti rimproveratigli da Jӓger? Le domando perdono per la mia impudenza ma poi gliene spiegherò il motivo.

-Figliola, credo che meno ne sai, meglio sia per la tua incolumità. Capisci che non posso rivelarti cose che potrebbero danneggiare te per prima e altri miei parrocchiani.

-Il maggiore mi ha detto che lei sarà arrestato alla fine del corso di catechismo e quindi, padre mio, tra due settimane.

-Perché? Non ha alcun senso.

-Oh sì che ne ha! Il maggiore sa quanto io tengo al suo corso e non vuole privarmi della gioia di seguirlo.

-Lo farebbe per te? Mia cara Giulia Giuditta, permettimi di dubitarne. Ho conosciuto la durezza e crudeltà di quell'uomo e non lo vedo capace di transigere al suo incarico di aguzzino per le moine di una donna. Non illuderti figliola.

-Ma anche Rocco lo pensa!

-Rocco? No, Giulia, Rocco conosce le torture che ho subito e trovo assurdo che ritenga il maggiore condizionabile da una donna. Forse Jӓger vuole che tu lo pensi, piccolina, per farsi benvolere da te. Ma tu sii sempre vigile, non lasciarti ingannare. Sai se Rocco ha contattato la persona che gli ho indicato?

-Non ancora padre Aldo, quell'uomo è fuori città per lavoro.

-Ah, peccato! È importante che tu e i tuoi genitori vi nascondiate al più presto in un posto più sicuro e soprattutto che tu possa sfuggire al pericolo che questo nazista scopra la tua identità di giudea.

-Sì, padre Aldo, è anche la mia speranza. Ma nel frattempo voglio provare ad intercedere per lei. Se davvero il maggiore è attratto da me, lo capirò dal suo atteggiamento. Voglio domandargli di rinunciare all'arresto.

-Non lo farà mai! E tu, Giulia, non devi compromettere te stessa a causa mia. No, non fare nulla! Dio mi aiuterà come ha sempre fatto! Prega per me, questo puoi farlo. Prega che io sopporti le torture o muoia ma non tradisca nessuno! Prega con fede, Giulia, e Dio ti ascolterà.

-Lo farò. Ma ora lasci che le parli di un'altra cosa, sono qui anche per farle una richiesta che forse le sembrerà un po' strana...

-Cosa c'è ancora figliola?

-Padre mio, io voglio ricevere il santo Battesimo.

-Il Battesimo? Giulia ... hai ragione, sono sorpreso ... e contento. Come hai maturato questa decisione? E i tuoi genitori lo sanno?

-Loro no, ancora no. È a causa di Gesù, padre Aldo, è Lui che mi ha messo questo desiderio nel cuore. È possibile? O la mia richiesta è irrealizzabile?

-Figliola mia, non ho impedimenti a battezzarti ma vorrei che prima parlassi ai tuoi genitori e poi parleremo di una piccola catechesi che ti farà comprendere la bellezza e grandezza di questo Padre divino. Va bene, Giulia? Bisogna fare in fretta ... non so di quanto tempo ancora dispongo su questa terra!

GIUDITTA E OLOFERNEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora