Elizabeth si trovava in un paesaggio desolato e oscuro, avvolto da una nebbia spettrale. Le ombre si allungavano come artigli e ogni passo che faceva sembrava risuonare in un silenzio assordante. Sentiva il cuore battere forte, mentre cercava di orientarsi in quel luogo inquietante.
All'improvviso, un sussurro gelido le sfiorò l'orecchio. "Elizabeth..." La voce era inconfondibile, appartenente a Peter. Si girò di scatto, cercando la fonte del suono, ma non vide nessuno. La nebbia sembrava farsi più densa, avvolgendola.
"Credevi che sarei morto?" continuava la voce, questa volta più vicina. Un'ombra emerse dalla nebbia, prendendo forma davanti a lei. Era Peter, il suo volto contorto in un'espressione di odio e sofferenza. La ferita al collo era ancora visibile, sanguinante, e i suoi occhi la fissavano con un'intensità spaventosa.
"Perché sei qui?" gridò Elizabeth.
Peter avanzò di un passo, il suo sguardo fisso su di lei. "Io sono qui perché tu mi hai ucciso. Principessa."
Elizabeth indietreggiò, sentendo il cuore battere più forte. "Ho fatto quello che dovevo fare. Tu eri un pericolo eri il nemico."
Peter rise, un suono inquietante che sembrava risuonare tutto intorno a lei.
Le immagini cambiarono bruscamente. Ora si trovava sul campo di battaglia, circondata dai corpi dei caduti. Riconobbe i volti dei suoi compagni, dei soldati Prime che avevano combattuto al suo fianco. Sangue e morte ovunque, e in mezzo a loro, vide John.
"John!" gridò, correndo verso di lui. Ma quando si avvicinò, vide che Alex era lì, con una spada insanguinata in mano. Alex aveva trafitto John, il cui corpo si accasciava al suolo, il volto pallido e gli occhi spenti.
"No, no, no!" urlò Elizabeth, inginocchiandosi accanto a lui. "John, per favore, no!"
John sollevò la mano verso di lei, il respiro debole. "Elizabeth... non è colpa tua..."
Elizabeth sentì le lacrime scendere sul suo viso. "Non lasciarmi, ti prego."
Un'altra risata echeggiò nell'aria, e Peter apparve di nuovo. "Ecco cosa succede a chi si mette contro di me. Hai perso tutto."
Elizabeth si alzò, il dolore trasformato in rabbia. "Basta! Tu sei morto, non hai più potere su di noi!"
Peter avanzò ancora, la sua figura sempre più spettrale. "Io vivrò nei tuoi incubi, fino a quando non sarai distrutta."
Improvvisamente, Elizabeth si ritrovò di nuovo a combattere contro Peter. Le sue mani tremavano mentre cercava di parare i colpi del fantasma. Ogni affondo di Peter era accompagnato da visioni di morte e distruzione, il campo di battaglia trasformato in un inferno.
"Non puoi vincere," sussurrò Peter, mentre la sua spada trapassava il fianco di Elizabeth. Sentì il dolore lancinante, ma non si fermò. Con un ultimo sforzo, afferrò la spada e la spinse via, combattendo contro il terrore che la avvolgeva.
"Ti sconfiggerò, anche qui," gridò, sollevando la sua arma.
Elizabeth si svegliò di soprassalto, il braccio teso, la mano contratta come se stesse ancora impugnando la spada, il respiro affannato e il cuore che batteva forte.
Lentamente si guardò attorno, e alla dolce luce della luna che filtrava dalle fessure degli scuri alle finestre riconobbe di essere nella sua stanza, si alzò dal letto, cercando di calmarsi. Doveva uscire, respirare aria fresca.
Mentre camminava per i corridoi senza una meta apparente i ricordi dell'incubo continuavano a tormentarla, ogni tanto incrociava capannelli di soldati di guardia che la salutavano con un cenno mentre alla luce delle torce la sua ombra danzava sulle pareti Ad un certo punto, vide una lucerna accesa su una delle terrazze. Avvicinandosi, notò una figura seduta in solitudine tra le baliste antiaeree e le batterie delle Comete Tonanti.
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The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardia
FantasyCome tutti sanno alla base di ogni leggenda c'è una verità, una leggenda può essere sotto forma di racconto, altre invece sono contenute in poemi e infine, sotto forma di canti. Duelli, Dame in pericolo, predoni feroci ed eroi dall'armatura sfolgor...