Il vento che soffia...

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"Coraggio a bordo, è ora di andare." esclamò Oreste controllando la nave, mentre Dragan, Diximus e John cercavano di caricare sulla nave degli animali da cortile "Sono contento, adesso avremo due vacche, delle galline, oltre ai cavalli." esclamò Silvana "Byron se ne occuperà." esclamò Diximus, John si terse il sudore "Dobbiamo ancora caricare la farina, la botte di olio e quella di carne essiccata." "Dove sono Peter ed Elizabeth?" "Elizabeth è sul ponte della nave assieme a Peter e Byron, stanno guardando le mappe." "Permesso di salire a bordo." esclamò una voce, si volsero e videro Athena e con Spica "Che cosa possiamo fare per voi?" esclamò Diximus, mentre anche Lady Sybilla appariva "Semplicemente, credo sia giusto che Diximus stia con sua moglie." "Ah, ok." "Almeno loro sono sposati." esclamò Silvana, John le sorrise "Stai forse proponendo delle idee?" "Dipende." Sybilla sorrise "Vi consiglio di diregervi verso il regno caduto degli elfi di Voltron." John strinse la mascella "Mia signora?" "Si tratta di una via privilegiata per il regno di Titanus, basterà che vi registriate come Cacciatori di Taglie, lì chiamano Rangers." John la fissò "Come mai?" la donna sorrise "Molto semplice, i cacciatori di taglie migliori vengono inviati a servire nel regno di Titanus. Come truppe esploranti." John la fissò "Quindi cosa propone?" "Diventate cacciatori di taglie e fate in modo di farvi notare.".

Era una fredda sera d'autunno e Terry Mclaren assieme alla sua famiglia era seduta attorno al tavolo della loro casa, le deboli luci delle due candele illuminavano a malapena il tavolaccio di legno su cui erano seduti, la casa era una semplice capanna con due stanze, una era la camera da letto dove trovava posto un grande letto matrimoniale dove la coppia e i quattro bambini dormivano e un mobile a cassetti che ospitava quel poco di vestiario che possedevano, alla tremula luce della candela Terry s'avvolse nel suo giubbotto pieno di toppe e cuciture, i suoi figli dicevano che assomigliava ad Arlecchino ma era una stretta al cuore per il genitore vederli ridere in quei vestiti sformati, macchiati e sdruciti. Sua moglie, Belinda era accovacciata vicino al camino a rimestare in una pentola una minestra di ghiande, carote e patate. Indossava un abito da massaia, le mani erano ruvide e in parte screpolate a causa del suo lavoro, faceva la lavandaia.

Morgan la figlia maggiore lo fissò "Padre, la signora Kester ha detto che dalla prossima settimana potrò aiutarla all'emporio, così anche io oltre a Peter, potremo contribuire all'economia della famiglia." Terry annuì mentre Cecil la figlia più piccola gli saltava sulle gambe "Papà, fai cavalluccio?" esclamò sorridendo mentre Jason metteva in tavola le sei ciotole di legno e altrettanti cucchiai.

Si sedettero a tavola e ad ognuno di loro Belinda versò due mestoli di minestra "Che buon profumo mia cara, coraggio bambini, mangiate finché la minestra è calda." esclamò Terry mentre una folta di vento più forte faceva di nuovo tremolare le fiamme delle candele "Accidenti, vorrei avere abbastanza soldi per sistemare questa casa." mormorò, Belinda gli strinse la mano tra le sue "Mio caro, tranquillo, il debito è quasi saldato con il Signor Bouge.".

In quel momento s'udì il nitrito di due cavalli e poi qualcuno bussò alla porta, Terry s'alzò e andò verso la porta tenendo in mano un randello "Chi siete? Qui non abbiamo nulla se non le nostre vite." una voce femminile si fece udire "Non vi preoccupate, non vogliamo far del male, siamo due viandanti in cerca di un tetto per la notte." Terry aprì e fece entrare due figure, la prima era una ragazza "Piacere, io sono Elizabeth." esclamò togliendosi il mantello, indossava una tenuta da cavallerizza costituta da cappello a larghe falde utile per ripararsi dalle intemperie, camicia di lana, fazzoletto al collo per coprire la bocca dalla polvere, gilet con innumerevoli tasche, gambali di pelle per proteggere le gambe, guanti per evitare bruciature, stivali stretti, appuntiti, col tacco oltre ad un cinturone con la fondina della pistola legata alla coscia cinturone. La seconda figura invece era un uomo, in testa un cappello a tesa larga da bovaro, il viso era coperto da una bandana rossa, giubba a bavero aperto comoda e pratica, con una tasca sulla schiena detta "cacciatora" per il trasporto di ordigni esplosivi. Sotto questa giacca un maglione a collo alto, e una camicia grigioverde con cravatta nera, pantaloni a sbuffo, cinturone dov'erano collocate due fondine e dietro il fodero della spada. "Io sono suo zio John." esclamò "Cosa possiamo fare per voi?" esclamò Terry osservandone intimorito l'aspetto "Siamo dei semplici viaggiatori, vorremmo un po' di ospitalità per la notte." esclamò John "Siete mica dei banditi?" esclamò Belinda "Siamo Rangers." rispose Elizabeth.

The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora