Giunsero all'Isola dei Prime dopo sei giorni di navigazione, durante tutto il viaggio John era rimasto in silenzio a rimuginare su ciò che avrebbe dovuto dire all'Alto Consiglio, sua zia gli era stata accanto ma si era resa subito conto che il nipote aveva bisogno di tempo per pensare.
La prima notte l'aveva trovato addormentato sul ponte di coperta, con l'armatura indosso, e l'elmo calato sul viso. Dormiva a prua appoggiato alla lancia, una statua di metallo.
All'alba del sesto giorno l'isola si era presentata ai loro occhi illuminata dal sole che sorgeva, sulle montagne imbiancate trovavano il loro posto i grifoni e i soldati che li cavalcavano, c'erano dodici grandi città sull'isola assieme ad altre minori, due grifoni di pattuglia erano passati a volo radente vicino alla loro nave ed i cavalieri in groppa alle fiere avevano salutato il loro stemma che svettava sull'albero di maestra.
Li aveva osservati dirigersi verso il molo del grande porto della capitale, portavano sicuramente la notizia del suo arrivo.
Infatti una volta sbarcati sul molo furono accolti da un drappello di Cavalieri, il loro abbigliamento era costituito da una sottotunica, a cui si sovrapponeva una tunica e una veste con un cappuccio largo e dalle maniche ampie, il tutto accompagnato pantaloni larghi, una cotta d'armi in cuoio, un'ampia fascia legata intorno alla vita a modo di obi e stivali alti in tessuto leggeri o pesanti durante le missioni.
Quei capi di abbigliamento e calzature variavano generalmente nei toni chiari della terra e del bianco, anche se molti Prime erano noti per indossare versioni di queste vesti più scure. Nel complesso, i Prime spesso apparivano come dei semplici monaci agli occhi di persone esterne al loro Ordine.
Le vesti, oltre a dare loro il tratto distintivo di appartenenza all'Ordine e seguivano i precetti di umiltà e rinuncia delle cose materiali all'infuori di quelle vesti e della spada, servivano anche per scopi pratici.
Non procuravano impaccio al suo indossatore, garantendogli libertà di movimento durante la battaglia e con i lembi lunghi distraeva lo sguardo degli avversari. Con i cappucci potevano momentaneamente occultarsi il volto per non farsi riconoscere. Ed erano anche resistenti alle intemperie e ad condizioni atmosferiche in generale, garantendo la protezione dell'indossatore.
"Legato Nightwing, ben arrivato." esclamò il capo del drappello "L'Alto consiglio aspettava con ansia il vostro arrivo." mormorò inchinandosi.
"Ti ringrazio di tale accoglienza Darius." replicò John "Muoviamoci, non voglio far attendere oltre l'Alto Consiglio."
"Ti prego di seguirmi." rispose Darius guidandolo verso un cavallo.
Cavalcando assieme agli altri membri della scorta John si rese conto che l'isola era molto cambiata, la capitale, scavata nel marmo era lucente come sempre ma c'erano anche numerose abitazioni in legno e pietra c'erano molti bambini e stranieri che lo osservarono con curiosità e ammirazione, mentre le guardie ed i soldati che incrociavano il suo passaggio lo salutavano con le loro armi.
Una volta giunti davanti al palazzo dell'Alto Consiglio la zia si congedò:
"Devi andare da solo ora, il mio compito era di portarti fin qui. A presto mio caro."
Esclamò salutandolo con una mano.
Condotto e preceduto da Darius John entrò nel grande salone in cui trovò il Gran Consiglio posto sulla torre più alta del palazzo.
L'organo era formato da dieci membri: cinque membri permanenti ovvero quattro Tetrarchi, che accettavano l'impegno a vita in esso e il Gran Maestro; e cinque membri temporanei, che vi sedevano per un periodo di tempo limitato di sette anni.
Tra i presenti riconobbe suo padre Ezio Nova, seduto sul suo scranno, alle sue spalle era presente sua madre, Alain Tempest aveva i capelli biondi, occhi azzurri, volto ovale, indossava un abito bianco, gli sorrisero entrambi anche se i loro volti tradivano una certo nervosismo.
"Bentornato Legato, abbiamo udito notizie importanti da parte dei nostri ambasciatori, a quanto pare hai portato guerra all'Impero di Titanus." esclamò uno dei consiglieri dal suo posto:
"No Signore, me ne sono andato via prima che l'Impero potesse accorgersi della mia presenza."
"Legato, come mai ha deciso di lasciare l'Impero di Antares?"
"L'Impero di Antares dista molte miglia dal confine con l'Impero di Titanus, e possiede molti Prime Dragons che combattono nel regno, sono partito in seguito alla notizia non confermata che la figlia di Lord Crowe ."
"Ha volutamente rischiato di scatenare una guerra andando a combattere uno degli uomini dell'Impero di Titanus. Ha usato il potere di NOVA per aggredire, quando noi siamo difensori della pace."
"Siamo custodi di una pace fragile, fosche nubi si stanno alzando vicino alla barriera, ho visto con i miei occhi migliaia di schiere pronte ad attaccare altri regni e imperi, l'Impero non vuole altro se non la guerra."
"In quanto Prime Dragons lei non deve essere motivo di tale guerra."
Esclamò un consigliere dal suo scranno, John strinse i pugni e li fissò:"Mi è stato insegnato questo detto: "Difendi il re." assieme a quest'altro comandamento: "Se il re è morto, difendi il popolo." Il popolo dell'Impero di Titanus è oppresso da nobili e proprietari terrieri che impongono il loro volere con alleanze a creature del maligno e con la violenza, è nostro dovere proteggere il popolo."
Gran Maestro s'alzò dal suo scranno e lo fissò severamente:
"Legato Nightwing, è giunto qui dopo lungo tempo che si riposi e si ristori. Ci rivedremo presto."
John scosse il capo:
"Non ho bisogno di dormire o di riposarmi, ho bisogno del permesso da parte dell'Alto Consiglio di prendere una Legione e condurla in battaglia contro l'Impero di Titanus."
"ORA BASTA!"
Tuonò suo padre alzandosi dal suo posto:
"Ascolta cos'ha detto il Gran Maestro dell'Ordine ed obbedisci. Guardie, che mio figlio sia scortato fuori dalla sala."
Ordinò il padre, John lo fissò furente:
"Non c'è bisogno che mi si porti fuori come un fanciullo che fa i capricci, esco da solo, ma ricordatevi che il sangue di coloro che muoiono nell'impero di Titanus, ricadrà su di noi."
Mormorò uscendo a grandi passi dalla sala.
Una volta fuori John si diresse camminando verso la biblioteca dell'Ordine, quante volte da bambino era rimasto a studiare e a leggere manoscritti, l'odore della pergamena, della carta, delle candele di sego alla lavanda lo condussero fino ad una sezione: "La storia dei NOVA."
Incuriosito lo aprì e lesse la prefazione:
"Attraverso l'azione, un uomo diventa un eroe
Attraverso la morte, un eroe diventa una leggenda
Nel tempo, una leggenda diventa un mito
E imparando dal mito, un uomo agisce"
La sua visione si offuscò per un momento e l'intera stanza gli parve vorticare, provò a tenersi ad uno scaffale ma cadde a terra, privo di sensi.

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The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardia
FantasyCome tutti sanno alla base di ogni leggenda c'è una verità, una leggenda può essere sotto forma di racconto, altre invece sono contenute in poemi e infine, sotto forma di canti. Duelli, Dame in pericolo, predoni feroci ed eroi dall'armatura sfolgor...