8. Prima uscita

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15 settembre (Mercoledì)Prima uscita

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15 settembre (Mercoledì)
Prima uscita.

Seppi molto tempo dopo quanto il maggiore fosse stato emozionato per il nostro primo appuntamento. Era un'esperienza inconsueta per lui. In genere godeva dell'ammirazione delle donne poiché lo trovavano attraente e lui ne era ben conscio. Tuttavia con me che lo avevo respinto si sentiva disorientato e meditava su quale fosse il comportamento più consono per fare su di me una buona impressione. L'autista lo distolse dai suoi pensieri.

-Volete che vada a bussare alla porta, maggiore?

-No, Heinz; sono le 18:55 e non mi piace arrivare in anticipo, soprattutto con una donna.
Aspetteremo in auto le 19:00 precise.

-Come preferite, maggiore.

E rimase seduto dentro la sua vettura nera ad osservare l'orologio d'oro che portava al polso, immerso sempre nelle sue elucubrazioni.

-Sono qua emozionato come uno studente al primo bacio ... e confuso. Come devo trattarla? Sono ancora irritato con lei, ma in fondo l'ho umiliata abbastanza.
Devo mutare atteggiamento se voglio che mi apprezzi ... che veda le mie qualità ... che mi stimi come merito non per costrizione. Perché non dovrebbe in fondo? Tutte le donne prima o poi mi amano.
Sarò cortese, non farò alcun riferimento all'accaduto. Sì ..., no! No! Tutto il contrario! Sarò duro con lei perché non si permetta più d'insultarmi in quel modo ...
eccola!
Com'è bella ...
quel maglioncino bianco così semplice la rende divinamente attraente ... ma penso che vestirebbe con eleganza anche uno straccio.
Si è fermata! Ha visto la macchina!

Avevo sentito arrivare l'auto e l'avevo sbirciata al di là della tendina, sapevo che non poteva scorgermi da fuori poiché era spessa e la luce era spenta ma rimasi almeno a un metro di distanza dalla finestra. Erano le 18:55. Aspettai col cuore in gola che scendesse dalla macchina ma non lo fece. Ero già pronta da un pezzo ma non sapevo come comportarmi. Quanto desideravo evitare quell'incontro! Speravo che accadesse qualcosa che lo scongiurasse, che non fosse la sua auto o che d'improvviso mettesse in moto e se ne andasse via. Provavo rabbia, non paura. Sentivo una grande rabbia dentro per la mia libertà violata. Alle 19:00 precise uscii di casa e chiusi la porta, ma rimasi sulla soglia. Allora lui uscì dalla macchina e mi venne incontro.

-Fraülein ...

-Maggiore Jӓger ...

-Siete puntuale, fraülein, una virtù che apprezzo molto nelle persone.

-Grazie.

-Ho pensato per il nostro primo incontro di portarvi a cena.

-Potremo stare qui ... da Rocco.

-No! Ho in mente qualcosa di meglio. Salite in macchina, prego. Che cos'è quella faccia contrita! Sorridete! Non sono un lupo e non ho intenzione di sbranarvi! Oh, bene, così va meglio. Ho intenzione di portarvi in un posto tranquillo, dove possiamo discutere con calma senza essere interrotti. Vi piacerà, fraülein, il posto che ho scelto. Heinz!

GIUDITTA E OLOFERNEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora