Una foresta piena di alleati e nemici

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 Grazie a quelle primitive e rozze racchette da fango Elizabeth raggiunse la riva in poche lunghissime ore, quando finalmente i suoi piedi toccarono una zona di terreno asciutto cadde a terra tirando un sospiro di sollievo.

Il sole era ormai calato decise quindi d'accendere un fuoco grazie alla tecnica che John le aveva insegnato, afferrò una grande canna di bambù e la divise a metà, su una parte intagliò un piccolo solco, lo riempì di trucioli fini di legno, poi appuntì una canna più piccola e con essa iniziò a ruotare rapidamente il legnetto, fino a quando non ottenne un filo di fumo e della brace.

Iniziò a soffiare lentamente sulla brace che splendeva di rosso, aggiunse stecchi più piccoli mentre le prime fiamme iniziavano a vedersi, poi aggiunse il legno più grosso in maniera tale fiamme vive e brace calda.

Mise la stuoia sul terreno e si avvolse in una coperta, la stanchezza vinse sulla fame e cadde addormentata.

Il tepore del sole la risvegliarono, aprì gli occhi e sbadigliò rumorosamente, come aveva previsto il fango l'aveva protetta dalle punture degli insetti, s'alzò e mise dentro la lampada che aveva con sé dei tizzoni del suo fuoco, in quella maniera avrebbe avuto sempre del fuoco con sé.

Camminava nella grande foresta di mangrovie, avanzava lentamente nell'acqua che le arrivava fino a metà polpaccio tastando con circospezione il terreno attorno a sé grazie alla primitiva lancia in bambù che aveva costruito, il suo stomaco brontolò dopotutto doveva ancora mangiare, alzò lo sguardo in cerca di alberi da frutto o selvaggina.

Improvvisamente udì delle urla, accelerò il passo sguazzando nell'acqua torbida e dopo aver superato un canneto si trovò in una radura, su cui erano presenti due alberi, circondati entrambi da un branco di lupi, su un albero c'erano una coppia di bambini sull'altro invece c'era un anziano signore che cercava disperatamente di salvarsi dalle fauci fameliche delle fiere.

Elizabeth fissò confusa la scena, doveva intervenire, ma chi dei due avrebbe dovuto salvare? I bambini o l'anziano?

Afferrò la lancia ed uscì allo scoperto urlando contro il branco di lupi, brandendo la lancia e il Taxos, nel vederla apparire coperta di fango, con in mano quelle armi il branco di lupi s'arrestò un momento ma vedendo che non accennava a fermarsi i lupi si sbandarono fuggendo nel sottobosco.

"Scendete presto."

Esclamò rivolta ai tre:

"Sono riuscita a spaventarli, ma torneranno, avete qualche proposta?"

Il vecchietto annuì:

"La mia barca è qui vicino, venite con me, presto."

Per quanto sembrasse anziano si diresse praticamente volando verso una mangrovia a cui era ormeggiata una canoa scavata in un tronco d'albero.

"Salga presto, la condurrò al mio villaggio."

Esclamò mentre i bambini salivano sulla canoa.





"Le sono grato per aver salvato me ed i miei nipoti dall'assalto di quelle fiere."

Esclamò il capo versandole una minestra di funghi e vermi.

Il vecchietto si era rivelato essere il capo di una comunità indigena chiamata Syouma, che aveva la propria casa nel folto della foresta di mangrovie.

Il villaggio era costruito su palafitte collegate tra loro da ponti sospesi e isolotti, era collegato al terreno da una piccola penisola la cui punta faceva da piazza principale del villaggio, grazie alla loro posizione rialzata il villaggio poteva essere facilmente difeso dagli attacchi portati da lupi o coccodrilli.

The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora