Il silenzio sulla piana dell'Aldertag sembrava quasi irreale la luna piena illuminava il campo di battaglia trasformandolo in una distesa spettrale di ombre e sagome.
John, coperto dalla sua armatura sporca di sangue e fango, stava immobile a fissare l'orizzonte. Le linee nemiche erano visibili in lontananza, le loro tende e i fuochi da campo creavano un bagliore arancione che illuminava le colline circostanti. Nonostante la sconfitta subita, l'accampamento imperiale era animato come se fosse sull'orlo di una festa. Gli imperiali cantavano e urlavano, echi di risate e canti giungevano fino alle orecchie di John.
Silvana si avvicinò lentamente, notando la tensione nel corpo del comandante. "John," disse con voce calma, "sei qui fuori da ore. Cosa ti tormenta?"
John non distolse lo sguardo dall'orizzonte. "Guarda, Silvana. Sembrano festeggiare. Nonostante tutto, continuano a fare baldoria come se avessero vinto. Le loro risate mi irritano, e quella luce... mi dà un brutto presentimento. Hanno un'armata enorme, e noi... beh, le nostre risorse non sono infinite."
Silvana posò una mano sulla spalla di John. "Non possiamo permetterci di abbatterci. Le loro feste non dureranno a lungo. Sono solo un modo per nascondere la loro paura e la loro confusione. Hanno subito gravi perdite oggi, e lo sanno. E tu, John, hai portato i Prime a combattere con coraggio e disciplina. Continueremo a farlo, qualunque cosa accada."
John sospirò, poi si voltò a guardare Silvana negli occhi. "Hai ragione. Non possiamo mostrare debolezza. Ma devo ammettere che questa guerra sembra senza fine. Ogni volta che li respingiamo, tornano con più forza."
"È proprio in questi momenti che dobbiamo rimanere saldi," rispose Silvana con determinazione. "Abbiamo ancora molta forza dentro di noi, e ogni giorno che resistiamo è una vittoria. Ricorda, non stiamo solo combattendo per noi stessi, ma per tutti coloro che contano su di noi."
John annuì lentamente, trovando conforto nelle parole di Silvana. "Grazie. Avevo bisogno di sentirlo."
Proprio in quel momento, Elizabeth arrivò, con il volto stanco ma gli occhi lucidi di determinazione. "John, un ufficiale imperiale vuole parlarti. Dice che è urgente."
John alzò un sopracciglio, incuriosito. "Dove si trova?"
"Nel sanatorio riservato agli imperiali." rispose Elizabeth. "Dice di chiamarsi Otto Kurz, tenente di I classe."
John annuì e si diressero all'interno della fortezza, trovando capannelli di soldati che mangiavano, dormivano o parlavano, al suo passaggio però tutti s'alzavano e lo salutavano con rispetto.
Raggiunsero presto il sanatorio destinato ai feriti imperiali, grosso il doppio di quelli allestiti per le forze, era sorvegliato all'esterno mentre all'interno erano vietate armi da offesa o da difesa, le armature dei soldati feriti una volta rimosse erano portate fuori e gli stessi soldati Prime che entravano dovevano lasciare le armi in apposite rastrelliere al di fuori dell'area.
John seguito da Silvana ed Elizabeth lasciarono le loro armi all'ingresso ed entrarono nel sanatorio.
Vennero avvicinati da Freya che, intuendo il motivo della loro venuta, guidò i tre fino ad un letto dove trovarono un uomo sulla quarantina, vistose fasciature avvolgevano la sua gamba e un braccio e anche parte della testa, compreso l'occhio sinistro era cinto da una benda macchiata di sangue.
Appena entrarono l'uomo fece per alzarsi ma ricadde sul letto con una smorfia di dolore."Stia pure seduto Tenente di Prima Classe." disse John, con una voce ferma ma non ostile. "Ho saputo che mi voleva incontrare."
Kurtz a, poi parlò con voce bassa ma decisa. "Signore, sono rimasto colpito dalla vostra umanità, dal modo in cui avete curato i feriti, senza fare distinzione tra amici e nemici. Sono qui per aiutarvi."

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The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardia
FantasyCome tutti sanno alla base di ogni leggenda c'è una verità, una leggenda può essere sotto forma di racconto, altre invece sono contenute in poemi e infine, sotto forma di canti. Duelli, Dame in pericolo, predoni feroci ed eroi dall'armatura sfolgor...